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La “Via Sacra”

Da Mortera (Avigliana) un percorso ad anello, fino alla Sacra di San Michele

  • Filippo Ceragioli
  • novembre 2009
  • Martedì, 10 Novembre 2009

La Sacra di San Michele è stata riconosciuta da una legge regionale ''Monumento simbolo del Piemonte''. Oltre alla bellezza dell'edificio medioevale, il suo straordinario fascino si deve anche alla collocazione in cima al Monte Pirchiriano che con il Musinè veglia sull'ingresso della Valsusa. Le vie per salire a piedi alla Sacra sono abbastanza numerose: ci sono i due "classici" sentieri che partono da Chiusa San Michele e da Sant'Ambrogio; c'è il "Sentiero dei Franchi" che percorre lo spartiacque Dora-Sangone e da qualche anno c'è anche la "Via Sacra", un anello che si snoda sui versanti delle montagne che guardano verso Avigliana. Questo itinerario è stato segnalato in origine dal gruppo "Lysandra" di Avigliana, un'associazione che ha oggi purtroppo cessato la propria attività.

Partendo dalla Mortera, la frazione più alta del Comune di Avigliana, ci si immerge nella suggestiva atmosfera della Comba Robert con i suoi castagni secolari che crescono tra massi di ogni dimensione. Dopo aver tagliato poi le pendici meridionali del Monte Ciabergia, si supera poi il nucleo rurale delle Prese Rossi e si passa accanto a un allineamento di lastroni di pietra nel quale alcuni identificano un'ara celtica. Di qui, si scende al Colle della Croce Nera da dove è possibile accede alla Sacra. Anche il ritorno è suggestivo: l'itinerario percorre infatti il "Sentiero dei Principi", un'ampia mulattiera realizzata nella prima metà dell'Ottocento per consentire la traslazione delle salme di vari membri della Casa Savoia, dal Duomo di Torino alla Sacra di San Michele. Prima di scendere verso Mortera la mulattiera passa per la Porta dell'Ancoccia, un colletto situato quasi alla stessa altezza dell'abbazia e dal quale il panorama sulla Sacra e sulla zona dei Laghi di Avigliana è davvero bellissimo. L'anello è tuttora facilmente percorribile e non dovrebbe presentare particolari problemi di orientamento, specie al ritorno, tuttavia una rinfrescatina ai segnavia non guasterebbe, almeno nella zona della Comba Robert dove nel fitto del bosco la via da seguire diventa a tratti un po' confusa.

Dall'uscita "Avigliana est " dell'autostrada del Frejus si seguono le indicazioni per Giaveno; superato il traforo del Monte Cuneo si passa tra i due laghi di Avigliana e si gira a destra per la Sacra di San Michele, andando poi a posteggiare alla frazione Mortera (640 m).A piedi si imbocca la stradina che entra tra le case raggiungendo il posteggio del ristorante San Francesco (piccola bacheca con lo schema del percorso); tenendosi sulla sinistra si imbocca uno sterrato chiuso da una sbarra che presto si trasforma in sentiero e supera il Rio San Francesco. Attraversata una stradina asfaltata ci si porta a destra di un muro che circonda il convento di San Francesco e lo si costeggia fino a un bivio dove si prosegue dritti su un viottolo asfaltato. Si abbandona dopo poco la stradina immettendosi in uno sterrato che sale sulla destra e si arriva in breve alla panoramica "Cà du Fra". Transitati a destra dell'edificio, si prende un sentiero che, persi alcuni metri di quota, sale parallelo al Rio San Francesco tra i vecchi castagni della Comba Robert. Si arriva così in vista di una presa dell'acquedotto: senza raggiungerla si gira bruscamente a sinistra su una mulattiera che passa davanti alla "Fontana n° 3". Transitati nei pressi del "Roc du Martel", si esce sull'arida cresta sud-est del Monte Ciabergia e, tralasciato un sentiero che prosegue verso destra, si imbocca la traccia di cresta (al segnavia della Via Sacra si aggiungono qui bolli di vernice azzurrina). Superato un tratto abbastanza ripido, la pendenza diminuisce e si arriva a un bivio dove il nostro itinerario abbandona il crinale e se ne allontana progressivamente proseguendo sulla destra. Attraversata in moderata pendenza una zona di sorgenti, si raggiungono i prati a valle della borgata Prese Rossi e, saliti alle case, si imbocca uno sterrato che transita per la larga insellatura che separa il Monte Ciabergia dalla modesta Cima Castiglione (1.078 m, 1.20 ore). Lasciata a sinistra la stradina che va verso il Colle Braida si prosegue su un sentiero che passa a fianco di un'area pic-nic e raggiunge dopo pochi metri la cosiddetta ''ara celtica'' (cartello). Si prosegue poi in discesa e, superata una stradina, si confluisce su una carrareccia che, con alcuni tornanti arriva alla cascina Giacosa (887 m, fontana). Di qui si raggiunge in breve la strada che collega la Sacra di San Michele con il Colle Braida e la si segue verso destra pervenendo con un tornante al Colle della Croce Nera (861 m, 0.30 ore) e al piazzale che dà accesso alla basilica.

Discesa: tornati al Colle della Croce Nera si prende la strada che scende verso Avigliana (sinistra) e dopo poche decine di metri si imbocca sulla destra un largo sentiero (cartelli in legno per "Sentiero dei Principi" e "Tagliafuoco"). Transitando in un ambiente dove con il variare dell'esposizione si alternano latifoglie e pini silvestri si raggiunge un colletto situato appena a est della panoramica Punta dell'Ancoccia (893 m, 0.30 ore). Sul punto culminante, raggiungibile con una brevissima digressione, è stata posizionata una tavola di orientamento. Riguadagnato il colletto si inizia la discesa verso Mortera e con ampie svolte, a tratti lastricate, si raggiunge il fondo di un valloncello. Risaliti di qualche metro si passa per una zona terrazzata da dove si scende alla Cascina Pogolotti. Di qui, dopo un altro tratto quasi pianeggiante, si ritrova l'asfalto nei pressi dell'abitato di Mortera dove si può recuperare l'auto (0.40 ore). In tutto, sono tre ore di cammino e 300 m di dislivello.