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I Colombi che stanno scomparendo

Dalle statue distrutte dalla Cancel Culture a quelle sparse per tutto il mondo, tra cui l'opera di Villa dei Laghi, nel Parco della Mandria: ripercorriamo insieme la storia dei monumenti dedicati a Cristoforo Colombo fra tributi di riconoscenza e sentimenti iconoclasti.

  • Daniele Pesce
  • Agosto 2022
  • Martedì, 11 Ottobre 2022
La statua di Colombo presso Villa dei Laghi nel Parco della Mandria  - Foto D. Pesce La statua di Colombo presso Villa dei Laghi nel Parco della Mandria - Foto D. Pesce

Bando agli equivoci: non ci riferiamo al noto pennuto, ancora diffuso e in salute, bensì all'altrettanto famoso navigatore, che sotto forma di statue e munumenti tende progressivamente a scomparire, vittima della più recente e demenziale delle mode, la cosiddetta cancel culture.
Pare infatti che nel mondo, anche se non ancora in Italia, le statue del navigatore vengano poco a poco rimosse per restauri, si dice. O, altrimenti, direttamente distrutte da bande di esagitati, nottetempo o nel corso di manifestazioni per la rivendicazione dei diritti calpestati di questa o quella minoranza etnica, sociale, culturale, di genere, religiosa... e chi più ne ha più ne metta.
Peccato che spesso una minoranza ne nasconda un'altra. Il valore simbolico delle statue di Colombo in America, spesso volute e pagate, soldino dopo soldino, dalla disprezzata minoranza degli immigrati italiani, come forma di rivendicazione di dignità culturale, pare non interessi più. Nel 2021 è stato annunciato che la statua del navigatore genovese che si trova in uno dei viali più trafficati di Città del Messico, il Paseo de la Reforma, sarà sostituita con un monumento che rappresenta un'olmeca, in onore delle donne indigene. Tra poco nelle Americhe non sarà più possibile ammirare un monumento del "nostro".

Nel frattempo il piemontese Parco La Mandria si pregia ancora di mostrare un esemplare lapideo del navigatore camera-2112207 960 720 presso il lago omonimo.
Esemplare modesto, è vero, e pure di autore ignoto, ma a nostro parere meritevole d'attenzione, non solo perché potrebbe restare uno degli ultimi della sua specie.

Enumeriamo un po' i motivi per cui questa statua meriterebbe più considerazione. Innazitutto è l'unica statua colombiana presente in Piemonte (il famoso "mignolo" portafortuna, presente in Piazza Castello a Torino, è un bassorilievo, quindi non vale). L'età, poi, è vetusta (1863-66) e ne fa una delle prime statue colombiane mai prodotte. Inoltre la postura del navigatore, con la mano a proteggere gli occhi dalla luna (la scoperta colombiana avvenne di notte) è piuttosta rara e forse il prototipo assoluto del suo genere (di solito Colombo indica con il braccio teso o tiene in mano una sfera, a volte una spada o una croce; esiste anche una statua che lo raffigura da giovinetto, intento a meditazioni geografiche).

Un po' di storia della statuaria colombiana

Per tutta l'epoca moderna non sembra che il nostro abbia mai avuto fortuna: pare infatti che la prima statua di Colombo mai costruita si trovi a Nassau, nelle Bahamas (le isole del primo sbarco), di fronte alla residenza del governatore, ed è del 1830. Se non fosse per la dicitura alla base, nessuno mai potrebbe ipotizzare trattarsi di Colombo, sia per il viso che per l'abbigliamento. E ciò nonostante sia stata realizzata sotto la supervisione del famoso storico Washington Irving (The Life and Voyages of Christopher Columbus, 1828). L'assurdo è che quella statua venne pagata dagli schiavi come ringraziamento verso il governatore delle isole, convinto antischiavista... Un dettaglio forse sfuggito ai "cancellatori".

Appena successivo è il primo gruppo statuario in assoluto: "La Scoperta dell'America", 1836-1844, Capitol Hill, District of Columbia. Un'opera del napoletano Luigi Persico, costruita a Firenze e rimossa intorno al 1958, forse precoce esempio di cancellazione culturale (popolazioni indigene rappresentate da una fanciulla impaurita...) ma, ufficialmente, perché malridotta. O, forse perchè la rappresentazione era, di fatto, piuttosto ridicola. Ecco l'opinione di Nestor Ponce de Lion, iconografo di Colombo (1893): "sembra un soldato del XVII secolo che gioca a baseball, con una palla sproporzionata".

La terza statua al mondo è ancora presente a Boston ed è curiosamente simile a quella della Mandria. Come per quest'ultima, l'autore e il committente sono ancora sconosciuti. Il monumento venne presentato dal console degli Stati Italiani all'amministrazione della città nel 1849 ed essendo ancora oggi privata, forse si salverà.

Segue il "monumento dei monumenti" a Colombo: Genova, piazza Acquaverde 1846 – 1862, con tanto di fanciulla indiana. Questo è ancora presente e sano, forse perché a Genova... e siamo sicuri che resterà al suo posto, non fosse altro per tutte le palanche che costerebbe rimuoverlo. Cionostante qualche emule nostrano dei cancellatori d'oltreoceano, in cerca di visibilità, un anno fa lo ha sfregiato con scritte anticolombiane.

Siamo ormai a ridosso dell'arrivo in Mandria del "nostro" Colombo. La tenuta della Villa dei Laghi è stata costruita, laghi compresi, da Vittorio Emanuele II negli anni 1859-66. La statua fa parte di una serie di opere da giardino celebranti, oltre al navigatore, un condottiero medievale (forse il Conte Verde) e alcune divinità classiche, non tutte ben conservate. Il Colombo staziona ora su un basamento di epoca marchesale, si suppone quindi che non si trovi più nella posizione originale.

Ora, quale altra opera nel mondo è in grado di rivaleggiare in età con la nostra? Non molte. Le più curiose possono essere viste ad Alessandria d'Egitto, a Palazzo Antoniadis (si suppone costruita nel 1860) oppure - più comodamente visitabile - a Milano, in un giardino privato, sempre datata 1860

Infine dal 1862, data certa questa volta, gruppi e statue appaiono a Vienna e a Cuba (ben due). Insomma per quella data il tema cominciò ad essere apprezzato per poi, dal 1892 (500 anni dalla scoperta dell'America), dilagare per ogni dove. Tutti volevano Colombo.

Anche lo scultore ticinese Vincenzo Vela, autore del gruppo del "tritone" presso il Borgo Castello a La Mandria, si cimenterà sul tema Colombo (sempre con ragazza indiana): il modello originale del 1867 è visibile nel Museo Vela a Ligornetto, in Svizzera, mentre copie monumentali sono ora a Colòn (Panama - la città prende il nome proprio dalla presenza della statua), e a Lima, capitale del Perù.

Concludiamo accennando al tema del Colombo con la mano a riparare gli occhi dal riverbero lunare. Su questo la primogenitura del misterioso scultore mandriano sembra certa da tempo. Sembra che il secondo a cimentarsi sul soggetto sia stato Archimedes Giacomantonio, e non prima del 1937.

La statua è a Hoboken, New Jersey, ma fino a quando?

In conclusione, che fare? Si sa, i Colombi sono un bel problema in città. Così come tutti gli altri esploratori, generali, statisti, re e santi... prima o poi tocca a tutti. Non resterebbe che spostarli nei musei, se va bene, o nei depositi, oppure - ed è l'idea che sposiamo - spostarli nei parchi, magari un po' defilati, a creare dei veri propri "cimiteri di monumenti" che diverrebbero ipso facto "monumentali". Avete presente i busti del Gianicolo?

Sembra l'uovo di Colombo.

 

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