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Sentieri provati: il Vallone della Balma, da Pian Neiretto

In occasione della stagione estiva, Piemonte Parchi  torna con i suoi 'Sentieri provati', testando, appunto, per i suoi lettori alcuni itinerari nei parchi regionali piemontesi: cominciamo dal sentiero che attraversa il Vallone della Balma, nel Parco Orsiera Rocciavrè.  Come dire, un invito alla visita e una esortazione a fruire, in modo rispettoso ma pur sempre molto gradevole, della natura vicino casa. 

  • Furio Chiaretta*
  • Giugno 2019
  • Mercoledì, 12 Giugno 2019
Sul sentiero del vallone (foto F. Chiaretta) Sul sentiero del vallone (foto F. Chiaretta)

Il versante orientale del Parco naturale Orsiera-Rocciavrè presenta un ambiente tipicamente alpino ad appena a 35 chilometri dalla città di Torino. Qui scendono verso la vicina pianura le valli del Sangone, solcate dai torrenti Sangonetto, Ricciavrè, Balma e Sangone. Il Vallone della Balma è molto interessante per gli escursionisti, perché offre buoni sentieri, un vero rifugio alpino a 2000 metri di quota, una coppia di laghi tra i più belli del parco, la possibilità di incontri con camosci e stambecchi.

Sull'itinerario che proponiamo vi sono diverse mete interessanti: innanzitutto il rifugio e i laghi della Balma, raggiungibili in giornata con un dislivello di 1050 metri. Con un buon allenamento e se non c'è più neve si possono affrontare altri 250 metri di dislivello per salire al Colletto Balma, che si apre sulla Val Chisone e sulla conca del Lago Rouen. Un sentiero pianeggiante porta al costone tra il Vallone della Balma e la Val Sangone, poi a quello che separa dalla Val Chisone.
Da questo punto panoramico si presentano due possibilità: tornare con l'itinerario fatto in salita, oppure scendere per la Val Sangone con un piacevole percorso ad anello. Pernottando al rifugio Balma o in uno dei rifugi della Val Sangone (Fontana Mura e Palazzina Sertorio) si potrà effettuare la gita in due giorni, camminando con più calma. Il rifugio Balma è anche la base ideale per salire al Monte Robinet o al Rocciavrè. E in alcuni pomeriggi estivi e autunnali si potrà osservare il mare di nuvole (foto) che copre la valle e la vicina pianura, mentre al rifugio splende il sole o brilla la luna (foto).

Arrivare in auto

Da Giaveno si percorre la strada verso Coazze per 3 km: al bivio si prosegue lungo il fondovalle, toccando le borgate Sangonetto e Forno di Coazze, poi il santuario e il campeggio "i pianas". Qui la strada sale con alcune svolte verso le sciovie di Pian Neiretto. Si parcheggia subito dopo il tornante a sinistra, prima della sbarra, a monte di Case Agostino (la sosta è consentita solo su un lato della strada).

Il percorso a piedi

Dal tornante (1180 m) di Case Agostino, si prende il sentiero 415d che risale il costone tra le betulle e poggia subito a destra, entrando a mezza costa nel Vallone della Balma. Con salita moderata tra i faggi si tiene alto sul torrente, a cui si avvicina progressivamente. Si arriva così a un bivio: lasciato a sinistra il "sentiero militare" (segnavia 415c), si attraversa il ponte sul rio della Balma e si sale a gradini costeggiando una casetta poi si poggia a destra in diagonale uscendo sul costone dove transita la mulattiera 415 che proveniene da Molè (0.35 ore).

Seguendola verso sinistra si percorre il costone e si entra a mezza costa nella faggeta. Si lascia a sinistra un sentiero in piano, poi la mulattiera si alza a svolte ed esce su un punto panoramico da cui appare il Vallone della Balma con le sue vaste pietraie. Avvicinandosi al torrente si arriva alla confluenza con il "sentiero militare" (lo si potrà percorrere come variante al ritorno). Si continua sempre in sinistra orografica in prossimità del torrente (foto), arrivando a una fontana; il sentiero ora sale a svolte fino a quota 1650 m, dove riprende l'andamento in diagonale fra le ultime betulle e aggira un costone da cui appare il tratto successivo della valle (foto). Il sentiero alterna tratti in diagonale e brevi tornanti, attraversando alcune pietraie, poi fa un'ultima serie di brevi zig-zag prima del costone da cui appare il rifugio. Con un piacevole tratto in mezza costa si arriva così al rifugio Balma (1986 m, 1.45 ore, fontana), ricavato da un alpeggio (foto).

Dal rifugio si lascia a destra il sentiero 442 per Cresta Ciarmgranda e si continua sul 415 (foto 4), che prosegue in lieve salita, poi risale un costone arrivando subito a un bivio: si lascia il sentiero 415 per il Colletto Robinet per andare a sinistra sul sentiero 441 cha attraversa un rio, poi sale a tornantini costeggiandolo, poggia a sinistra e transita a saliscendi ai piedi di una parete, aggira il costone (bello scorcio sul sottostante pianoro del "laghetto") e in un vallone sempre più ampio arriva al Lago Sottano (foto), bello e profondo (2102 m, 0.20 ore, foto).

Il sentiero costeggia a nord il lago, attraversa l'immissario e lo costeggia in salita, poi poggia a sinistra per attraversare una pietraia e sempre in diagonale esce nell'ampio ripiano erboso in cui si trova sulla destra il poco profondo Lago Soprano (2213 m, 0.20 ore). Nel pianoro si possono osservare le pinguicole, piccole piante carnivore che catturano gli insetti con le loro foglie appiccicose.
A inizio estate il pianoro del lago è una bella meta. Ma se nel vallone a sud del lago non c'è più neve, si può proseguire sul sentiero arrivando subito alla Fontana del Lago (2218 m). Si punta a sud, risalendo nel vallone all'inizio poco inclinato e quasi interamente coperto dalle pietraie, tra cui si destreggia il sentiero. La pendenza del vallone aumenta e il sentiero lo risale offrendo un aereo scorcio sul Lago Soprano (foto), di cui si notano meglio dall'alto gli opposti promontori erbosi che sembrano dividerlo in due.

Il sentiero poggia a sinistra, fa altre svolte e tra l'erba raggiunge con una breve diagonale il bivio con un sentiero orizzontale: seguendolo in lieve salita verso destra si arriva dopo pochi passi al Colletto Balma (2436 m, 0.45 ore), da cui ci si affaccia sulla Val Chisone e si vede quasi tutto il Lago Rouen (foto).
Tornati al bivio, si prosegue sul sentiero 440 a mezza costa in lieve salita con vista sui Laghi della Balma (foto), raggiungendo subito il costone che nasce dalla sovrastante  Punta del Lago e prosegue rettilineo verso est dividendo con la Cresta Tirolo i valloni della Balma e del Sangone (2440 m circa). Aggirato il costone il sentiero prosegue tra l'erba, quasi in piano, fino alla cresta sud della Punta del Lago (2400 m circa, 0.15 ore), da cui la vista si apre anche sulla Val Chisone.
Dopo una sosta per ammirare il panorama, si può scegliere se tornare indietro per l'itinerario di salita (2.45 ore circa) o effettuare un anello.

Proseguire con un anello per la Valle del Sangone

Si segue in discesa cresta sud della Punta del Lago, sul sentiero 440 che si tiene sul crinale o sul lato Sangone, evitando gli scoscesi pendii che precipitano a destra sulla Val Chisone. Nei tratti più ripidi il sentiero fa brevi zig-zag o scende per la massima pendenza: si toccano così la Punta dell'Ila (2243 m) e le Rocce dei Mortai (2094 m). Si continua sul costone erboso, più ampio e meno inclinato, con tratti sul lato Val Chisone, fino alla minuscola cappelletta sul Colle della Roussa (2019 m, 0.50 ore). 
Il passo mette in comunicazione la Val Chisone con la Val Sangone, dove si nota il dosso erboso con il forte di San Maurizio dalla caratteristica forma a stella.
Si scende a sinistra nei pascoli della Val Sangone, sul sentiero 414 che va in diagonale verso destra, fa un tornante (nord), poi si abbassa a zig-zag fino a una presa d'acqua. Scende lungo il rio, quindi poggia a sinistra e si abbassa tra l'erba fino all'Alpe Sellery superiore con il rifugio Fontana Mura (1726 m, 0.35 ore).

Dal rifugio, raggiunto da una strada di servizio, si segue il sentiero 414 che scende nel pascolo con qualche svolta portandosi su un costone erboso poco inclinato che poi lascia per andare a destra, abbassandosi sul lato sinistro del vallone, fino a un altro crinale erboso, stretto e pianeggiante, tra due rami del Sangone. Si svolta a sinistra, si attraversa un ramo del Sangone, e si scende in diagonale sfiorando un tornante della strada, che si incrocia poco più in basso, e con un ultimo tratto di sentiero si esce sullo sterrato presso un bivio (1450 m, 0.40 ore).
Si lascia a destra la stradina che in pochi minuti porta al rifugio Palazzina Sertorio e si prosegue lungo la strada principale (riservata ai mezzi degli alpigiani), che si abbassa nel bosco facendo una coppia di tornanti, attraversa alcuni rii, poi scende ripida con un tratto asfaltato e un altro zig-zag, dove si lascia a destra l'area pic-nic della Loja Scura, incassata pozza in cui il Sangone  si getta con una cascata. La strada continua a lungo nel bosco in lieve discesa e arriva a una fontana presso un rio (1150 m). Dopo pochi metri si esce sulla strada asfaltata che si segue in salita, arrivando subito al tornante dove è iniziato l'anello (1180 m, 1 ora).

Informazioni utili

Parco Orsiera-Rocciavrè
Il Vallone della Balma, da Pian Neiretto

Dislivello: 1050 + 250 m
Tempo di salita: 3 + 1 ore.
Periodo consigliato: da giugno a ottobre
Punto d'appoggio: rifugio Balma (1986 m), tel. 011 9349336 e 011 19887319, aperto a luglio, agosto e nei fine settimana di giugno, settembre e ottobre.
Carta 1:25.000: Fraternali n. 6 Pinerolese, Val Sangone.

La foto aerea del percorso

Per visualizzare il "sentiero provato"foto aerea su cui è tracciato in rosso l'itinerario base nel Vallone della Balma e in giallo la prosecuzione ad anello per la Valle del Sangone; i tracciati in bianco indicano gli altri sentieri a catasto della zona.
Per effettuare l'escursione è comunque utile disporre anche di una mappa dettagliata in scala 1:25.000 come la carta Fraternali n. 6 Pinerolese, Val Sangone.

Foto Gallery 

 

*Furio Chiaretta è giornalista e "sentierologo": progetta, descrive e fotografa itinerari escursionistici. Le sue guide più recenti sono: I più bei sentieri del Parco nazionale del Gran Paradiso, Passeggiate sulle montagne torinesi, Andar per laghi: 56 passeggiate a 196 laghi dalle Marittime al Gran Paradiso, con Blu edizioni. Per l'estate uscirà 142 laghi in Valle d'Aosta: 48 gite a piedi, Mulatero editore.

Si ringrazia per l'elaborazione della foto area Luca Marello, funzionario del settore Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte.