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Mentre a Bellino fervono i preparativi per la Behò, a Chianale in alta val Varaita va in scena "il lupo"

  • Mino Lodola
  • febbraio 2015
  • Lunedì, 9 Febbraio 2015
il "lupo" di Chianale foto A.Molino il "lupo" di Chianale foto A.Molino

Da un po' di anni, nuovamente, l'ultimo sabato di carnevale, un lupo tremendo e la sua squadra si aggira seminando confusione, tra le viuzze di Chianale (la Chanal in occitano), il villaggio più elevato della Val Varaita situato lungo la strada che da Ponte sale del Colle dell'Agnello. Per una volta però a doversi preoccupare sono le ragazze del paese e i turisti che difficilmente riescono a sfuggire agli attacchi dell'astuto predatore e al suo nerofumo.
Nerofumo, perché il nostro lupo (un uomo travestito) è il protagonista di antico carnevale alpino e con un tappo di sughero imbratta di nero il volto di ogni malcapitato che capiti tra le sue grinfie.
I "cacciatori", nonostante le robuste corde, cercano invano di trattenerlo ma la natura ferina ha quasi sempre il sopravvento. Quasi, perché di fronte alla porta aperta di una casa ospitale eccolo introdursi rapido e liberatosi della pesante pelliccia non disdegna un bicchiere di vino o un dolce della tradizione locale e si rivela essere un buon ballerino di "gigo", "curento"e "bo urreo".
E' stato nel 1999 che un gruppo di chianalesi grazie anche allo stimolo di antropologi come Pier Carlo Grimaldi e ai lavori preparatori per una tesi di laurea a seguito della ripresa di interesse per certe manifestazioni proprie dei momenti calendariali ed emulando quanto si stava facendo nella vicina Bellino dove si stava lavorando per riprendere la Behò, dopo circa 45 anni decise di riproporre la festa del lupo. Festa di passaggio dall'inverno alla buona stagione, festa della fertilità propiziatoria della nuova annata agraria.
Ridotta nel suo arco temporale, un solo giorno, (le forze sono quelle che sono) e mutata nelle motivazioni ,da allora è diventato un appuntamento fisso dell'alta Val Varaita
Il gruppo carnevalesco entra in azione dopo un pranzo conviviale il pomeriggio del sabato grasso (in passato si iniziava già il giovedì). Un uomo vestito di pelli con una maschera carnevalesca e un campanaccio ,il lupo, è portato in giro legato da funi per il paese. Il lupo cerca di scappare e di dar prova della sua forza imbrattando di nero che giunge alla sua portata. Ad accompagnare l'irrequieta brigata sono i suonatori per i quali ogni occasione è buona per dar vita ad un estemporaneo ballo al suono delle melodie occitane tramandate in valle da suonatore a suonatore.
Gli attori sono tutti maschi e le prede oggi, tutti coloro che incocciano nella brigata.
La questua termina la sera con un gran ballo tradizionale aperto a tutti.
Nel 2015 il Lupo sarà concomitante con l'altra festa carnevalesca che si svolge a Bellino nella valle a fianco ogni 3 anni, la "Beho" la cui ripresa è stata concomitante con il "lupo". Anche in questo caso si tratta di un corteo mascherato che percorre le borgate alte di Bellino visitando le varie case proponendo classici scherzi e rituali, tagli della barriera, la vecchia che si sente male etc e che si conclude con la conversione del "turco" e con il falò dove è bruciato il "ciciu, il vecchio che se ne va e il sole che torna a scaldare.

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