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L’uomo che amava gli alberi

Le stagioni di Gim di Laura Nosenzo, ed. Araba Fenice (t. 0171 389814) € 12.

  • Enrico Massone
  • aprile 2010
  • Venerdì, 30 Aprile 2010
L’uomo che amava gli alberi

"A diciassette anni pianto il primo albero lungo un ruscello, vicino alla Sarmassa: è un acero. Un gesto naturale che ripeterò per buona parte della vita. Con una regola precisa: ogni terra deve avere la sua vegetazione. Io metto farnie, l'albero più bello della famiglia delle querce, tigli, noci, l'acacia con le spine del Signore, aceri, la pianta che più mi piace..." Sono parole di Giovanni Giolito ovvero Gim, versione piemontese di Elzéard Bouffier, l'uomo che piantava gli alberi nel racconto di Jean Giono. Esperto conoscitore di piante aromatiche, Gim da giovane fa il cercatore d'oro in Canada, vive con gli inuit, gli indiani dell'estremo nord America, e da loro impara il potere curativo delle piante e i segreti della medicina naturale. Poi, lo spirito libero e la sete di avventura lo portano a viaggiare per mare. S'imbarca per un certo periodo sulle navi che solcano l'Atlantico, ma negli anni Sessanta ritorna sulla terraferma per aprire un capitolo nuovo della sua esistenza. Lo attraggono il lusso, la bella vita e il gioco d'azzardo, bazzica nei casinò di mezza Europa, accompagnadosi a donne fatali un po' annoiate della vita. Infine Gim rientra nell'astigiano e subito recupera la gioia di vivere in campagna e l'antico amore per gli alberi. Diventa il principale animatore del Giardino delle erbe aromatiche, realizzato alcuni anni fa nella Riserva naturale speciale della Val Sarmassa, tra Vinchio e Vaglio Serra, una prestigiosa istituzione, inclusa nell'elenco delle aree di interesse botanico. Nelle aiuole si trovano bardana, prugnolo, malva, melissa, achillea e naturalmente rosmarino, salvia e lavanda. Ora il Giardino delle Aromatiche è un laboratorio didattico a cielo aperto, un centro di educazione ambientale e conservazione della natura, che l'Area protetta gestisce in collaborazione con la cooperativa sociale CSPS. Nel corso della sua vita Giovanni Giolito ha messo a dimora oltre ventimila germogli di piante soprattutto in Val Sarmassa, nelle Langhe, sul Sassello e nei dintorni di Nizza Monferrato. Lo ha fatto per passione, senza chiedere mai nulla in cambio! E' morto lo scorso dicembre all'età di 80 anni, mentre questo libro andava in stampa. Ha voluto che sulla tomba scrivessero: "Ho vissuto da uomo libero e oggi vi saluto per sempre". A sintetizzare le vicende della sua non comune esistenza, c'è anche il sottotitolo del volume 'Storia di un uomo straordinario in un giardino speciale', voluto dall'autrice Laura Nosenzo, giornalista e scrittrice specializzata in tematiche ambientali e ideatrice della rassegna 'Verdeterra'.

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