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A Pecetto, il mare era sulla collina

Un concorso di pittura murale per rappresentare il mare che un tempo ricopriva la pianura padana

  • Raffaella Amelotti
  • Maggio 2017
  • Martedì, 23 Maggio 2017
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A Pecetto, il mare era sulla collina
Luci degli abissi di Alessandro DiChio
Come in un teatro di Alessandro Frondini
L'alba della vita di Venere Rizzo

Si è concluso la scorsa settimana, il concorso di pittura murale "Il mare sulla collina" che ha coinvolto sette pittori che si sono cimentati nella rappresentazione del mare che un tempo ricopriva la pianura Padana e dei suoi antichi abitanti, quando le acque poco profonde del Mare Padano erano abitate da pesci sciabola, pesci ago, pesci palla, naselli e dagli affascinanti pesci lanterna.Su grandi pannelli messi a disposizione dagli organizzatori del concorso, i pittori si sono cimentati con le più svariate tecniche pittoriche: spray, acrilico, olio...

Perchè dove ora sorge il paese, con la sua Rocca affacciata su un panorama che abbraccia dalla pianura alle lontane montagne, in un tempo lontanissimo dell'Era Cenozoica c'era  il mare: in esso nuotavano organismi marini e pesci di specie oggi scomparse ma assai simili a quelle ancora viventi. I resti fossili si sono conservati per milioni di anni inglobati in una roccia particolare denominata "tripoli". Il giacimento di Casina Guarnera, per la peculiarità dei suoi sedimenti nel panorama del Miocene in area piemontese e per la ricca fauna di pesci, rientra a pieno titolo tra le località di rilevanza geo-paleontologica del Piemonte.

I reperti di risalenti alle ere enunciate, sono presentati nella mostra temporanea "Il mare a Pecetto di Valenza", visitabile presso il Centro Culturale "Giuseppe Borsalino", via Giuseppe Borsalino 2, ogni  sabato, dalle ore 15 alle 18; gli altri giorni, il mattino, su appuntamento. Con un apparato didattico semplice e accattivante, trovano posto nelle vetrine gli scheletri fossili di pesci appartenuti a specie caratteristiche del Miocene superiore, oggi scomparse, caratterizzati da un eccellente stato di conservazione che permette di coglierne nel dettaglio anche i più piccoli particolari.
Pannelli didattici, scenografie e diorami appositamente realizzati accompagnano il pubblico nella visita e lo introducono alle tematiche della paleontologia, spiegando efficacemente il lento affermarsi della disciplina e le competenze necessarie per realizzare scavi e ricerche sui fossili.

Ed è questo il contesto in cui si è svolta la gara di pittura che ha visto primeggiare il torinese Alessandro Di Chio, con l'opera "Luci dagli abissi" a cui è andato il premio di 400 €. Secondo classificato il pittore pavese Adriano Fondrini con "Come in un teatro" (250 €) e terza l'artista torinese, Venere Rizzo con "L'alba della vita" (150 €).
Difficile il giudizio della giuria che ha dovuto scegliere tra opere di grande valore artistico e molto differenti tra loro per soggetto e tecnica pittorica utilizzata: si è spaziato dall'olio, all'acrilico fino all'utilizzo, più strettamente legato alla street art, delle bombolett spray utilizzate con grande maestria dal vincitore.
I premi in denaro sono stati messi a disposizione dall'Associazione culturale "La Guarnera" e dalla Pro loco di Pecetto.

L'evento artistico - cofinanziato dalla Fondazione CRT - è stato inserito nella rassegna "Artisti per la Natura" nonchè nell'affermata rassegna Riso e Rose, consente di valorizzare realtà, di solito, un po' isolate, quali il geosito di Pecetto, e quindi poco conosciute a livello locale, ma certamente importanti in materia di emergenze culturali, naturalistiche e, perché no, di buon cibo e di buon vino. L'augurio per l'anno prossimo è che la manifestazione si ripeta, coinvolgendo anche un numero maggiore di artisti. 

 

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