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Lupo nel Chivassese, anche i pastori possono conviverci

L'ultimo caso segnalato è avvenuto nel Chivassese, dove l'Ispra ha certificato - da alcuni campioni biologici prelevati su una pecora - che è stato un lupo italiano (Canis lupus) ad aver predato l'ovino.  
Molti sono i pastori che non esultano per il ritorno del lupo. Gli attacchi del predatore si aggiungono a una serie di problematiche complesse, di cui il lupo non è unico responsabile: difficoltà cui la Regione Piemonte cerca di andare incontro tramite un programma finalizzato a migliorare la convivenza con il lupo attraverso indennizzi di cui abbiamo parlato nello speciale di Piemonte Parchi, 'Occhio il lupo è tornato'. 

 

  • Redazione
  • Ottobre 2018
  • Mercoledì, 24 Ottobre 2018
 Foto D. Alpe Foto D. Alpe

Probabilmente quella del Chivassese è stata un'aggressione che si contestualizza in un picco di predazioni avvenuto nelle ultime settimane, legato alla naturale espansione territoriale del predatore che spinge i nuovi nati alla ricerca di un territorio idoneo e libero da esemplari della stessa specie. La Città metropolitana di Torino riunirà presto tutte le professionalità coinvolte nel monitoraggio e gestione della specie, anche al fine di organizzare incontri educativi sul territorio per spiegare come sia possibile convivere con il predatore adottando misure adeguate per proteggere i propri animali d'allevamento. 
E, intanto, fa sapere che la Regione Piemonte mette a disposizione dei contributi economici per la stipula di un'assicurazione specifica e il rimborso delle spese per l'acquisto di recinzioni elettrificate e cani da guardania, a cui gli allevatori potranno accedere tramite le proprie associazioni di categoria.

Su Piemonte Parchi ne abbiamo parlato nel numero speciale 'Occhio, il lupo è tornato' e scrivendo che centocinquanta attacchi corrispondo a circa 350-400 vittime ogni anno. Sono questi i numeri, ormai stabilizzatisi nel tempo, degli attacchi predatori del lupo in Piemonte. 

Un fronte, quello della difesa degli allevamenti e della gestione eco-sostenibile dei pascoli, sul quale la Regione Piemonte è intervenuta attraverso due bandi del PSR (Programma di Sviluppo Rurale) che hanno consentito di finanziare nel 2016, 56 allevatori per un importo di 233mila euro e altri 8 allevatori per 35mila euro nel 2017.

Facciamo un passo indietro. Già nel 2012 la Direzione regionale Agricoltura ha avviato un programma che consentiva di migliorare la convivenza del lupo con le attività degli allevatori. Il primo intervento prevedeva un contributo agli allevatori che si impegnavano ad utilizzare gli strumenti di prevenzione (recinzioni elettrificate per il ricovero notturno del bestiame, cani da guardiania, presenza costante del pastore). Come ricorda un articolo apparso su Quaderni dell'Agricoltura, il programma regionale concluso nel 2015, è stato successivamente ripreso, nel 2016, all'interno del PSR regionale dove si è introdotta – nell'ambito delle misure agro-ambientali – l'operazione 10.1.6 relativa alla difesa degli allevamenti dalla predazione da canidi (cani randagi e lupi). Questa operazione riprende gli stessi impegni del precedente programma, ma è integrata con l'operazione PSR 10.1.9 relativa alla gestione eco-sostenibile dei pascoli.

In concreto il pastore deve assicurare la corretta gestione del cotico erboso, la presenza di punti acqua e punti sale, un periodo di pascolamento di almeno 80 giorni. Nel periodo notturno la mandria o il gregge devono poi essere raccolti in ricoveri con recinzioni elettrificate, mentre occorre assicurare la costante presenza di un numero adeguato di cani da guardiania e del pastore. Finora sono stati aperti 2 bandi dell'operazione 10.1.6 che hanno consentito di finanziare 56 allevatori per un importo di 233.000 € nel 2016, e 8 ulteriori allevatori per 35.000 € nel 2017, concentrati nelle province di Cuneo e Torino.

Nel 2018, conferma ancora la Direzione Agricoltura, intende attivare una nuova operazione del PSR, la 4.4.2, orientata a sostenere con un contributo fino al 100%, e per una spesa massima di 30.000 €, l'acquisto e il mantenimento in efficienza di reti e recinzioni elettrificate nonché per l'acquisto dei cani da guardiania. E l'azione regionale avviata dapprima con un finanziamento regionale di circa 300.000 € anno, proseguita poi con l'attivazione delle operazioni del PSR, inizia a dare risultati interessanti.

Il monitoraggio dei lupi in Piemonte ne evidenzia sì una costante crescita, tuttavia a partire dal 2013 – secondo anno di attivazione dei finanziamenti a sostegno delle misure di prevenzione – si registra una progressiva riduzione sia degli attacchi (115 nel 2016, -28% rispetto al 2012) sia del numero di capi predati (350 nel 2016, -24% dal 2012).

Leggi l'artcolo sullo speciale di Piemonte Parchi 'Occhio, il lupo è tornato'

Leggi l'articolo 'Il lupo e l'agnello... ma non è la solita favola' sui Quaderni dell'Agricoltura online

 

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