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La cima di Bo

Il Monte Bo, da alcuni anni incluso nel sito di interesse comunitario "Val Sessera", domina dall'alto dei suoi 2556 metri di quota gran parte del Biellese.

  • di Filippo Ceragioli
  • gennaio 2014
  • Giovedì, 20 Marzo 2014
La cima di Bo

Il Monte Bo, da alcuni anni incluso nel sito di interesse comunitario "Val Sessera", domina dall'alto dei suoi 2556 metri di quota gran parte del Biellese.

Nonostante sia la seconda cima per altezza della provincia - dopo il Mars - la posizione abbastanza periferica rispetto al resto delle Alpi Bielllesi lo rende molto più riconoscibile dalla pianura, specie quando la sua cima innevata contrasta con le alture più basse che lo circondano. La salita al Bo è per i biellesi DOC una sorta di rito di iniziazione alla montagna, soprattutto se fatta all'imbrunire e con l'idea di passare la notte sui tavolacci del bivacco Antoniotti per essere pronti allo spettacolo dell'alba del mattino seguente. La gita è molto lunga ma sia l'alpe Finestre che la "Piazza d'Armi" possono costituire punti di arrivo soddisfacenti.
Da Biella si segue la provinciale 100 "della Valle Cervo" fino a Piedicavallo; appena prima del centro storico del paese si svolta a destra per la frazione Montesinaro, dove si posteggia nei pressi del cimitero.

A piedi si imbocca uno sterrato che va seguito per una decina di minuti fino ad un tornante dal quale, sulla destra, si stacca il sentiero E70 (indicazioni). Si tratta di una mulattiera piuttosto ampia e a tratti accuratamente lastricata che, correndo tra i faggi sulla destra idrografica del sottostante torrente Chiobbia, raggiunge senza strappi prima l'alpe Pianlin e poi l'alpe delle Piane (1313 m, fontana), due nuclei di baite accuratamente conservate dai proprietari e spesso frequentate durante la bella stagione. Dopo le Piane la vegetazione si dirada e il sentiero comincia a salire attraversando un affluente del Chiobbia e uscendo poi con ampi tornanti su terreno pascolivo. Passati nei pressi di alcuni alpeggi in parte in rovina si arriva all'alpe Finestre (1724 m, 2 ore), tuttora utilizzata dai margari e dalla quale si stacca verso sinistra il sentierino per il Colle della Ronda. Il nostro itinerario prosegue invece poggiando verso destra e in circa un quarto d'ora raggiunge un bivio (ometto e cartelli) dove, abbandonata la mulattiera che prosegue verso l'ormai vicina Bocchetta del Croso, si svolta a destra seguendo il segnavia E74. Con percorso inizialmente a mezza costa si raggiunge l'alpe Giaset (1921 m), oltre la quale la salita si fa più faticosa. Risalito un ripido pendio erboso e attraversata una prima pietraia si arriva al Balmone, un vecchio alpeggio del comune di Tavigliano. In un ambiente che si fa con l'altezza più aspro e pietroso si superano alcuni gradoni di origine glaciale e si raggiunge un pianoro detto localmente "Piazza d'Armi". Qui la fantasia degli escursionisti si sbizzarrisce nella costruzione di ometti e piccoli obelischi di svariate fogge e dimensioni; lingue di neve che restano sul posto fino a stagione avanzata rendono il luogo particolarmente suggestivo (2200 metri circa, 1.20 ore).

Chi vuole proseguire fino al Bo dovrà a questo punto risalire, sempre seguendo il segnavia, il ripido versante occidentale della montagna sbucando sul colletto che mette in comunicazione la Vale Cervo con la Valsessera. Dal punto di valico si risale infine la cresta con un percorso molto ripido ma non esposto fino a raggiungere il punto culminante, segnalato da una struttura metallica triangolare e da una placca IGM (2256 m, 0.40 ore). Il bivacco si trova ad una ventina di metri dalla vetta. La discesa per la via percorsa in salita.

In sintesi
Luogo di partenza: Montesinaro (1035 m)
Luogo di arrivo: Cima di Bo (2556 m)
Dislivello in salita: circa 1500 m (700 per l'alpe Finestre, 1200 per la Piazza d'Armi)
Tempo complessivo: 7 ore (3 ore se ci si ferma all'alpe Finestre, 5.30 alla Piazza d'Armi)
Segnavia: E70 ed E74 e per saperne di più " Nuova Guida delle Alpi Biellesi", Giancarlo Regis e Renza Piana Regis; ed. Giovannacci, Biella, 2001