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La Costa di Pianard e il bosco dei faggi, da Palanfrè

Nel 1979 veniva istituita la Riserva naturale del bosco e dei laghi di Palanfrè: per festeggiarne il quarantennale abbia provato l'itinerario che da Palanfrè sale alla Costa di Pianard. Dal panoramico costone ci si affaccia sulle montagne protette dal Parco dell'Argentera, che nel 1995 venne unito alla Riserva di Palanfrè per formare il Parco delle Alpi Marittime, il più esteso del Piemonte.

  • testo e foto di Furio Chiaretta*
  • Luglio 2019
  • Venerdì, 26 Luglio 2019
Il faggio più grande del bosco bandito Il faggio più grande del bosco bandito

 


La faggeta che si estende a monte del piccolo paese di Palanfrè ha da secoli un ruolo importantissimo: quello di proteggere il paese dalle valanghe. Quindi è un "bosco bandito", dove è rigorosamente vietato il taglio degli alberi. Grazie al divieto i faggi hanno potuto crescere indisturbati raggiungendo anche i 300 anni di vita e dimensioni davvero notevoli. Il faggio più grande ha un'altezza di oltre 25 metri, una circonferenza del tronco di quasi 5 metri, e nel 2016 è stato inserito nell'elenco degli alberi monumentali del Piemonte. Le forme contorte e le nodosità di questi faggi images testimoniano anche la loro difficoltà di sopravvivenza, poiché sono cresciuti al limite della quota abituale.

La protezione di questi faggi è proseguita in tempi più recenti grazie all'istituzione nel 1979 della Riserva naturale del bosco e dei laghi di Palanfrè, che protegge non solo la faggeta ma anche gran parte del Vallone degli Alberghi con i suoi laghi. Nel 1995 la riserva è stata unita al Parco dell'Argentera, per formare il Parco delle Alpi Marittime, il più vasto del Piemonte, che si estende per più di 28.000 ettari.
Per festeggiare i 40 anni della protezione di questo territorio l'azienda agricola L'Isola ha chiamato "Il quarantino" un suo nuovo formaggio vaccino, mentre per Sentieri provati abbiamo verificato l'itinerario che da Palanfrè sale alla Costa di Pianard, il panoramico costone erboso che domina il Vallone del Bousset.
Il sentiero è utilizzato anche dalla Gta e dal Sentiero Italia per collegare Palanfrè a Trinità, ed è in ottime condizioni. Oltre ai classici segnavia sulle rocce ci sono pali in legno infissi nel terreno con i segni bianco-rossi, e utili cartelli indicatori nei bivi. Ma non si tratta degli abituali cartelli bianchi con punta rossa proposti dal Cai (Club alpino italiano) e utilizzati su altri sentieri del Piemonte. Il Parco delle Alpi Marittime aveva avviato la segnalazione dei suoi sentieri prima dell'adozione da parte della Regione Piemonte della segnaletica Cai, e per i cartelli si era ispirato a quelli utilizzati nei Parchi nazionali francesi. Si tratta di cartelli gialli rettangolari images, più piccoli ma comunque ben visibili, con tempi di marcia molto precisi, simili a quelli che si trovano nel Parc national du Mercantour, che confina con il Parco dell'Argentera: così gli escursionisti che attraversano il confine passando da un parco all'altro trovano lo stesso tipo di segnaletica.

Arrivare in auto

Da Borgo San Dalmazzo si risale la Val Vermenagna sulla ss 20; al semaforo di Vernante si svolta a destra, sulla strada che risale il Vallone Grande per 9 km: in vista delle case di Palanfrè, dove la strada fa un tornante a sinistra, si va diritto nel lungo parcheggio.

Il percorso a piedi

Dal parcheggio (1370 m) si sale lungo la strada che porta alla piazzetta di Palanfrè images  con chiesetta, fontana, cartelli. Si prosegue in lieve salita, passando a valle dell'Arbergh, e dove la strada asfaltata svolta a destra verso la grande cascina dell'azienda L'Isola (vendita formaggi), si va diritto sullo stradello sterrato giungendo subito a un bivio (1425 m, 0,10 ore).

Si abbandona la mulattiera L07 per i laghi per svoltare a destra sulla stradina (segnavia L06-Gta) che fa una coppia di tornanti e prosegue in diagonale tra i faggi images . Si lascia a sinistra il Sentiero Natura del bosco di faggi (che si percorrerà al ritorno) e si prosegue sul viottolo che fa tre tornanti e incrocia il Sentiero Natura. Lo stradello ombreggiato dalle betulle giunge a un bivio con cartelli (0,35 ore). Si va a destra, incontrando dopo pochi passi un altro palo con cartelli: qui si abbandona la stradina per prendere il sentiero che sale in diagonale. Si arriva subito su un costone erboso dove il panorama si apre sulla conca di pascoli del Gias Garbella  images dominata dalla Rocca d'Orel.

Si risale piacevolmente il costone con a destra il Gias Garbella e a sinistra i pascoli del Gias del Chiot e un antico edificio con volta a botte images. Ma dopo pochi passi sul costone, il sentiero poggia a destra e in piano a mezza costa entra nella Val Garbella images. Lasciando a destra il Gias Garbella si segue la mulattiera che risale il poco ripido vallone con lievi svolte o per la massima pendenza, con lo sfondo delle pareti di roccia del Monte Garbella, toccando una presa d'acqua (0,40 ore). La mulattiera continua a salire con alcuni tornanti, poi percorre una conca poco inclinata images, fa alcune svolte e giunge in un altro ripiano con bianchi roccioni, dominato dalle incombenti pareti del Monte Garbella (0,20 ore, cartello).
Il sentiero poggia a destra e sale sulla sinistra orografica della conca, verso una parete di roccia chiara. Prima di raggiungerla poggia a destra e si alza con una ripida diagonale a un terrazzo panoramico images, prosegue più dolcemente con due tornanti e ancora in diagonale verso nord raggiunge subito il crinale spartiacque (0,30 ore). Da qui appare il profondo Vallone del Bousset images, con lo sfondo degli scoscesi pendii del Monte Carbonè e della Punta della Rua.
Si prosegue in lieve salita lungo la panoramica Costa di Pianard images, che a quota 2200 va in piano per circa 200 metri (5 minuti), prima di iniziare la discesa verso il Colle della Garbella: ogni dosso del costone è ideale per un pic-nic con vista.

Si torna lungo la mulattiera seguita in salita. Giunti allo stradello (1,10 ore), lo si percorre per circa 500 metri e poco prima del tornante si incrocia il Sentiero Natura. Lo si segue verso destra, in piano e con una breve salita diagonale. Dal pannello illustrativo del ciliegio il sentiero inizia a scendere tra suggestivi faggi secolari dai tronchi contorti, quindi tocca il più grande faggio del parco images, alto più di 25 metri e con una circonferenza del tronco di quasi 5 metri. Con una ripida discesa nella fitta faggeta si confluisce su un viottolo che porta subito allo stradello percorso in salita. Seguendolo per 3 tornanti si torna a Palanfrè e al parcheggio (0,45 ore).

Informazioni utili

Dislivello: 850 m.
Tempo di salita: 2.20 ore.
Tempo complessivo: 4.15 ore circa.
Periodo consigliato: giugno, settembre, ottobre.
Punto d'appoggio: rifugio l'Arbergh a Palanfrè, www.rifugiolarbergh.it, tel. 340.6973954.
Carta 1:25.000: Fraternali, n. 15 Valle Gesso, Parco naturale delle Alpi Marittime oppure n. 16 Val Vermenagna, Valle Pesio, Parco del Marguareis.
Guida: Furio Chiaretta, Andar per laghi, 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, Blu edizioni 2018: nella guida è descritto un altro interessante itinerario da Palanfrè, che porta ai due Laghi del Frisson e al Lago degli Alberghi.

Il Sentiero Natura di Palanfrè

Per chi vuole effettuare una gita più breve c'è il Sentiero Natura, che richiede 1,30 ore di cammino, con un dislivello di 200 metri. L'itinerario parte al fondo del parcheggio: dopo pochi passi su un viottolo, si continua sul sentiero che attraversa il rio Pascariund e lo costeggia in salita sulla sponda destra (sinistra orografica) in terreno aperto. Poi lo riattraversa, sale ancora un poco, quindi piega a sinistra e continua a mezza costa con lievi saliscendi intorno a quota 1500, fino a incrociare uno stradello. Da qui si prosegue sul tracciato già descritto sopra, con cui si attraversa il bosco di faggi tra esemplari secolari, poi si scende allo stradello che riporta a Palanfrè.

La foto aerea del percorso

Il "Sentiero provato": tracciato in rosso l'itinerario base.

* Furio Chiaretta è giornalista e "sentierologo": progetta, descrive e fotografa itinerari escursionistici. Le sue guide più recenti sono: I più bei sentieri del Parco nazionale del Gran Paradiso, Passeggiate sulle montagne torinesi, Andar per laghi: 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, con Blu edizioni. Nell'estate 2019 ha pubblicato la guida 142 laghi in Valle d'Aosta: 48 gite a piedi, Mulatero editore.

Si ringrazia per l'elaborazione della foto area Luca Marello, funzionario del settore Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte.