Il monitoraggio ambientale regionale è uno degli strumenti previsti dalla Direttiva 2000/60/CE per verificare lo stato ecologico e chimico delle acque e per individuare le misure necessarie al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale.
L'applicazione della direttiva diventa operativa attraverso il Piano di Gestione del Distretto Idrografico, che per il Piemonte, è quello del Po. Obiettivi, misure, orientamenti, modalità di attuazione, stanno perdendo quindi la connotazione locale per acquisire la dimensione del bacino: le politiche vengono integrate tra tutte le Regioni padane, poiché l'acqua non si ferma ai confini amministrativi.In Piemonte, a seguito dei monitoraggi ambientali effettuati sui corsi d'acqua, si riscontra che solo il 56% dei punti rilevati ha già raggiunto l'obiettivo "buono" relativo allo stato ecologico, il restante 44% è in stato sufficiente, scarso o cattivo.
Nelle acque sotterranee la presenza di inquinanti derivanti dall'attività agricola intensiva (nitrati e prodotti fitosanitari) e di solventi clorurati (in corrispondenza dei grossi centri abitati), difficili da rimuovere a causa della lentezza dei tempi di ricambio delle acque di falda, determina per la maggior parte della falda superficiale il mancato raggiungimento dell'obiettivo "buono".
Maggiori informazioni sono reperibili sulle pagine web che riguardano "La presenza di prodotti fitosanitari nelle acque sotterranee della pianura piemontese".
In particolare nell'area a vocazione risicola piemontese, dove si sta osservando l'incremento di alcune sostanze anche nella falda profonda, destinata agli utilizzi pregiati come l'uso potabile, si è reso necessario prevedere specifici interventi: limitazione d'uso di alcuni prodotti fitosanitari riscontrati dal monitoraggio, promozione di attività di formazione specifica per l'utilizzo di determinati prodotti fitosanitari, più efficace e mirata organizzazione dell'attività di controllo, elaborazione di documenti regionali di indirizzo per l'applicazione operativa delle misure.
Le misure da adottare in area a vocazione risicola sono state approvate con D.G.R. n. 32-2952 del 22 febbraio 2016, pubblicato sul BUR 25 febbraio 2016, n°8, supll. Ordinario 2 (Ambiente). Per approfondimenti: http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2016/08/suppo2/00000003.htm
Sono previste prescrizioni per due erbicidi, oxadiazon e quinclorac, e per due fungicidi, azoxystrobina e triciclazolo.
Le risaie gestite adeguatamente possono essere strategiche anche per la biodiversità e per il paesaggio.
*Funzionaria Regione Piemonte