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Con le ciaspole in Val Troncea

Mentre l'Antartide viene fotografato, proprio in questi giorni, senza neve e senza che ciò susciti alcun clamore, anche in Val Troncea le temperature sono sempre più elevate e la neve si sta sciogliendo rapidamente: è l'ultimo periodo buono per un itinerario con le ciaspole. Con musei e cinema chiusi, manifestazioni, spettacoli, concerti rinviati... forse, l'unica cosa che resta da fare - al tempo del Coronavirus - è una passeggiata in un parco naturale, ad esempio nella tranquilla Val Troncea. 

Vi proponiamo, alla testata della Val Chisone, un itinerario pedonale nella neve risale la Val Troncea toccando due rifugi: una bella opportunità per chi non scia ma anche per i fondisti che vogliono ammirare la valle da un punto di vista diverso da quello offerto dalla pista di fondo.

  • testo e foto di Furio Chiaretta*
  • Lunedì, 24 Febbraio 2020
Di nuovo il sole al rifugio Troncea  Di nuovo il sole al rifugio Troncea

 

La Val Troncea è ben conosciuta non solo per il parco naturale che la protegge, ma anche per la pista di fondo che percorre un buon tratto della valle. Ma anche chi non scia ha la possibilità di risalire la valle d'inverno, grazie a un itinerario pedonale tracciato nella neve.

Si può partire da Granges di Pragelato, sul tracciato pedonale che costeggia la pista da fondo, ma è meglio iniziare un po' più avanti, dal Centro olimpico del fondo, per entrare subito nel magico mondo della Val Troncea. Si costeggia ancora la pista da fondo, poi inizia il percorso progettato e realizzato grazie alla collaborazione tra il Parco naturale Val Troncea, il Comune di Pragelato e le squadre forestali della Regione Piemonte.
Il tracciato un po' stretto risale il pendio e si snoda con alcuni saliscendi fino al rifugio Mulino di Laval: molti turisti affrontano questo tratto senza le ciaspole, ma sono indispensabili scarponi e bastoncini da escursionismo per affrontare in sicurezza brevi salite, ripide discese e tratti in mezza costa. Attraversato il torrente Chisone il tracciato pedonale si sdoppia: senza ciaspole si deve seguire il facile percorso di fondovalle che si tiene lungo il greto del torrente, mentre con le ciaspole e bastoncini si può affrontare il più impegnativo e stretto percorso panoramico che si snoda nel bosco con ampi scorci sulla valle, poi scende ripido per riunirsi al tracciato di fondovalle. Infine con una facile salita si raggiunge il rifugio Troncea, punto d'arrivo dell'itinerario: è situato su un dosso ben soleggiato che domina la valle, ma d'inverno è aperto solo nei fine settimana.
Durante l'escursione si deve fare attenzione negli incroci con la pista di fondo, dando la precedenza ai fondisti, e quando la si costeggia, camminando in fila indiana per non creare problemi agli sciatori.

In gita senza auto?

Il tracciato per le ciaspole e la pista di fondo della Val Troncea offrono un'interessante opportunità: si possono raggiungere anche con i bus di linea della Sadem che collegano Torino al Sestriere.
Le escursioni a piedi permettono di ammirare l'ambiente naturale e i parchi, ma di solito richiedono un percorso di avvicinamento in automobile, che causa inquinamento ed emissione di gas serra. E' una contraddizione spiacevole, ma i punti di partenza delle gite sono quasi sempre lontani dalle fermate dei pullman di linea e dalle stazioni ferroviarie. Invece in questo caso si può arrivare a Pragelato in 2.30 ore da Torino.
Anche i bus alimentati a gasolio inquinano, ma un solo pullman può sostituire una ventina di auto, con indubbi vantaggi per l'ambiente. Inoltre la presenza del Centro olimpico sci fondo di Pragelato (camera-2112207 960 720) semplifica la vita per chi sceglie di muoversi senza auto: ci si può cambiare negli spogliatoi prima e dopo la gita, e si possono lasciare negli armadietti abiti e calzature da città. Il principale inconveniente è l'obbligo di arrivare alla fermata in orario e poi attendere al freddo l'arrivo del pullman per il ritorno a casa. Le corse per il rientro sono poche e non è piacevole fare la gita con l'occhio sull'orologio: ma si può tornare con un po' di anticipo e fermarsi nel bar del Centro fondo in attesa del bus.
Se le corse fossero più frequenti tutto sarebbe più facile. Ma purtroppo non siamo in Alto Adige o in Svizzera, dove ci sono bus e treni ogni ora e l'utilizzo di questi mezzi per escursioni e sciate è abituale (sui treni elvetici ci sono anche le rastrelliere dove sistemare gli sci...).

Arrivare in auto

Da Torino si raggiunge Pinerolo con l'autostrada o con la SR 23, e si prosegue sulla SR 23 percorrendo la Val Chisone fino a Pragelato. Si attraversano la Ruà (Centro visite del Parco naturale Val Troncea), Rivets e Granges, da cui si può scendere a sinistra alla partenza delle piste da fondo. Oppure si prosegue uscendo dal paese, si tocca Traverses e subito dopo, alla rotonda, si scende a sinistra a Plan e al parcheggio del Centro fondo; più avanti ci sono altri parcheggi da cui si può raggiungere il tracciato pedonale.

Arrivare in pullman

Nei giorni festivi c'è un bus Sadem "diretto" per Sestriere con partenza da Torino alle 7.15 e arrivo a Pragelato alle 9.44, e un altro alle 9.15 con arrivo alle 11.44; nei feriali si parte alle 7.41 e si arriva alle 10.10: i bus fermano a Granges e alla rotonda subito dopo Traverses, da cui si scende con pochi passi al Centro fondo.

Per il ritorno c'è un bus festivo alle 16.20, un bus dal lunedì al venerdì alle 16.50, e uno dal lunedì al sabato alle 17.50.
E' opportuno verificare gli orari sul sito www.sadem.it 

Il percorso a piedi

Dal Centro olimpico sci fondo (1580 m) si trova, sulla destra delle piste, il tracciato pedonale che le costeggia in direzione sud. Si transita sotto una seggiovia dismessa, si prosegue a fianco dei parcheggi e lasciando a sinistra la pista di fondo si attraversa la strada. Il tracciato entra nel bosco e in lieve salita giunge in vista di un ponte, il Pount daz Itrei. Qui inizia il percorso indicato da paline blu, che è stato progettato e realizzato grazie alla collaborazione tra il Parco naturale Val Troncea, il Comune di Pragelato e le squadre forestali della Regione Piemonte.

Si costeggia la pista di rientro dei fondisti, quindi il tracciato diventa più stretto, si alza in diagonale e prosegue a mezza costa, tenendosi alto sul fondovalle, con brevi saliscendi. Poi fa una ripida discesa, dove sono assai utili i bastoncini, e con percorso più agevole perde quota fino al rifugio Mulino di Laval (1650 m, camera-2112207 960 720) ideale per una prima sosta.
Dal rifugio si attraversa il ponte sul torrente Chisone e si fanno pochi passi in fila indiana lungo la pista di fondo, trovando subito un bivio: qui si può scegliere fra il facile percorso di fondovalle e il più impegnativo percorso panoramico.
Il percorso di fondovalle (in verde sulla mappa del pieghevole del Parco) costeggia ancora per un breve tratto la pista di fondo, transita a valle delle baite di Laval (camera-2112207 960 720), poi si snoda quasi in piano stando fra la pista di fondo e il greto del torrente Chisone (camera-2112207 960 720). Poi incrocia un ramo della pista di fondo (in giallo sulla mappa del pieghevole del Parco) presso il guado per Plan la Peiro e poco prima del Ponte della fonderia si riunisce al tracciato più impegnativo.
Il percorso panoramico inizia dalla biforcazione presso il Mulino di Laval: sale verso sinistra con una breve, ripida rampa, poi prosegue quasi in piano passando presso le case dirute di Laval e attraversa la bella conca di Laval (camera-2112207 960 720). Quindi entra nel lariceto tenendosi poco più in alto della pista di fondo, a cui si riavvicina in prossimità del Baracot (punto informazioni estivo). Si alza in diagonale e con qualche svolta, poi prosegue a mezza costa, alto sul fondovalle, alternando i tratti nel lariceto a panoramiche radure (camera-2112207 960 720) che offrono ampi scorci sulla valle. Con brevi saliscendi su pendii piuttosto ripidi si attraversa il ponticello sul rio Arcano e poi quello sul rio Lou Dzâbée (camera-2112207 960 720). Si sta ancora in quota con un piacevole tratto panoramico, quindi inizia la discesa - a tratti ripida - fino al fondovalle, che si raggiunge in prossimità di un laghetto. Qui si attraversa la pista di fondo e si arriva alla confluenza con il percorso di fondovalle (camera-2112207 960 720), in vista dei ruderi della Fonderia La Tuccia, sul versante opposto della valle.
Seguendo il percorso di fondovalle si incrocia di nuovo la pista di fondo che va verso il Ponte della Fonderia e si sale in diagonale in prossimità del torrente Chisone (camera-2112207 960 720), fino a confluire sulla pista di fondo: qui è utilizzata sia per la salita sia per la discesa, quindi si deve camminare in fila indiana per non disturbare i fondisti:
Dopo pochi passi si giunge a un bivio con cartelli, dove si abbandona la pista di fondo per seguire a sinistra la strada per il rifugio Troncea. La stradina piuttosto ripida (camera-2112207 960 720) si alza con tre tornanti, poi va in diagonale e con un'altra coppia di tornanti giunge al rifugio Troncea (camera-2112207 960 720). Posto a quota 1915 m su un panoramico dosso, il rifugio offre un bello scorcio dall'alto sulla Val Troncea (camera-2112207 960 720).
Il ritorno è sul percorso di salita (dove il tracciato si sdoppia è consigliabile seguire il più facile e breve percorso di fondovalle).

Informazioni utili

Dislivello: 500 m sul percorso di fondovalle, 600 m sul percorso panoramico.
Sviluppo: 7+7 km km sul percorso di fondovalle, 8+8 km sul percorso panoramico.
Tempo di salita: 2 ore sul percorso di fondovalle, 2.30 ore sul percorso panoramico.
Periodo consigliato: inverno, quando c'è neve e l'itinerario viene battuto (informazioni da ufficio turismo di Pragelato o Parco naturale Val Troncea).
Carta: Fraternali 1:25.000 n. 2 Alta Valle Susa, Alta Val Chisone.

Ufficio turismo di Pragelato, tel. 0122 741728, ore 9-12.30 e 14.0-18, www.pragelatoturismo.it con bollettino delle condizioni della pista da fondo.
Parco naturale Val Troncea, tel. 0122 78849, centro visite a Ruà di Pragelato, ore 9-12 da lunedì a venerdì, www.parchialpicozie.it/page/view/parco-naturale-della-val-troncea/
Centro olimpico sci fondo, tel. 0122 741107, ore 9-12 e 13-17, con noleggio sci da fondo e ciaspole.
Rifugio Mulino di Laval (1650 m), tel. 340 8542328, aperto d'inverno.
Rifugio Troncea (1815 m), tel. 320 1871591, d'inverno aperto solo nei fine settimana.
Orari Sadem in www.sadem.it  (linea 275).

* Furio Chiaretta è giornalista e "sentierologo": progetta, descrive e fotografa itinerari escursionistici. Le sue guide più recenti sono: I più bei sentieri del Parco nazionale del Gran Paradiso, Passeggiate sulle montagne torinesi, Andar per laghi: 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, con Blu edizioni. Nell'estate 2019 ha pubblicato la guida 142 laghi in Valle d'Aosta: 48 gite a piedi, Mulatero editore.