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Chi si accontenta, sopravvive

In qualche fredda giornata invernale, avete mai pensato ai nostri amici animali là fuori, sulle montagne, a combattere per sopravvivere?

Tra valanghe e grosse nevicate, tutti loro adottano strategie per scapolare l'inverno e arrivare sani e salvi alla bella stagione. 

  • Testo e foto di Dante Alpe*
  • Gennaio 2021
  • Lunedì, 8 Febbraio 2021
Camoscio intento a rosicchiare aghi di pino Camoscio intento a rosicchiare aghi di pino

Non so se a voi è mai successo, in qualche fredda giornata invernale, magari seduti davanti al caminetto mentre fuori infuria la bufera, di pensare ai nostri amici animali fuori a combattere per la sopravvivenza.

A me succede spesso, ma poi mi consolo pensando che loro sono molto più" attrezzati" di noi per affrontare simili evenienze. Ciò non toglie che l'inverno, nonostante i cambiamenti climatici, rimanga uno dei fattori di selezione più importanti per le popolazioni di animali selvatici.

Sulle Alpi sono sopratutto le grosse nevicate tardive associate alle valanghe la causa di morte più frequente per gli ungulati di montagna come i camosci e gli stambecchi. Naturalmente, la selezione naturale ha dotato questi animali di tutta una serie di prerogative che consente loro di sopravvivere al maltempo del periodo invernale.

I camosci, come altri ungulati, "cambiano abito" e vestono una bella pelliccia invernale. Il loro apparato digerente gli consente di metabolizzare anche alimenti apparentemente poco nutrienti come aghi di conifere, licheni e graminacee secche non facilmente digeribili  Ho visto numerose volte camosci appoggiati con le zampe anteriori ai tronchi di larice intenti a rosicchiarne i licheni che spuntano dalle cortecce.

Ma è sopratutto il grasso accumulato nella bella stagione a consentirgli di superare la cattiva stagione. Per cui è molto importante che in estate abbiano la possibilità di nutrirsi tranquillamente senza essere disturbati in continuazione da noi, frequentatori della montagna. Quindi dotiamoci di un bel binocolo o di un teleobiettivo, e portiamo a casa qualche bel ricordo senza stressarli in inutili rincorse!

 

Chi è Dante Alpe*

La passione per la fotografia gli è nata fin da giovane, dapprima con la frequentazione della montagna ed è poi proseguita parallelamente al lavoro di guardiaparco nel Parco naturale Orsiera-Rocciavrè, in Piemonte. Ha lavorato per l'area protetta per 25 anni ed è attualmente in pensione. È proprio in questo contesto che, da autodidatta, si è formato come fotografo di natura.

Da sempre appassionato di montagna, pratica parecchi sport legati a questo ambiente. Va da sè che l'ambiente da lui preferito per la fotografia è la montagna in tutti i suoi aspetti (paesaggi, flora e fauna).
Le sue foto sono state pubblicate su diverse rivista di settore come Oasis, Pianeta terra, Oggi natura, Piemonte Parchi, Rivista della montagna, Montagne magazine...

Ha collaborato con la Regione Piemonte per la pubblicazione di diverse guide sulla fauna piemontese. Ha esposto le sue fotografie in diverse occasioni, come al Museo di Scienza naturali di Torino, nell'ambito di iniziative patrocinate dalla Regione, dal CNR e dai parchi piemontesi.  Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in vari concorsi di fotografia naturalistica quali Oasis, Glanzlichter, Asferico, Mont Photo, Bioma e nel Campionato italiano di fotografia naturalistica. 

Qui il suo sito Web: http://www.dantealpephotonatura.com 

Qui la sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/dante.alpe 

 

 

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