Stampa questa pagina

Da un mulino nuovo all'Ecomuseo del Freidano

L'Ecomuseo del Freidano è riconosciuto a livello regionale dal 1999 ed oggi fa parte della rete ecomuseale della Regione Piemonte e della Provincia di Torino.
L'Ecomuseo rappresenta un territorio, i suoi abitanti, l'ambiente in cui vivono, la loro cultura. Si vengono a creare percorsi che non si esauriscono all'interno di un ambiente chiuso, ma continuano fuori, all'aperto, con il paesaggio e il territorio nella loro concretezza. A questo fine si propongono attività in collaborazione con altre realtà operanti sul territorio. Con la Fattoria Didattica "Settimo Miglio", per esempio, sono stati attivati percorsi didattici dedicati al "ciclo del grano", mentre con la cascina "Bellotto" è stato creato un percorso naturalistico curato dalla proprietaria della tenuta. Da queste cascine si raggiunge facilmente il Mulino Nuovo, grazie ad un percorso ciclopedonale che rientra tra gli itinerari tematici che l'Ecomuseo propone ai visitatori che vogliano intraprendere percorsi alla scoperta del territorio. Questi itinerari sono riconoscibili grazie a sessanta pannelli storico-descrittivi dislocati lungo le vie cittadine di Settimo e in parte dell'ambito extraurbano attraversato dal rio Freidano e che collegano il Mulino Nuovo con la città e il sistema dei parchi urbani.


Per informazioni: tel. 011 8028532-509-374; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

  • Vito A. Lupo, Marianna Sasanelli
  • dicembre 2012
  • Venerdì, 28 Dicembre 2012

Un'area di pianura compresa tra San Mauro Torinese, Settimo e Brandizzo fortemente segnata dalla presenza dell'uomo e in stretta relazione con il fiume Po: da qui è iniziato il lavoro dell'Ecomuseo del Freidano a partire dagli anni '80 del '900. E proprio qui la ricerca e la lettura del territorio hanno portato l'attenzione su un segno storico importante quale il rio Freidano, un canale che a partire dal basso Medioevo ha accompagnato e condizionato lo sviluppo urbano e proto-industriale di questo territorio, rivestendo un ruolo di primaria importanza nell'economia locale. Le acque del rio Freidano sono state utilizzate, in passato, per diverse attività: per la pesca, per la piccola navigazione, per la lavanderia e, soprattutto, per la produzione di forza motrice. Sulle sue sponde e lungo un percorso di oltre 19 kilometri sono sorti mulini, torniture d'osso, peste da riso, carta, olio e canapa, centraline elettriche, una conceria e una fabbrica di esplosivi. E ancora si devono considerare le cascine monumentali e le emergenze d'interesse storico e architettonico (come per esempio le chiese rurali e le pievi), quali naturali quinte di fondo del paesaggio attraversato dal rio Freidano. In questo senso ha preso vita il nostro ecomuseo, inteso come un "museo lineare" articolato secondo un sistema di itinerari e di approcci al territorio organizzato per "cicli" (il ciclo dell'acqua, il ciclo del grano, il ciclo delle invenzioni idrauliche per citarne alcuni), che si integrano con l'insieme dei parchi e delle aree verdi e con la viabilità ciclopedonale della fascia fluviale e collinare protetta dal Parco del Po e della Collina Torinese. A partire dal 1996 il progetto ecomuseale si è concentrato in particolare sull'ambito settimese e ha interessato l'intero recupero del Mulino Nuovo, preziosa testimonianza di archeologia industriale alle porte di Torino. Il complesso vanta una storia significativa. Costruito nel 1806 per sostituire i locali mulini natanti sul fiume Po, considerati un intralcio al progetto napoleonico di navigazione fluviale, il mulino comincia a trasformarsi in un grande complesso industriale a partire dal 1851, subendo ampliamenti successivi fino alla fine del secolo con la costruzione dell'imponente silos per la conservazione del grano. Con il Mulino Re di Brandizzo, l'altro grande impianto molitorio collocato sul rio Freidano, e il Mulino della Barca di Rivoli, il Mulino Nuovo fu in assoluto fra i primi mulini a sistema "anglo-americano" introdotti in Piemonte per volontà di Cavour e del suo entourage sin dal 1850. Si trattava di impianti altamente meccanizzati e di notevoli dimensioni che furono l'incubatore primario, tecnologico e finanziario, con il quale si passò dalle arcaiche economie locali al moderno capitalismo. Grazie al progetto ecomuseale, il mulino di Settimo è diventato un efficace centro di trasformazione del suo brillante passato in nuova risorsa di sviluppo culturale e turistico. Nel Mulino Nuovo oggi l'Ecomuseo del Freidano trova di fatto la sua "porta d'ingresso": vero e proprio polo museale in cui sviluppare progetti di ricerca, attività educative e culturali rivolte al territorio, non solo locale. Varcando la soglia del complesso, il visitatore avrà modo di immergersi in un'atmosfera di altri tempi, grazie ad un recupero realizzato nel pieno rispetto dell'architettura degli spazi e alla presenza ancora inalterata del rio Freidano. Chi viene a visitarlo per la prima volta, rimane colpito dall'imponenza degli edifici: il mulino è difatti caratterizzato da più corpi di fabbrica, frutto di modifiche avvenute nel tempo volte allo scopo di migliorarne e aumentarne la produttività. Nel fabbricato un tempo destinato alla macinazione vera e propria, al piano terra, è allestito il centro visite del Parco del Po e della Collina Torinese con un percorso di visita dedicato alla fauna del Po. Nel silos, imponente architettura che oggi conserva ancora le antiche tramogge delle celle granarie, dal 2002 trova invece spazio il Museo Etnografico, che vanta una collezione di oltre 300 elementi comprensivi di oggetti e manufatti di cultura materiale, due acquari con pesci e gamberi di fiume ed una raccolta ornitologica. Il percorso espositivo, recentemente rinnovato in alcune sue parti, è concepito come un insieme "vivo" dove il visitatore è coinvolto attivamente nella scoperta delle realtà trattate, grazie all'utilizzo di sistemi interattivi e multimediali. Cuore del Museo Etnografico è la sala dedicata ai luoghi del lavoro, dove sono state ricreate le "botteghe" dei mestieri di un tempo esaltando le diverse caratteristiche degli oggetti e dei cicli di lavorazione presentati. Il percorso prosegue con la visita alle aree esterne del complesso dove è allestito uno spazio coperto con diversi macchinari per la macinazione originali dell'epoca. Qui si conservano anche le turbine Francis che, un tempo, grazie al sapiente uso dell'acqua del rio Freidano, generavano la forza motrice necessaria ad attivare l'impianto di macinazione. E proprio al tema dell'acqua, intesa come risorsa preziosa per muovere macchine e mulini, è dedicata una nuova area museale allestita nel giardino del complesso. Il visitatore potrà infatti intrattenersi nel Parco dell'Energia, un parco tematico che illustra la storia e la tecnologia dei macchinari più significativi dell'ingegneria idraulica degli ultimi due millenni: dalle ruote a ritrécine, già presenti in area egea nel V sec. a.C., alle turbine Francis e Pelton, brevettate a partire dalla metà dell'800 e tuttora largamente impiegate. Diverse "installazioni interattive", uniche nel loro genere perché progettate appositamente per questo parco, ricalcano modelli di macchine idrauliche in scala ridotta, adeguatamente protette ed alimentate. Una sezione del parco è infine rappresentata dalle "macchine del Rinascimento": un mulino a forza animale ed una sega idraulica ricostruiti su esempi di manuali tecnici del XV-XVII secolo. Le varie installazioni intendono offrire al visitatore di ogni età l'occasione di mettersi in relazione con la tecnologia, di rimanerne affascinati e di conquistarne i segreti. Scopo principale di questo progetto è infatti quello di guidare il pubblico, soprattutto quello in giovane età, a scoprire la scienza tecnologica in modo ludico, interagendo direttamente con le installazioni e divenendo parte attiva di queste. In questo ambito si propongono alle scuole percorsi didattici sul tema dell'energia che rientrano nel più ampio carnet delle offerte didattiche che l'Ecomuseo del Freidano propone e svolge proprio tra le mura del Mulino Nuovo. Qui il mondo della scuola, e non solo, può trovare un'occasione di ricerca stimolante dove è possibile elaborare un confronto con il mondo odierno e una riflessione sull'utilizzo della "risorsa acqua" e della "risorsa territorio" in chiave "sostenibile". Il complesso del Mulino Nuovo gli spazi espositivi di via Ariosto 36 bis a Settimo Torinese sono visitabili tutte le domeniche dalle ore 15 alle ore 19 oppure su appuntamento per gruppi organizzati. Durante l'anno l'Ecomuseo propone inoltre svariate attività rivolte ad un pubblico di ogni età: percorsi guidati alla scoperta della città e del territorio, laboratori didattici per le scuole, "domeniche in famiglia" con momenti ludici e di spettacolo per genitori e figli, giornate didattiche durante le vacanze da scuola o per festeggiare insieme ai propri amici, laboratori eco-creativi per adulti e attività educative sui temi dell'ambiente, della creatività, della scienza, dell'energia e della storia della tecnologia. Per rimanere continuamente aggiornati sulle attività è possibile consultare la pagina Facebook dell'Ecomuseo o visitare il sito www.ecomuseodelfreidano.it

Potrebbe interessarti anche...

A maggio si sono svolte le Giornate europee dei mulini: scopriamo insieme i Mulini Piemontesi rac ...
Quali segni hanno lasciato le epidemie del passato? Alle comuni reazioni di paura e di sconforto ...
Lo scorso 16 settembre si è svolto il workshop dedicato alla didattica per lo sviluppo d ...
Si svolgerà sabato 16 settembre 2017, all'Ecomuseo del Freidano (Settimo torinese), l'ab ...