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Sua maestà, la pernice bianca

Ne abbiamo scritto più volte, ma è dalla Regina delle nevi - sua maestà la Pernice bianca - che Marco Giovali ha deciso di cominciare per raccontarci la natura vista attraverso i suoi splendidi scatti, che ci accompagneranno per tutto il 2023. Ecco perchè questa volta, la pernice, ve la raccontiamo in una photostory. 

  • Testo e foto di Marco Gioviali
  • Venerdì, 13 Gennaio 2023
Maschio e femmina di Pernice bianca Maschio e femmina di Pernice bianca

Tutti i selvatici della nostra tipica fauna alpina mi sanno emozionare anche in uno sporadico incontro, ma pochi riescono a farmi "sudare", nonostante il gelo, nella ricerca loro ricerca ad alte quote. E' il caso della Pernice bianca, per me Regina delle nevi. Che si veste di bianco durante la stagione invernale ma diventa di colore 'bruno' come il terreno durante l'estate.

Con il mio amico e maestro di fotografia Tom (Giuseppe Tomasi) abbiamo provato alle prime luci dell'alba - e a oltre 2.800 metri s.l.m. - a scorgere tra le rocce alpine questo straordinario galliforme: prima senza successo ma poi un gruppo di fringuelli alpini, sorvolando a bassa quota dei massi innevati infastidiscono il primo esemplare di Pernice della giornata! Sfiorata dallo stormo, si scopre al mimetismo con un movimento appena accennato ma che basta per i nostri occhi ammirati.

L'avvistamento è la componente forse più semplice nella ricerca dello scatto perfetto: poi serve la giusta luce e una ponderata distanza, che sono la cornice più delicata. E' bene rammentare, infatti, che la specie non deve essere disturbata né tantomeno spaventata per garantire la tutela dell'animale nel proprio delicato habitat e permettere, allo stesso tempo, buoni scatti.

Carta d'identità - Pernice bianca

Nome scientifico: Lagopus mutus

Ordine: Galliformi

Famiglia: Fasianidi

Curiosità: Il nome scientifico della pernice bianca è Lagopus muta o mutus. Lagopus in greco significa piede di lepre, un appellativo che nasce dalle particolari caratteristiche di questa specie che ha le zampe coperte di piume. Il termine muta o mutus invece è riferito al particolarissimo canto del maschio, un rauco "kroo rr kkkk" che può apparire strozzato e diventa molto riconoscibile quando riecheggia nel silenzio della montagna.


Chi è Marco Gioviali 

Nato a Pinerolo nel dicembre 1985 è stato "girovago" per lavoro, in missioni sia in Italia che all'estero. Oggi presta servizio nella sua città natale. 

La passione per la fotografia è recente: è solo nell'estate del 2019, su "benevola pressione" degli amici Tom (Tomasi Giuseppe) ed Ezio (Ezio Giuliano), che acquista la sua prima macchina fotografica ma fin da bambino nutre curiosità per la natura e gli animali. E spesso, il sabato o la domenica mattina, alle prime luci dell'alba, importunava papà Massimo, mamma Fiorella e la sorella Simona per una scampagnata in Val Chisone o Val Pellice nella speranza di poter avvistare qualche animale selvatico.

Oggi è marito dell'amata Silvia e papà della splendida Alice, a cui spera di poter trasmettere la passione per la fauna e la natura.

Ex dipendente del glorioso Corpo Forestale dello Stato, Marco Gioviali ha potuto associare la passione per la natura e al compito della tutela partecipando a numerose attività investigative.

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