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Bacchu-ber

La danza delle spade a Pont di Cervieres

  • Aldo Molino
  • agosto 2015
  • Venerdì, 21 Agosto 2015
i ballerini di Pont de Cervieres Rosa maria Bonaffino i ballerini di Pont de Cervieres Rosa maria Bonaffino

Fenestrelle, Giaglione e Venaus, non sono i soli luoghi delle Alpi Cozie in cui si esegueno ancora gli antichi riti della "danza delle spade". Anche dall'altra parte del Monginevro è ancora attiva una analoga manifestazione che va in scena ogni anno per onorare san Rocco il giorno della festa a lui dedicata. Si tratta dell "Bacchu-ber" termine dal significato oscuro che indica la danza eseguita a Pont di Cervieres, antica borgata periferica di Briancon che ha conservato le caratteristiche dei villaggi rurali di un tempo situata alla confluenza della valle di Cervieres con la Durance.
Rocco di Montpellier è un santo molto popolare nelle valli, in grande considerazione per le sue virtù taumaturgiche. Dal medioevo in poi fu invocato soprattutto contro il flagello della peste estendendosi poi tutte le epidemie, a tutela degli animali e a protezione delle catastrofi.
Fu proprio in occasione di una di queste epidemie che qualche secolo fa gli abitanti di Pont di Cervieres fecero voto di danzare in onore del Santo, le spade.
La festa segue un rituale tradizionale: messa solenne il mattino con la partecipazione degli spadonari, distribuzione (acquisto) dei pani cotti nel forno bannale della borgata per l'occasione rimesso in funzione, rinfresco per i convenuti. Poi il pomeriggio la danza. L'aspetto forse più caratteristico è rappresentato dal coro formato da sette a dodici ragazze in costume tradizionale del brianzonese che con una melodiosa litania chiamata "Dralania" accompagna i ritmati passi di danza dei ballerini. Al tocco delle tre e mezza, i ballerini vestiti di bianco con solo una fascia rossa in vita iniziano la loro esibizione. Al centro del palco situato nella Place de l'Eglise, una ghirlanda di fiori riecheggia altri festeggiamenti molto più antichi, riti della fertilità legati all'albero di maggio e al risveglio della natura. Il bacchu- ber è una danza in catena più simile a quella eseguita a Bagnasco o Castelletto Stura piuttosto che a Venaus. I danzatori senza spezzare mai la fila compongono con le spade diverse figure disegnando. triangoli, quadrati, pentagoni sino alla figura finale, chiamata la lève composta dal cerchio di otto ballerini che intrecciano le loro spade attorno al collo del nono; i danzatori si inginocchiano e si rialzano più volte allo stesso tempo. Il significato esorcizattorio e propiziatorio è evidente. La compagnia poi si sposta percorrendo le strette vie della borgata sino alla piazza dove di fronte a un pubblico di forestieri ripete l'esibizione. Al termine è possibile assistere alla riproposta delle danze del patrimonio etnico del Delfinato come la "quadriglia" o il "rigoudon". Una versione musicata della danza la si può ascoltare in uno dei dischi storici (1977) –Quintessenze- del celebre gruppo francese di folk-revival Malicorne (You-tube).

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