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Un anello sul Monte San Giorgio di Piossasco

Il Monte San Giorgio e il vicino Roubatabö dominano Piossasco e sono protetti da un parco naturale gestito dalla Città metropolitana di Torino: si raggiungono rapidamente da Torino, anche in bus, e dalla loro sommità offrono un vasto panorama sull'arco alpino e sulla pianura, dove si riconoscono centri abitati, edifici industriali, campi coltivati.

  • Testo e foto di Furio Chiaretta*
  • Gennaio 2023
  • Mercoledì, 18 Gennaio 2023
Panorama sulla conca di Cumiana e sul Monviso, dal sentiero per il Colle del Pré Panorama sulla conca di Cumiana e sul Monviso, dal sentiero per il Colle del Pré

Il Monte San Giorgio è l'ultima elevazione del crinale che separa la Val Sangone dalla piana pinerolese e si affaccia direttamente sulla pianura torinese, che domina con un dislivello di più di 500 metri. La cima dista pochi chilometri dall'area urbana torinese, ma la "montagna di Piossasco" conserva un ambiente naturale di notevole interesse.

Il versante orientale era protetto fin dal 1969 da un Parco montano, poi tutto il Monte San Giorgio e il vicino Rubatabö sono stati inseriti nel 2004 nel sistema delle aree protette provinciali, che attualmente è gestito dalla Città metropolitana di Torino.

Il Parco protegge una avifauna estremamente varia, con specie sia montane (cincia del ciuffo, crociere, gallo forcello), sia mediterranee (occhiocotto, bigia grossa) e rapaci come il biancone e il falco pellegrino.

Importante anche la flora, con la bella Peonia officinalis (simbolo del parco) e la rara Dafne odorosa camera-2112207 960 720, da non raccogliere assolutamente.

Nei boschi si assiste alla nascita e crescita di nuovi alberi, dopo le distruzioni causate dal devastante incendio del 1999, che causò la morte di un volontario dell'AIB (antincendi boschivi), David Bertrand, a cui è dedicato un lungo sentiero che collega Piossasco a Roletto.

L'itinerario proposto segue una parte di questo tracciato, salendo dolcemente fino al Colle del Prè, poi torna indietro toccando le cime di Rubatabö e San Giorgio, quindi scende lungo un sentiero più ripido effettuando un anello.

Oltre alla classica partenza da San Vito (proposta come variante) viene proposto un itinerario iniziale meno frequentato e adatto anche a chi sceglie di arrivare a Piossasco con un bus di linea anziché in auto; questo tracciato, noto come Viol d'l'asu va evitato durante e dopo piogge intense o prolungate per il pericolo di frane.

La parte più elevata del sentiero e le due cime offrono un vasto panorama sulle montagne dell'arco alpino, e anche una visione aerea della pianura, dove si riconoscono i campi coltivati, le cascine, e la diffusione delle aree edificate intorno a Torino avvenuta dalla metà del secolo scorso a oggi, con vaste aree industriali oggi in parte abbandonate.

Arrivare in auto

Da Torino si percorre la A55 fino all'uscita di Volvera e si prosegue verso Piossasco (oppure si percorre la circonvallazione di Orbassano, SP 6). Entrati in paese si svolta a sinistra alla rotonda per proseguire su via Pinerolo. Alla 2^ rotonda si gira a destra in via Battisti, poi a sinistra (cartelli per il ristorante Nove Merli) su via Oberdan che diventa via San Vito e giunge a un bivio a T: si svolta a destra su via Monte Grappa, proseguendo tra le ville per 500 metri, fin dove la strada si allarga ed è consentito il parcheggio (subito dopo la sosta è vietata). Se al bivio a T si svolta a sinistra, si arriva nella piazza con la chiesa di San Vito, da cui parte l'itinerario più noto, proposto come variante.

Arrivare in bus

Da Torino si può raggiungere Piossasco con i bus GTT della linea 1510 per Cumiana (orari in www.gtt.to.it) che partono da corso Stati Uniti angolo corso Re Umberto: si deve camminare un po' di più, ma il percorso nel centro storico di Piossasco e poi tra ville antiche e moderne è piacevole. Nei giorni feriali vi sono diverse corse, mentre nei festivi vi è una sola corsa utile.

Scesi dal bus alla fermata di Piossasco Portici, si prosegue a piedi lungo via Pinerolo fino al vicino semaforo (la fermata per il ritorno è poco più avanti, sull'altro lato della strada). Si gira a destra in via Nazario Sauro, costeggiando il canale Sangonetto, che si attraversa poco dopo, per prendere via Palestro. Dopo pochi passi si gira a destra su via Roma, si passa a fianco della parrocchiale arrivando al bivio presso la chiesetta della Madonna del Carmine. Si prosegue a sinistra in salita su via Rovereto, confluendo sulla via intitolata al partigiano Mario Davide. La si percorre verso sinistra, lasciando a destra un viottolo (tabella segnavia bianco-rossa) e poco dopo si svolta a destra su via Bodoni (vecchi cartelli in legno Viol dl asu e San Valeriano). Dopo pochi passi in salita l'asfalto finisce e si prosegue su un viottolo nel bosco, passando a fianco di un parcheggio, e in diagonale si confluisce su via Monte Grappa (tabella segnavia bianco-rossa utile per il ritorno): qui c'è lo slargo dove parcheggia chi arriva in auto (20 min.).

Il percorso a piedi

Dallo slargo di via Monte Grappa (località Ca' Dorina, 380 m) si prosegue sulla strada arrivando subito a un bivio. Si svolta a sinistra sullo sterrato, si supera la sbarra (pannello con la mappa del parco) e al vicino tornante a destra si trova un altro bivio con cartelli (5 min). Si prende il viottolo a sinistra (segnavia 304 B) che sale abbastanza ripido nel bosco, giungendo subito alla "vasca Giuseppe". Qui diventa un sentiero che sale più dolcemente a mezza costa nella pineta, toccando il "serbatoio Davide" e la "vasca Stefano", poi continua con tratti pianeggianti e brevi rampe nel bosco ceduo, con scorci su Piossasco e sulla pianura, poi con uno scorcio dall'alto sulla chiesa di San Vito camera-2112207 960 720circondata da antiche ville, giungendo alla confluenza con il sentiero che sale da San Vito (vedi variante, cartelli, 506 m, 20 min).

Con pochi passi si aggira il costone e si trova un altro bivio (cartelli): si trascura il sentiero 306 a destra (che si percorrerà al ritorno) e si prosegue sul 307, che sale dolcemente in mezza costa tra i pini nati dopo l'incendio del 1999, con scorci sulla pianura. Il sentiero fa una rampa di pochi metri lungo un rio di solito asciutto, piega a destra aggirando un traliccio dell'alta tensione e con una curva a sinistra riprende la direzione precedente, attraversa il rio e sale nel fitto bosco camera-2112207 960 720 raggiungendo un costone, con un piloncino e una bacheca. Il sentiero sale in diagonale, dominando la conca del Campetto e Cumiana, ma presto la pendenza si addolcisce, si fa uno zig-zag e con vista su piana di Pinerolo, Monviso, Tre Denti e Montagnassa si giunge a un bivio (40 min).

Si va diritto sul sentiero in piano camera-2112207 960 720 e in lieve discesa, giungendo alla diramazione per il Rubatabö (5 min); pochi metri più avanti c'è il Colle del Prè (712 m) raggiungibile con una brevissima digressione.

Il sentiero per il Rubatabö sale affacciandosi sul versante di Sangano, poi si riporta su quello di Piossasco e in mezza costa giunge sotto il piatto costone sommitale, che si raggiunge salendo a sinistra nell'erba (822 m, 0.20 ore): sulla pianeggiante sommità del Rubatabö tratti di bosco si alternano a panoramiche radure, da cui si domina Sangano con lo sfondo della collina morenica di Rivoli camera-2112207 960 720.

Si prosegue lungo il crinale erboso, si fanno pochi metri a sinistra verso un punto panoramico, ma prima di arrivarci si scende a destra, lungo il costone boscoso, con a sinistra il Monte San Giorgio, al di là dell'incassato Colle della Serva. A svolte e in diagonale si giunge presto sul largo sentiero che proviene dal Colle del Pré: seguendolo verso sinistra si va a mezza costa nel bosco, giungendo subito al Colle della Serva (728 m, 15 min), con alcuni tavoli per il pic-nic.

Attraversato il ripiano erboso del colle, si segue la strada sterrata che sale con 3 tornanti nel bosco ed esce nei pascoli sotto la cima. Lasciando a destra i cartelli che indicano il sentiero di discesa, si sale alla chiesetta medioevale camera-2112207 960 720 posta sulla sommità del Monte San Giorgio (836 m, 20 min), magnifico balcone panoramico su pianura, collina morenica di Rivoli, Val Sangone.

Tornati ai cartelli, si segue il sentiero 306 che scende verso sud con un aereo scorcio su pianura e Piossasco, poi entra nel bosco: qui al cartello per il Colle della Serva si sta sulla sinistra (nessun segno) per continuare sul 306 che scende ripido lungo il costone, in direzione sud. Poi il sentiero piega a destra allontanandosi dal costone e giunge alla confluenza (620 m, 25 min) con il sentiero che proviene dal colle della Serva. Si continua con una discesa piuttosto ripida, tra giovani pini nati dopo l'incendio, poi su un panoramico costone tra pini più radi, da cui si vedono in basso i ruderi di uno dei castelli di Piossasco, il Gran Merlone, con lo sfondo della pianura camera-2112207 960 720. Si giunge così al bivio dove si ritrova il sentiero fatto a inizio gita (506 m, 15 min) e si chiude il percorso ad anello.

Dopo pochi passi si trova un altro bivio: andando diritto sul sentiero 304 B si torna per l'itinerario di salita a Ca' Dorina (380 m, 20 min), mentre il sentiero di destra scende alla Croce dei Castelli e a San Vito (361 m).

Variante: la partenza da San Vito

Il percorso più noto per salire al Colle del Pré inizia dalla chiesa di San Vito (località Piazza, 361 m). Di fronte alla chiesa si segue la via Rapida ai Castelli per pochi metri: dopo le case si svolta a destra sul viottolo in piano (cartelli), e subito dopo si prende il largo sentiero che sale a sinistra. Si guadagna quota con 3 svolte nel bosco, poi il sentiero prosegue in piano a mezza costa con scorci su San Vito, fa un paio di svolte e si biforca: il ramo di sinistra giunge subito su un panoramico costone con la Croce dei Castelli, mentre l'altro esce sul costone poco più a nord, presso una bacheca da cui si vede il Monte San Giorgio (camera-2112207 960 720, 467 m, cartelli). Si prosegue in salita lungo il costone (con alle spalle i ruderi del castello più elevato) e si arriva alla confluenza con il sentiero 304B che proviene da Ca' Dorina, descritto nell'itinerario base (506 m, 25 min).

Informazioni utili

Dislivello: 600 m di dislivello (700 m arrivando in bus).

Tempo di salita: 2.05 ore (2.25 ore arrivando in bus).

Tempo complessivo: 3.05 ore (3.40 ore arrivando in bus).

Difficoltà: E, su sentieri.

Periodo consigliato: autunno, inverno, primavera; da evitare la partenza da Ca' Dorina dopo piogge intense o prolungate, scegliendo invece la partenza da San Vito.

Carta: Fraternali 1:25.000, n. 6, Pinerolese, Val Sangone.

Informazioni: presso il Comune di Piossasco, tel. 011 90271 (ufficio ambiente), e al numero verde delle Guardie ecologiche volontarie, 800 167761.

Previsioni meteo: www.nimbus.it

Note: si può fare la gita con il proprio cane, purché al guinzaglio (lunghezza massima 1,5 m) e con museruola a portata di mano.

Mappa dell'itinerario

 

* Furio Chiaretta è giornalista e "sentierologo": progetta, descrive e fotografa itinerari escursionistici. Le sue ultime guide pubblicate sono: I più bei sentieri del Parco nazionale del Gran Paradiso; Passeggiate sulle montagne torinesi (da cui è tratto questo itinerario); Andar per laghi: 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, con Blu edizioni; 142 laghi in Valle d'Aosta: 48 gite a piedi, con Mulatero editore; Le più belle escursioni panoramiche in Trentino; I sentieri più belli tra laghi, panorami e rifugi del Trentino; Rilassanti escursioni tra le montagne vicino a Torino con Edizioni del Capricorno.