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Sulla neve del Bosco dell'Alevé

Il Bosco dell'Alevé, nel Parco del Monviso, offre un ambiente ideale per escursioni sulla neve con le ciaspole, grazie ad alcuni itinerari che si snodano nel suggestivo bosco di pini cembri, toccando 3 rifugi. L'itinerario proposto però si può percorrere d'inverno anche se non c'è la neve ma è indispensabile avere i ramponcini da escursionismo, da calzare nei tratti in cui vi è ghiaccio o neve gelata, per evitare pericolose scivolate. inoltre è utile verificare l'apertura dei rifugi, che potrebbero essere chiusi a causa della scarsità di acqua potabile.

  • Testo e foto di Furio Chiaretta*
  • Dicembre 2021
  • Mercoledì, 23 Febbraio 2022
Il Rifugio Grongios Martre Il Rifugio Grongios Martre

Il Bosco dell'Alevé costituisce il più vasto popolamento di pino cembro (Pinus cembra) delle Alpi occidentali e dell'Italia: si estende infatti per 825 ettari (di cui circa 700 "in purezza") sul versante solatio della Valle Varaita, tra i 1600 e i 2500 metri di quota, nei comuni di Sampeyre, Casteldelfino e Pontechianale. E' un bosco antichissimo, le cui origini risalgono probabilmente alle glaciazioni del Quaternario ed è già citato da Virgilio nell'Eneide e da Plinio il Vecchio nella sua Historia naturalis.

In occitano questa suggestiva conifera è detta elvou, da cui sembra derivi il toponimo Alevé. Il pino cembro si riconosce per i suoi ciuffi di 5 aghi camera-2112207 960 720 e per il portamento degli alberi, con rami robusti e incurvati verso l'alto camera-2112207 960 720. Si trovano fino a quote assai elevate (un cembro si innalza a quota 2950 su una parete della Cima delle Lobbie), hanno una crescita lentissima ma sono molto longevi: presso il rifugio Bagnour c'è un cembro alto 18 metri, che sembra abbia più di 500 anni.

Il Bosco dell'Alevé fa parte del Parco del Monviso, istituito nel 2016, ma era tutelato già nel XIV secolo, con norme che vietavano l'abbattimento dei cembri, salvo rare eccezioni.

Una parte del bosco offre un ambiente ideale per escursioni sulla neve camera-2112207 960 720: i terreni non troppo inclinati e la fitta copertura boschiva riducono molto il rischio di valanghe, mentre la presenza di 2 rifugi ha favorito la frequentazione dei percorsi che li collegano al fondovalle, dove sorge un 3° rifugio. La mulattiera U08 che collega fra loro i rifugi Alevé, Grongios Martre e Bagnour è quindi molto battuta, la traccia è larga ed evidente, ma con un fondo compatto o gelato per il gran numero di percorritori: quindi per evitare scivolate è opportuno percorrerla con le ciaspole o ancor meglio con ramponcini da escursionismo. Da questo percorso diretto si staccano alcuni itinerari meno frequentati, che seguono dei sentieri estivi e che si possono percorrere facilmente con le ciaspole se sono già stati battuti, effettuando itinerari ad anello molto piacevoli, come quello che proponiamo (per conoscere le condizioni di tracciatura si può telefonare al rifugio Bagnour).

Purtroppo mancano invece segnavia visibili anche d'inverno, quindi tali itinerari non sono facili da individuare dopo una nevicata o se non sono già stati percorsi da un ciaspolatore esperto del luogo.

A ciò si aggiunge una discreta difficoltà di orientamento nella fitta cembreta: quindi per muoversi in neve fresca, su sentieri non battuti, è indispensabile disporre di una mappa dettagliata e di una bussola, da affiancare al navigatore (la mappa openstreet/outdoor è abbastanza precisa).

Ma di certo sarebbe auspicabile una segnalazione soft dei pochi percorsi già frequentati, e che in un recente passato erano indicati da pezzi di stoffa di differenti colori, appesi agli alberi dai gestori del rifugio Bagnour.

Arrivare in auto

Da Saluzzo o Cuneo con la sr 589 si arriva a Costigliole Saluzzo, dove inizia la strada per la Val Varaita. Entrando nel territorio di Brossasco, subito dopo il campo di calcio, a destra c'è la Porta di Valle, ottimo punto di riferimento per avere notizie sulla valle. Proseguendo lungo il fondovalle si tocca Frassino (sede dell'Ufficio turistico di valle), poi Sampeyre e si arriva a Casteldelfino, dove la valle si divide: si lascia a sinistra il ramo per Bellino, proseguendo verso Pontechianale. Dopo 4 km si arriva al rifugio Alevé e subito dopo, presso la curva a sinistra, si trovano dei parcheggi (se fossero al completo si prosegue fino alle vicine case di Castello, con un grande parcheggio vista lago).

Un anello con le ciaspole

Si parte dal rifugio Alevè (1582 m), situato sulla strada provinciale, poco prima della frazione Castello e del lago di Pontechianale. Dal parcheggio si fanno pochi passi sulla strada verso il rifugio e si prende la mulattiera U08 che passa poco a monte dell'edificio e si alza in diagonale verso est. All'inizio la salita è piuttosto decisa e offre una bella vista sulla diga e sul lago di Pontechianale camera-2112207 960 720; si può fare una digressione di pochi passi sulla sinistra per raggiungere un panoramico ripiano con panchine e tavolo. La pendenza si addolcisce un poco e con scorci sulla valle camera-2112207 960 720 si entra a mezza costa nel bosco, si attraversa un valloncello e si arriva al rifugio Grongios Martre camera-2112207 960 720, allestito in una bella casa in pietra (1745 m, 35 min.).

A monte del rifugio si lascia subito a sinistra il sentiero della variante che si percorrerà al ritorno e a destra la traccia innevata per Villaretto. Il sentiero più battuto sale ancora in diagonale verso est, passando poco a valle dei ruderi della Grangia Ciamion, e con un piacevole cammino nel bosco arriva al bivio presso la baita Peiro Grongetto (camera-2112207 960 720, 1857 m, 20 min.).

Il percorso più frequentato porta direttamente al rifugio Bagnour, ma se il tracciato di destra è battuto è consigliabile seguirlo.

La traccia si snoda a mezza costa, quasi in piano nel bosco camera-2112207 960 720, verso sud-est, con scorci sul crinale che separa la Val Varaita dalla Valle Maira e che culmina con la bella cima del Pelvo d'Elva. Si tocca la Grangia Baciasot, si attraversa a mezza costa un vallone, poi il sentiero si abbassa un poco in diagonale camera-2112207 960 720, verso sud, giungendo a un bivio (1813 m). Si lascia a destra il sentiero che scende a Villaretto e si prosegue con una moderata salita in diagonale verso est, nel bel bosco di cembri; quindi si lascia a sinistra un sentiero e subito dopo si raggiunge un altro bivio (1876 m, 30 min.)

Qui si abbandona il sentiero che scende alle vicine Grange Pralambert soprane e ad Alboin, per svoltare a sinistra (nord), raggiungendo subito il ripiano che ospita il Lago Secco (1897 m): il suggestivo laghetto in realtà è abbastanza ricco di acqua e d'inverno è quasi sempre gelato e coperto di neve camera-2112207 960 720.

Il sentiero battuto risale un valloncello tra i pini cembri camera-2112207 960 720, con a destra lo scosceso pendio della Roccio Russo e a sinistra dossi coperti dalla neve, in uno degli angoli più suggestivi del Bosco dell'Alevé. Presto si esce nella radura in cui sorge il rifugio Bagnour camera-2112207 960 720, situato sulla sponda del lago omonimo, di solito gelato e coperto dalla neve (2017 m, 30 min.).

Il ripiano con il lago e il rifugio, circondato dal bosco di cembri camera-2112207 960 720 è un luogo ideale per la sosta o per il pranzo. Poi si segue in discesa il tracciato più frequentato e ben battuto, che lungo la mulattiera U08 giunge al pianoro detto Pian Caval (1948 m, 10 min.): qui si può seguire a destra la variante suggerita da un accompagnatore naturalistico (vedi sotto).

Altrimenti si prosegue lungo la mulattiera che da Pian Caval camera-2112207 960 720 scende in direzione est e raggiunge la baita Peiro Grongetto(1857 m, 15 min) dove si chiude l'anello. Seguendo il tracciato già percorso in salita si torna al rifugio Alevé e ai parcheggi (1582 m, 40 min.).

La variante di un accompagnatore naturalistico

L'accompagnatore naturalistico Daniele Orusa propone una interessante variante di discesa, che si può percorrere quando è battuta. Dal rifugio Bagnour si scende al bivio di Pian Caval camera-2112207 960 720 (1948 m): qui si abbandona la mulattiera più frequentata e si va a destra, sulla traccia pianeggiante che in mezza costa verso nord-ovest porta verso il Vallone di Vallanta. Si giunge così al bivio di Costo la Charmo (Costa Piatta su alcune mappe, 1943 m, 20 min.), indicato da cartelli.

Proseguendo diritto per pochi metri si arriva ad una struttura per l'avvistamento dei camosci. Tornati al bivio, si segue il sentiero che si abbassa lungo la Costa Piatta verso sud-ovest, e dopo un breve tratto si piega a sinistra (sud), sul sentiero che scende verso Villaretto. Lungo il percorso si effettua un suggestivo passaggio attraverso una roccia spaccata, infine si arriva al rifugio Grongios Martre (1745 m, 30 min.). Qui termina la variante: seguendo in discesa il percorso già fatto a inizio gita, si torna al rifugio Alevé e ai parcheggi (1582 m).

Questo tracciato richiede circa 30 minuti in più rispetto al percorso base.

Scarica qui la mappa del sentiero

Informazioni utili

Dislivello: 550 m.

Tempo di salita: 2 ore circa.

Tempo complessivo: 3 ore circa.

Periodo consigliato: da dicembre a marzo, secondo l'innevamento.

Attrezzatura necessaria: scarponi, ghette, ciaspole, bastoncini, indumenti per il freddo, mappa.

Carta: Fraternali 1:25.000 n. 17 Alta Val Varaita.

Guida: Escursioni con le ciastre dal Monviso all'Argentera, 60 itinerari con le racchette da neve, I libri della Bussola, Dronero 2008.

Informazioni:

- Porta di Valle a Brossasco, aperta da martedì a domenica ore 7-19, www.segnavia.piemonte.it, tel. 0175 689629, con bar, informazioni, documentazione, guide, mappe.

- Ufficio turistico di valle a Frassino, piazza Marconi 5, aperto da lunedì a sabato, ore 9-14 (lunedì e giovedì 9-17), www.vallidelmonviso.it/valle-varaita, tel. 0175 970641.

- Parco del Monviso, www.parcomonviso.eu/ita, tel. 011 4321008, aperto da lunedì a venerdì, ore 8.30-12.30.

Rifugi:

- Rifugio Alevè (1582 m), tel. 0175 062387, non ha un sito internet ma si trova su Facebook e Instagram, aperto tutti i giorni fino a fine gennaio 2022, poi è bene telefonare per sapere se è aperto sempre o solo nei fine settimana.

- Rifugio Bagnour (2019 m), tel. 320 4260190, aperto d'inverno tutti i fine settimana.

- Rifugio Grongios Martre (1749 m), www.grongiosmartre.com, tel. 340 0692705, aperto d'inverno con servizio di alberghetto (offre ristorazione solo a chi pernotta nelle sue camere).

Previsioni meteo: www.nimbus.it

Note: si può fare la gita con il proprio cane, purché al guinzaglio e con museruola a portata di mano.

* Furio Chiaretta è giornalista e "sentierologo": progetta, descrive e fotografa itinerari escursionistici. Le sue ultime guide pubblicate sono: I più bei sentieri del Parco nazionale del Gran Paradiso; Passeggiate sulle montagne torinesi; Andar per laghi: 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, con Blu