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"Sulle orme di Soldati raccontiamo il Po in un viaggio 2.0"

Cinque giovani reporters ferraresi per due settimane sulle rive del grande fiume: realizzeranno un reportage ambientale ed enogastronomico su un territorio che il grande scrittore e giornalista documentò per la Rai nel 1957

  • Mauro Pianta
  • Aprile 2017
  • Lunedì, 10 Aprile 2017
Il delta del Po Pixabay.com Il delta del Po Pixabay.com

Tre giornalisti, un fotografo, un film-maker. Un'unica missione: raccontare come è cambiata la valle del Po, dalla sorgente alla foce, negli ultimi sessanta anni. Daniele Bisceglia, Michele Lecci, Matteo Rubbini, Mirko Scapellato, Ruggero Veronese, ferraresi doc armati solo di telefoni, torce e una tenda, lo faranno ripercorrendo l'itinerario seguito nel 1957 dal giornalista e scrittore torinese, Mario Soldati, che giusto sessant'anni fa realizzò un documentario a puntate trasmesso dalla Rai. Il viaggio prenderà il via il prossimo 25 aprile, da Crissolo, e dopo due settimane si concluderà il 7 maggio nel Parco del Delta del Po, sulle rive dell'Adriatico.

«Soldati – spiegano i cinque reporter - diceva che il modo più semplice di viaggiare è quello di praticare la cucina di un paese, perché nella cucina c'è già tutto. Noi, sessant'anni dopo di lui, cercheremo di unire il racconto enogastronomico e l'approfondimento giornalistico dedicato a temi ambientali, economici e culturali. Soldati cominciò a introdurre il concetto di inquinamento del fiume Po, già nel secondo dopoguerra. Uno dei sottotitoli del lavoro compiuto dal grande giornalista, recitava: "Alla ricerca dei cibi genuini". Evidentemente, già allora, c'era il dubbio che non tutti lo fossero...».

«Rispetto al 1957 – proseguono i giovani – sarà un viaggio 2.0. Abbiamo deciso di offrire dirette streming, live blog, fotografie, video montati all'ombra degli alberi sulle rive del Po. Proprio lungo il fiume pernotteremo con la nostra tenda, cercheremo di dare spazio alle istanze dei contadini, degli allevatori, dei ristoratori e degli albergatori. Abbiamo scoperto che se molti, soprattutto tra i ristoratori, hanno dovuto abbandonare le proprie attività, è vero anche il contrario: diverse famiglie hanno ripreso le redini delle attività chiuse in passato. Accetteremo – concludono – esclusivamente aiuti dalla popolazione locale: possibilità di ricaricare le batterie delle nostre apparecchiature, cibo , utilizzo di bagni o qualsiasi altro possa esserci utile».

Il progetto, patrocinato dall'Università di Ferrara, verrà raccontato attraverso un film-documentario che sarà poi presentato al Festival di Internazionale proprio a Ferrara.

Info su. www.viaggionellavalledelpo.it

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