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Il “Sentiero dei Muriòn”

In val Bormida ai confini tra Piemonte e Liguria, un sentiero permette di visitare un singolare ambiente calanchivo

  • Silvana Sicco e Aldo Molino
  • gennaio 2010
  • Venerdì, 29 Gennaio 2010

Merana, piccolo comune della val Bormida situato a ridosso della langa astigiana, è l'ultimo paese della provincia di Alessandria prima della Liguria. La si raggiunge da Acqui Terme risalendo lungo la Bormida di Spigno o da Cairo Montenotte (uscita autostradale di Altare o Millesimo) percorrendo la valle in senso inverso. Poco meno di duecento abitanti sparpagliati tra i piccoli nuclei collinari e le poche case del "centro" nei pressi della stazione ferroviaria. In alto vigila la Torre di San Fermo, antica struttura di avvistamento trecentesca attorno la quale nel Medioevo si trovava il paese. Vanto e gloria di Merana, sono i ravioli, quelli langaroli pizzicati, preparati rigorosamente a mano con una ricetta "esclusiva" dalle donne del paese (a onor del vero ogni paese di Langa ha una ricetta segreta che fa dei propri ravioli i "migliori", comunque sono tutti imperdibili). Per assaporare quelli della Pro loco l'occasione più ghiotta è l'autunnale "Camminata di San Carlo": escursione sulle antiche strade che collegavano Merana alla Langa. Dopo un percorso di una ventina di chilometri si ritorna in paese e nei nuovissimi locali della Pro Loco ecco, ad attendere l'escursionista, una fumante razione della ghiottoneria. È sempre possibile comunque fare i furbi utilizzando le "scurse" (scorciatoie) per tornare prima alla base.
La camminata è dedicata a san Carlo Borromeo, un santo beatificato nel XVII secolo; in quel periodo storico, Merana, per la sua posizione geografica è punto di transito molto frequentato sulla via che da Finale porta a Milano.
L' escursione permette ai camminatori di conoscere aspetti geologici particolarmente interessanti, come gli aridi e friabili calanchi delle "Formazioni di Rocchetta" (analoghi a quelli che si trovano nel parco regionale Ligure di Piana Crixia, o scoprire nei boschi di roverelle e pini, particolari formazioni rocciose conosciute localmente come "muriòn" facenti parte della "Formazione di Monesiglio". D'autunno la vegetazione dei calanchi è particolarmente spettacolare, gli ornielli (frassini), che vegetano sui grigi calanchi, rosseggiano in mille sfumature diverse, offrendo stupendi paesaggi autunnali sulla Langa e sull'Appennino Ligure. Ma anche in primavera le sorprese non mancano, come le fioriture di splendide orchidee selvatiche.
La camminata si svolge su di un recente sentiero e sulle sue varianti, segnalato e catastato dalla sezione CAI di Acqui per la rete sentieristica della Provincia di Alessandria.
Oggi su quelle strade di crinale che da Merana conducono a Serole, si snoda il percorso 575 denominato: "Dalla torre ai muriòn", che include elementi di storia e natura di queste terre di confine tra Piemonte e Liguria tutte da scoprire.
L'itinerario
Dal piazzale della Pro Loco, si ritorna verso il paese, passando davanti alla chiesa parrocchiale e attraversata la ferrovia si svolta a destra lungo la statale per prendere poi una stradina sulla destra che sottopassa un cavalcavia. Poco prima di Cascina Valle si prende un sentiero sulla sinistra che sale alla collina di San Fermo, dove si trovano l'omonima Torre medioevale e una cappelletta dedicata al santo; l'itinerario prosegue quindi su asfalto in discesa. Affascinanti formazioni calanchive qui rasentano il piano della strada e, giunti al bivio della croce, si svolta a destra. Dopo 100 metri circa si svolta a sinistra riprendendo il sentiero sterrato; si scende di quota in un fitto bosco di carpini neri tra i calanchi, fino ad uscire in una zona aperta caratterizzata da quelle che un tempo venivano chiamate dai contadini le "terre magre".
Dopo aver percorso un tratto tra i coltivi si giunge su un sentiero più ampio che porta a un piccolo guado su un ruscello (attenzione ai periodi di pioggia), superato il quale si sbuca su una carrozzabile sterrata dove si svolta a destra e subito dopo a sinistra su asfalto giungendo alle Cascine Varaldi.
Il percorso passa attraverso le abitazioni e incomincia a salire di quota arrampicandosi tra i calanchi e seguendo l'antica traccia della via che gli abitanti del posto utilizzavano in passato per spostarsi nelle terre liguri.
A metà circa del passaggio si incontra una variante che dà la possibilità di abbreviare il percorso e di ritornare verso Merana in minor tempo.
All'uscita dai calanchi il sentiero si inoltra in un bosco e in salita giunge in una zona caratterizzata dalla presenza di particolari formazioni geologiche conosciute come "Murion", create dall'erosione dell'acqua.
Prosegue quindi sino al limite del confine con le province di Savona e Asti e, dopo aver superato il bivio che porta nella langa astigiana in zona Pian del Verro, incomincia a scendere di quota seguendo una mulattiera immersa in un bosco di castagno, si raggiunge il bivio con la strada consortile proveniente dalla provincia di Asti e si continua a scendere tra i vigneti su un fondo a tratti asfaltato in direzione delle Cascine Ghertriti e Scaglino.
Il percorso transita nei pressi della Cascina Galli e poi riprende il sentiero che sale tra i calanchi del nuovo versante; il paesaggio "lunare" dei calanchi è interrotto dalle coltivazioni di lavanda e di altre erbe aromatiche.
Dopo un tratto nel bosco il sentiero giunge ad un'altra zona caratterizzata dai "Murion". Poco oltre si incontra un bivio ove si tiene la destra e si prosegue nel bosco verso il Monte di Mezzo. Superato il Monte di Mezzo incomincia la discesa lungo la linea di crinale e tra i calanchi.
Il sentiero raggiunge Cascina Bruciata e in breve la sede della Pro Loco, dove era iniziato l'itinerario.