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E' ora di primavera

Le primule hanno già nel nome il loro destino di precursori, ribadito, nella specie più comune, dal nome scientifico veris. Annunciano l'arrivo della primavera, quando i fiori precoci spingono le foglie secche appiattite dalla neve ormai fusa e colorano lo spento marrone della terra.

  • Testo e foto di Luca Giunti
  • Domenica, 12 Aprile 2020
Primule e Anemoni a Pognat Primule e Anemoni a Pognat


La primavera è arrivata. I fiori precoci spingono le foglie secche appiattite dalla neve ormai fusa e colorano lo spento marrone della terra. Le primule hanno già nel nome il loro destino di precursori, ribadito, nella specie più comune, dal nome scientifico veris. Hanno bisogno di suoli liberi, areati e giustamente umidi. Per questo sbocciano in gran copia sotto i castagneti coltivati e puliti, perfetto esempio della bellezza raggiunta dalle attività umane quando interagiscono in equilibrio con la natura. L'altro fiore che possiamo godere per un paio di settimane – se non saliamo di quota seguendone le fioriture progressive - è l'anemone.

Il suo vecchio nome scientifico, Hepatica nobilis, rimanda alla forma delle foglie: trilobate, carnose e violacee nella parte inferiore. Nel 1700 era in auge la dottrina del similis similem curat: una pianta che assomiglia al fegato umano ha certamente proprietà terapeutiche dedicate a quell'organo che il Creatore ha riprodotto così scrupolosamente.

L'immagine rivela anche una competizione talvolta ignorata. Le piante fanno a gara per ricevere più luce, necessaria alla fotosintesi clorofilliana, e per assorbire più anidride carbonica, da trasformare in zuccheri applicando una formula generale d'inarrivabile eleganza e semplicità: 6CO2 + 6H2O + Fotone → C6H12O6 + 6 O2. E non dimentichiamo che noi sopravviviamo respirando ossigeno da loro scartato come rifiuto.

Chi è Luca Giunti*

Nato a Genova, dal 1987 abita a Susa dove lavora come guardiaparco per l'Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie. Sposato, ha due figli ormai universitari.

Laureatosi in Scienze Naturali all'Università di Torino, dal 2018 è nell'Albo italiano dei direttori dei Parchi nazionali istituito presso il Ministero dell'Ambiente. Partecipa ai Progetti Life+ dell'Unione Europea (tra i quali il Life Wolf Alps) e collabora con l'Università e Politecnico di Torino per i quali tiene corsi di fotografia naturalistica, lezioni su ricerche naturali ed ecologiche, educazione ambientale e sulle Valutazioni di Impatto Ambientale.

Collabora con numerose testate giornalistiche , ha pubblicato articoli scientifici su riviste nazionali e internazionali e alcuni libri, soprattutto fotografici.

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Su Instagram è @sbaluf

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