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Colle del Lys, neve di prossimità

Siamo al limite meridionale delle Graie meridionali. Rocciamelone, Bessanese, Ciamarella e le altre arcigne "uje" delle Valli di Lanzo stanno in disparte, remote a occidente. Fa eccezione l'Uja di Calcante, che attira lo sguardo con la sua forma slanciata.
Dai crinali intorno al colle lo sguardo va però soprattutto altrove, corrotto dagli orizzonti luminosi e indistinti della pianura. Scivola sugli specchi di Avigliana, si intrufola nelle fronde de La Mandria, cerca riferimenti tra le nebbioline che ristagnano sulla città. Torino d'altronde è appena lì sotto, ed è piacevole nelle giornate invernali assaporare il contrasto fra la luce fredda e velata delle strade cittadine e la luce di quassù.
Il sole improvvisamente tiepido. E la neve, la neve fa il resto.

  • Toni Farina
  • Dicembre 2014
Lunedì, 15 Dicembre 2014

Colle del Lys. Siamo al limite meridionale delle Graie meridionali e la lunga dorsale che divide la Valle di Viù dalla bassa Valle di Susa si appresta a terminare il suo viaggio. Ma prima di inabissarsi nella pianura, sulla destra della Stura di Lanzo, trova ancora slanci: dai 1300 metri del colle si rialza ai 1600 metri del Monte Arpone e del Monte Colombano, per degradare poi fra colli e cime scabre.
È fra queste alture di andamento sincopato che si trova il Parco naturale del Colle del Lys. Fra i comuni di Viù, a nord, nell'omonima valle, e Rubiana sul versante opposto, che accoglie gran parte della superficie protetta: pendii a solatio di fitti boschi che avvolgono il Santuario della Madonna della Bassa.
Il lato "Viù" compensa la minor estensione con più generoso innevamento, caratteristica che, unita alla tranquillità dei pendii, favorisce l'escursionismo invernale.
Sono montagne che invitano a camminate tranquille quelle del parco. Camminate per ogni stagione, di tempi e passi distesi, giusti per consentire sorprese.
Sorprese vegetali, come Euphorbia Gybelliana Peola, pianta erbacea endemica nota anche come "stella di maggio", mese di fioritura. D'inverno però le "sorprese vegetali" riposano, e la preziosa euphorbia se ne sta celata dalla bianca coltre insieme a rododendri e cespugli vari.

La visita

È una neve di confine quella che si posa nei dintorni del Colle del Lys. Confine fra la montagna e pianura. Neve "pre-alpina", coltre talvolta generosa. Accade quando l'aria umida di scirocco del Mar Ligure si affratella con l'aria fredda che da oriente risale la valle del Po.
Due sono le proposte. La prima, facile e breve, conduce con un unico balzo di 300 metri di dislivello sul panoramicissimo Monte Arpone (1600 metri, top del parco), vero view point "sui monti e sul piano".
La seconda, più lunga, ma di tutta facilità e di contenuto dislivello, conduce al Colle della Portia e, volendo, al vicino Colle Lunella e al più lontano Colle Grisoni.

Itinerario 1

Al Monte Arpone, belvedere "sui monti e sul piano"
Sul piano soprattutto: questo arrotondato "cocuzzolo" è infatti un vero balcone affacciato a mezzogiorno. Le ondulazioni delle colline, l'arco di montagne dall'Appennino all'Orsiera con il Monviso in evidenza, il sole di mezzogiorno che si riflette negli specchi di Avigliana. Quando la meteo è amica, dalla cima si gareggia a dare un nome a monti e città. Suggestione massima quando una bianca coltre ingentilisce il suolo sabaudo.
Il "cocuzzolo" si trova proprio sopra al Colle del Lys e si raggiunge con percorso agevole ed evidente sul versante a nord, seguendo a grandi linee il sentiero estivo.

Il percorso

Un apposito cartello segnaletico indica la via. Ci si incammina in direzione della cima, su un pendio aperto di pendenza uniforme e moderata. Superata la bacheca che indica l'ingresso nel parco, la pendenza si fa più accentuata e si procede fra radi larici e cespugli di pino mugo con l'orizzonte a si amplia a settentrione verso le cime del Gran Paradiso. Più discosto è il massiccio del Rosa mentre, sul lato opposto, svetta (è il caso di dirlo) il Civrari, il "monte delle capre", imponente e severo nella sua veste invernale.
Guadagnata con una breve impennata la spianata sommitale si svolta a sinistra e, senza problemi, si raggiunge l' ometto di vetta.
Ritorno
Sulla via di andata (il terreno roccioso sconsiglia la prosecuzione lungo sul crinale per il Colle Portia).

In sintesi
Luogo di partenza: Colle del Lys 1310 m.
Quota max: 1600 m circa. Dislivello: 300 m. Tempo: 1,5 h

Itinerario 2

Al Colle della Portia, e oltre...
Un percorso dal dislivello contenuto, ma di discreto sviluppo lineare. Sviluppo che si dilata se non ci si limita alla meta "ufficiale" (il Colle Portia) ma si vuole andare oltre: al vicino Colle Lunella e al più lontano Colle Grisoni. Quatto colli per una sola giornata.
Il Colle Portia mette in comunicazione la bassa Valle di Viù e la Val Casternone e costituiva (costituisce) un agevole e rapido passaggio tra le Valli di Lanzo e la pianura. Un lungo cammino percorso un tempo dagli abitanti di Richiaglio, frazione di Viù, per andare al mercato di Val della Torre a barattare i prodotti d'alpeggio con altri beni alimentari non disponibili in montagna. E fu per agevolare il cammino e fornire un ricovero che venne eretta a metà '800 sul colle una "sosta". Un approdo, una salvezza in quelle giornate d'inverno in cui il vento di nord-ovest impazza sui crinali.
Cessati i transiti "mercatali", sul colle e sul punto di sosta è sceso l'oblio. Nel 1993 tuttavia i volenterosi aderenti al Gruppo Alpini Val della Torre hanno rimediato erigendo un nuovo punto di sosta: un piccolo rifugio, spartano, essenziale, quel che serve in quel luogo.
Il rifugio costituisce un elemento di attrattiva, base logistica per feste culinarie, a partire dalla festa ufficiale ogni anno a fine giugno. Ma quando su questi crinali impazza il vento di nord ovest il rifugio ritorna alla sua funzione originaria. Un ricovero, un approdo, una salvezza...
Percorso facile, che segue nella prima parte la mulattiera lastricata a monte della strada forestale dove corre la pista da fondo.

Il percorso

Esordio comune alla salita al Monte Arpone. Poco dopo la bacheca di ingresso al parco si lascia la via per il monte e si svolta a sinistra seguendo l'apposito segnavia.
Si effettua così un lungo traverso ai piedi del crinale Monte Arpone - Colle Portia. Si cammina tra radi larici che consentono all'occhio di divagare a settentrione: in primo piano la valle, con le borgate di Niquidetto e Bertesseno, adagiata su un poggio sul lato a solatio della valle. All'orizzonte sfilano invece le Graie, dalle Levanne al Gran Paradiso, e, più lontano, le Pennine con il Monte Rosa.
Dopo aver lambito l'invaso per l'innevamento artificiale della pista da fondo, si supera in breve discesa un tratto di bosco più fitto, al termine del quale si mette piede sulla pista forestale, battuta per lo sci di fondo.
Ed è sulla pista che si prosegue per un buon tratto. Sempre in breve discesa si doppia un costone più pronunciato, scendente dall'altura a ovest del Col Portia. Subito dopo, un'apertura nel fitto lariceto consente di affacciarsi sul profondo vallone di Richiaglio con la cima del Gran Paradiso d'infilata a settentrione. Di fronte sta il Monte Colombano con l'apertura del Colle Grisoni, passaggio per la bassa Valle di Viù. Sotto il colle si scorge la Cappella di San Vito, capolinea della pista da fondo.
Alla Fontana Barlot si lascia la strada e, guidati dai segnavia, si imbocca a destra una mulattiera in parte lastricata che sale con comodi tornanti nel lariceto. Una ventina di minuti e si esce dal bosco sulla spianata del Colle della Portia.
Sosta, favorita dalla cappella - rifugio dell'ANA.
Ritorno.
Su via di andata.

In sintesi
Luogo di partenza: Colle del Lys 1310 m.
Quota max: 1400 m circa. Dislivello: 100 m circa. Tempo di andata: 1,5 h (Colle Portia).
Punto di appoggio sul Colle Porta: Rifugio ANA (Associazione Nazionale Alpini)
Val della Torre. Sempre aperto, non gestito.
Info: ANA Gruppo Val della Torre, tel. 011 9680641

Al Colle Lunella e al Colle Grisoni
Con neve abbondante e assestata si può proseguire oltre il Colle Portia sul
Sentiero dei Partigiani (segnavia 102) che dopo un primo tratto in salita aggira
sul versante "Val della Torre" il rilievo detto "Pilone". Il terreno roccioso,
piuttosto infido, sconsiglia però la percorrenza ai "ciaspolatori" meno esperti.
Molto più agevole tornare sui propri passi fino alla Fontana Barlot e proseguire
sulla pista forestale fino alla deviazione per il Colle Lunella (1369 m), gemello
del Colle Portia posto più a oriente sul crinale, ai piedi dell'ampio versante occidentale del Monte Colombano. Sempre sulla pista si potrà proseguire per la Cappella di San Vito e il Colle Grisoni. Quattro colli per una sola giornata...
Ritorno
Sulla via di andata.

In sintesi
Luogo di partenza: Colle del Lys 1310 m.
Quota max: 1400 m circa. Dislivello: 100 m circa. Tempo di andata: 3 h.

Come arrivare al Colle del Lys

Valico fra le basse valli di Susa e di Viù (la più meridionale delle tre Valli di
Lanzo), il Colle del Lys si raggiunge sia da Lanzo, via Viù - Colle San Giovanni,
che da Almese, via Rubiana.
Mezzi pubblici
Assenti nel periodo invernale. In estate Autolinea GTT:

Nel parco informati

Il Parco naturale del Colle del Lys è gestito dalla Provincia di Torino, Servizio aree protette e vigilanza volontaria.

L'Ecomuseo della Resistenza

Le montagne intorno al Colle del Lys sono state teatro di importanti episodi
durante la Resistenza.
Info



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