Il capitolo che attacchi e non sai ancora quale storia racconterà
è come l'angolo che svolterai uscendo dal convento
e non sai se ti metterà a faccia con un drago,
uno stuolo barbaresco, un'isola incantata, un nuovo amore.
(Italo Calvino)
Francesca Romana D'Amato, professione dragologa, ama narrare leggende locali. Le raccoglie, ci gioca e poi le restituisce alla gente in forma di pergamena imbottigliata, di racconto in costume, di gioco o di romanzo (come si legge sul suo blog Gnomi di caverna - fate, draghi e altri folletti italiani). Dopo aver studiato Scienze naturali, si è occupata per anni di comunicazione ambientale, lavorando per vari parchi naturali, blog e associazioni di settore. Un'esperienza fatta anni fa al Parco naturale del Lago Maggiore, dove si occupava di comunicazione e promozione, le ha suggerito che approcci diversi e fuori schema, possono essere veicolo di coinvolgimento e sensibilizzazione del pubblico sui problemi ambientali. Ad esempio, per avvicinare il pubblico allo stand promozionale del parco, in più occasioni aveva riprodotto insetti come il grillo, la cavalletta o lo stercorario giganti, in gommapiuma, adagiandoli sul prato: un modo per stupire e attirare l'attenzione delle persone con cui avviare un dialogo sull'importanza dei prati naturali la cui varietà arricchisce il paesaggio e offre un habitat a numerose specie animali e vegetali.
Il 'fantastico', pretesto per parlare di ambiente
Con queste premesse, Francesca ha divulgato "seriamente" la dragologia con il pretesto di parlare di temi ambientali. Nel dicembre 2020, insieme all'illustratore Andrea Capone, ha pubblicato un primo saggio, di taglio scientifico, intitolato Le Migrazioni dei Draghi (Le migrazioni dei draghi - Gnomi di caverna) che tratta l'ecologia di alcune specie di drago partendo da una limitata letteratura. In questo saggio introduttivo, dedicato al pubblico adulto, scopo dichiarato dagli autori è dare una possibile risposta all'annosa domanda del perché non ci sono più draghi, considerando seriamente l'ipotesi che i draghi siano specie migratorie oppure, se stanziali, che vadano in letargo. Il saggio indaga ben 14 specie di draghi dalla coccatrice, drago chimerico, alla viverna, drago della peste, dal Tatzelwurm, mostro delle grotte, alla pirausta, insetto incendiario di Cipro, toccando argomenti delle scienze naturali. Nel capitolo dedicato ai basilisti, ad esempio, viene colta l'occasione di fare un aggancio con le migrazioni dei rospi che, per sopravvivere all'inverno, entrano in letargo e, in primavera, migrano verso le zone umide attraversando anche barriere naturali come le strade, rischiando lo schiacciamento da parte di automobilisti poco attenti.
Nel saggio sono analizzate le caratteristiche biologiche, anche comportamentali, di ogni specie, elaborando ipotesi da verificare sul campo. La teoria dei draghi applica qui concetti come corridoi ecologici, adattamenti metabolici durante il letargo, rapporti numerici tra prede e predatori e mira alla mappatura di areali di distribuzione, stimando esigenze ambientali e individuando, se ce ne fosse bisogno, misure di protezione e conservazione delle specie minacciate, rendendo così sottile il confine tra reale e fantastico, tra scientifico e mitologico.
Draghi?!? Scopriamo di più!
Se si è digiuni di dragologia, si può iniziare dal racconto fantasy Il valore del drago, completo di booktrailer, che accompagna il saggio. In questa breve avventura, scritta da e con Stefano Pais (edizione Libreria Geografica, 2020), Francesca assume direttamente il ruolo della protagonista dragologa e, al fianco di Andrea, nel ruolo di fotografo e documentarista, compie un lungo viaggio sulle tracce di esemplari con l'obiettivo di girare il documentario più esclusivo mai realizzato. Un'avventura mai scontata, ricca di imprevisti e battibecchi, alla ricerca di segni di presenza (vomito, escrementi, penne, squame, orme...) battendo luoghi più probabili per antichi avvistamenti. Un itinerario a tappe, dall'Italia all'Irlanda, con sopralluoghi mirati, frutto di triangolazioni geografiche e previsioni meteo. Cosa nasconde un'antica miniera? E' possibile avvistare un drago dalla sommità di una rocca o lungo il corso di un fiume? Il racconto d'avventura scorre velocemente e il lettore ne rimane rapito, sentendosi perfino sorvolare dall'ombra alata di una viverna che ha ali da pipistrello aperte, la testa con profilo di cane, due poderose zampe, la coda con la punta a dardo arrotondata su se stessa, e gli artigli di forma triangolare.
Nel booktrailer di lancio de Il valore del drago (regia è di Gabriele Giannini) i due autori protagonisti lasciano le pagine del libro per passare direttamente al set. Nella breve fiction li possiamo vedere impegnati nella ricerca di draghi fantastici, cercando segni di presenza nelle Grotte di Ara, all'interno del sistema carsico del Monte Fenera o lungo il Fiume Sesia. Questi luoghi sono protetti e tutelati dalle Aree protette della Valle Sesia e sono un set ideale per il trailer, che vuole inoltre celebrare, in modo fantasy, l'anno internazionale delle grotte e del carsismo.
Allo spettatore più attento del booktrailer che, tra l'altro, è stato in gara nel Concorso Booktrailer 2021 - Trailers FilmFest alla XIX edizione del Festival dei trailers e della promozione cinematografica di Milano, non sfuggerà lo strano oggetto, simile a una cintura, che Francesca trova con meraviglia. Se fosse un radiocollare per draghi, cosa sarà mai accaduto nel viaggio fantasy "Il valore del drago"?
Il gioco online e la mostra interattiva
Affascinati dai draghi è possibile quindi compiere un percorso a tema naturalistico forse inaspettato ma ricco di spunti di riflessione e siccome, come recita un proverbio, "Al drago che non caccia cadono i denti" da buona dragologa professionista, Francesca elabora e sviluppa continue proposte sempre ispirata dal metodo e dal rigore proprio della conoscenza accademica disponibile.
Dopo aver pensato e proposto un gioco online "La pista di atterraggio per draghi" sta ora lavorando a una mostra interattiva per bambini e famiglie, con tanto di diorami, quiz e informazioni documentate, che potrà essere facilmente gestita anche in tempi di pandemia (la mostra è stata infatti ripensata con qualità covid-friendly, quindi con contenuti protetti, superfici lavabili e disinfettabili). L'esposizione, fruibile in completa autonomia, offrirà un percorso per adulti ma anche uno per piccoli, a misura di bambino ad altezza passeggino e sarà pronta a partire dal 2022.