Stampa questa pagina

Vivai forestali, guardiani della biodiversità naturale

Imitare la natura, i suoi equilibri e le sue trame verdi: utilizzando i suoi schemi e le sue essenze. Questo è il 'giardino naturale', ben lontano da quell'idea di giardino formale, artificiale e schematico, asettico e esotico, quale un tempo eravamo abituati. Un concetto perseguito e diffuso dai vivai forestali della Regione Piemonte. 

  • Laura Succi
  • Luglio 2019
  • Lunedì, 15 Luglio 2019
 (Foto L. Succi) (Foto L. Succi)

Un giardino regala sempre un amabile tocco di serenità. Ma ha una funzione più profonda, ovvero quella di essere un formidabile alleato per garantire un equilibrio a lungo termine, essendo una trappola per l'anidride carbonica (CO2).

Le piante vivono e crescono utilizzando elementi naturali: creano, infatti, le molecole dei tessuti di cui sono costituite essenzialmente grazie all'acqua, all'energia del sole e all'anidride carbonica presente in atmosfera dove questa si accumula - per le attività di produzione di energia operate dall'uomo - e ne riducono l'ammasso con la fotosintesi clorofilliana che si comporta come una sorta di "coperta", aumentando l'effetto serra e riscaldando così il clima terrestre.

Se, però, il giardino è "naturale" - cioè viene creato utilizzando la flora locale - raggiunge un valore superiore perché fonte di biodiversità, ossia quel sistema integrato di esseri che rendono possibile la vita sulla Terra: attira farfalle, uccelli selvatici e insetti utili; ci rinfresca d'estate e ci accoglie d'inverno, in perfetta comunione con la Natura.
Racconta bene questa filosofia, la storica rivista inglese The Garden che fu fondata nel 1871 da William Robinson, un intraprendente giornalista irlandese che, a suo modo, fu un vero rivoluzionario del giardinaggio. Robinson si proponeva di imitare la natura, i suoi equilibri e le sue trame verdi: utilizzando i suoi schemi e le sue essenze, ribaltò il concetto di giardino formale, artificiale e schematico, asettico e esotico, quale si era visto fino ad allora.

I vivai forestali del Piemonte

Forse non è così risaputo che le meravigliose piante che si trovano in natura sono a disposizione di tutti, nei vivai forestali regionali: aceri campestri, bagolari, ornielli, tigli, gelsi bianchi e gelsi neri che danno anche dolcissimi frutti, crespini, cornioli, pallon di maggio, grandi cespugli di rosa di macchia, i profumatissimi biancospini e così via per altre decine di specie arboree e arbustive della flora piemontese. Non manca nemmeno qualche specie ornamentale. Oltre 230mila piante, indicate per un grande giardino, ma anche solo per un briciolo di verde, sono un vero arsenale vegetale.

I vivai regionali sono impegnati nella 'svolta' naturale e offrono competenza e professionalità sia ad aspiranti giardinieri, sia a esperti, garantendo assistenza nella scelta delle piante più giuste per ciascuna esigenza, con un'attenzione speciale rivolta al principio ben espresso da Sir Peter Smithers: "Il giardino deve essere una fonte di piacere per me e per i miei ospiti, mai un peso o fonte di ansia", parola di un agente segreto della Marina britannica durante la Seconda Guerra Mondiale che - appassionato di botanica - creò giardini visionari in ogni luogo del mondo dove risiedette, e che raccontò poi nel suo libro Avventure di un giardiniere (Silvana Editoriale).

Perché comprare piante nei vivai regionali?

La coordinatrice dei vivai regionali, Eva Malacarne, spiega: "I semi sono raccolti per la maggior parte dalle nostre squadre di forestali in Piemonte per essere piantati nella nostra regione. Oltre all'attenzione nella scelta della provenienza delle sementi da boschi regolamentati, le diverse specie vengono allevate in uno o più vivai che si trovano in ambiti geografici ben differenziati: il vivaio di Fenestrelle, ad esempio, alleva principalmente le conifere alpine; il riferimento per le latifoglie arboree della fascia montana e pedemontana è il vivaio di Chiusa Pesio, mentre decine di specie arbustive e arboree tipiche delle zone di pianura sono disponibili ad Albano Vercellese. In questo modo ci è possibile rispettare le naturali richieste fisiologiche delle specie coltivate garantendo una produzione di piantine perfettamente adattate alle condizioni climatiche locali e quindi in grado di superare le inevitabili difficoltà che la pianta dovrà affrontare nell'arco della sua lunga vita. Ci tengo a dire che le nostre sono peraltro tutte piante certificate da esperti che ne attestano la vitalità e la provenienza".
"Va detto, inoltre che nei tre vivai abbiamo un rapporto positivo con la gente: vengono a comprarle anche da fuori regione perché, nel tempo, abbiamo differenziato l'offerta e risposto alle più diverse esigenze. Garantiamo infatti una grande varietà di formati: dalle piantine di 10 centimetri a radice nuda, agli alberi di oltre 2 metri forniti in contenitori speciali a garanzia della corretta crescita delle radici" aggiunge Antonello Quaglia, il responsabile del vivaio di Albano Vercellese.
"Anche per il trasporto non servono carichi eccezionali perché le piante non sono enormi. Addirittura un orto botanico tedesco ci ha acquistato molte piantine perché stanno facendo degli studi legati al cambiamento climatico e avevano necessità di piante che vegetano bene nei nostri climi normalmente più caldi dei loro", aggiunge la Malacarne

Qualche consiglio pratico

Le piantine sono in vendita al vivaio "Gambarello" di Chiusa Pesio, al vivaio "Fenale" di Albano Vercellese e al vivaio "Carlo Alberto" di Fenestrelle: basta inviare la richiesta (istanza per l'assegnazione onerosa di piante forestali) con i relativi allegati sottoscritti per accettazione (condizioni di vendita) via email, via posta ordinaria, via fax o consegnata a mano, al Settore tecnico regionale di Biella e Vercelli o ai vivai regionali.
Nei vivai è possibile reperire e compilare la modulistica direttamente all'atto dell'acquisto.

Quanto costano le piantine?

Una bella piantina di 50-70 cm allevata in vaso costa 3 euro, mentre piante alte 70-100 cm sono vendute a 7 euro; le conifere arboree più pregiate o i faggi in zolla dai 3 ai 5 metri di altezza raggiungono i 60/70 euro, ma le soluzioni sono moltissime e i prezzi variano di conseguenza.
Circostanza particolare sono gli interventi di ricostituzione di boschi danneggiati da un incendio o legati all'emergenza fitosanitaria del tarlo asiatico: in questi casi le piantine vengono date gratuitamente ed è proprio questo il momento in cui si è aperta la campagna autunnale per l'assegnazione gratuita delle piante e si accettano le domande.

Piccoli giardinieri crescono

Il consiglio è di iniziare da un piccolo giardino per prendere confidenza. Le piante richiedono almeno sei ore di luce diretta al giorno; tuttavia, ce ne sono molte tra le quali scegliere che amano luoghi parzialmente in ombra. Quindi, anche se si ha a disposizione un giardino poco luminoso, non c'è da scoraggiarsi: la scelta è più limitata ma non impossibile.

L'attrezzo più efficace per un "giardiniere naturale" è la linea curva che permette di realizzare infinite forme: sentieri a serpentina, bordure arcuate, aiuole, siepi e spazi sparsi coperti da cespugli, vedute ottiche vegetali in successione. Le piante si mettono a dimora in gruppi "a macchie", curando che il disegno abbia una sorta di unità. Prima di procedere alla piantumazione occorre lavorare il terreno ed eliminare la vegetazione preesistente che potrebbe ostacolare la crescita delle nuove piante, specialmente se molto piccole.

Ovviamente vanno impiegate le piante "giuste" per il posto "giusto", dopo aver osservato quali sono le condizioni prevalenti del sito: ombreggiato o soleggiato, acquitrinoso o secco, ecc. Qualunque sia il terreno, può essere migliorato con l'aggiunta di materiale organico come il compost.

Il momento ideale per piantare

Le giornate tranquille e nuvolose sono quelle migliori perché offrono una situazione che stressa le piante il meno possibile. Il giorno della piantumazione si devono innaffiare le radici che non devono mai essere lasciare svasate al sole, per non farle seccare. La pianta va inserita ben bene in fondo al buco fatto in una dimensione adeguata alle radici, ma non troppo altrimenti il gambo marcirà; nemmeno troppo fuori dal terreno però, altrimenti le radici scoperte non potranno attingere i nutrienti dal terreno. Mai premere con forza le piante mentre si coprono le radici, sarà l'irrigazione a sistemarle nel terreno.

Non bisogna poi dimenticare che le piante hanno bisogno di manutenzione, per lo meno della giusta quantità d'acqua. Potrebbe essere necessario annaffiare più spesso quando sono piccole e nelle estati calde e secche; qualche avvizzimento nel sole di mezzogiorno è normale ma se accade alla sera è sintomo di malessere.
Infine, bisogna sapersi fermare, alzare la testa e annusare le rose. Solo dopo si potrà iniziare a fare piani per espandere lo spettacolo che natura ci ha dato l'anno successivo.

P.S.

Lilith è un fumetto di Luca Enoch edito dalla Sergio Bonelli Editore. Una bambina, Lyca, viene addestrata per sterminare il Triacanto viaggiando nel tempo e intercettando tutte le linee temporali in cui il parassita sta per fiorire. Solo alla fine scopre che il Triacanto non è intenzionato a sterminare il genere umano come si credeva inizialmente, ma è l'entità che governa la natura stessa del Pianeta e lo sta salvando. Perché non scegliere di essere protagonisti a fianco del Triacanto per cambiare il mondo? Si può iniziare passo dopo passo, anche dal giardino di casa.

 

 

Potrebbe interessarti anche...

Guardabosone è stato per secoli identificato come il paese delle mele e come tale ha rifornito i ...
A Pontestura, già nei tempi antichi, un eremita che viveva nella casa annessa alla Chiesa della ...
Oggi il gruppo di volontari che cura le orchidee esotiche dell'Orto botanico di Torino conta molt ...
Si chiama Index Seminum 2020 ed è il catalogo dei semi del Giardino Botanico di Or ...