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Valle Strona, la valle di Campello Monti

Un filo ambientale e di storia umana lega la Valle Strona alla Val Sesia

  • Toni Farina, Rolando Balestroni
  • settembre 2013
Lunedì, 10 Marzo 2014
Valle Strona, la valle di Campello Monti

Ambientale. Entrambe esprimono un territorio aspro, caratterizzato da versanti molto acclivi, preda, soprattutto d’estate, di vapori che giungono dalla pianura sulle ali delle termiche, portatori di umidità e spesso di pioggia.

Di qui la ricchezza d’acque e di verde. Salendo da Omegna a Campello Monti o da Varallo a Rimella, al fondo della lunga Val Mastallone, capita talvolta di smarrire il cielo e di cercarlo invano fra quinte di vegetazione trionfante.

In entrambi i casi, poi, manca un Monte Rosa “in fondo”.

Il Monte Rosa lo si vede solo dalle cime un po’ anonime che serrano le due valli. Appare etereo, sfuggente: la montagna dei 4000 e delle funivie che depositano colonne di alpinisti direttamente sui ghiacciai, ansiosi di misurarsi con l’aria sottile. Alta Montagna, spettacolare e “inutile”, lontana anni luce dalla “montagna dei montanari”.

C’è poi un filo storico, fatto di umane vicende e di sentieri. Fra tutti, il sentiero che unisce Campello Monti (la Kampel dei Walser) a Rimella, percorso dai montanari giunti dal Goms all’inizio del 1200: i leggendari Walser, abili a dissodare pendii e trasformare le selve in pascoli e coltivi. In Val Sesia come in Val Strona, come in tanti altri luoghi intorno al massiccio del Rosa.

Saliti dalla Valsesia, i Walser valicarono un ampio intaglio a duemila metri fra il Monte Capio e la Cima Altemberg. Chissà se anche loro, una volta lassù, furono colpiti dalla “visione”, come accadde secoli più tardi al reverendo inglese Samuel Williams King:

“Alla Colma di Campello, dove non ci aspettavamo di vedere niente di particolare, fummo sorpresi invece dall’incanto di uno scenario meraviglioso: davanti ai nostri occhi la catena del Monte Rosa, con tutte le sue cime…” (The Italian valley of the Pennine Alps).

L’intaglio diverrà frequentatissimo e prenderà il nome di Bocchetta di Campello per i rimellesi (der Stronerfurku) e Bocchetta di Rimella per i campellesi.

Dalla bocchetta e dai vicini crinali sono passati negli ultimi decenni i camosci per sconfinare: uscire dal Parco naturale dell’Alta Valsesia, ignari del Monte Rosa, ma soprattutto ignari dei limiti cartografici e attirati forse dalla buone erbe del versanti occidentali del Capezzone e dell’Altemberg.

Salvo tornare nel parco sulla spinta dalle prime schioppettate all’esordio dell’autunno …

Perché farli tornare?

Due valli, un ambiente, un parco

Già, perché farli tornare? Perché non estendere i confini del parco a occidente, oltre il crinale? L’ambiente d'altronde è quello, valsesiano anche in Val Strona, ricco di peculiarità naturali, botaniche soprattutto, come sancito a livello europeo dalla presenza di un sito di interesse comunitario (SIC “Campello Monti”)

La tesi è stata sostenuta fin dal 2006 Walsergemeinschaft Kampel – Gruppo Walser di Campello Monti)

Nel 2009 con l’approvazione della legge di riordino del Sistema regionale delle Aree protette (LR 19/2009) l’idea va in porto e oggi le due valli sono unite anche da un filo di salvaguardia.

L’idea originaria era di inserire l’intero territorio dell’ex comune autonomo di Campello Monti, ma secondo “valsesiana consuetudine” (peraltro assai discutibile sotto il profilo naturalistico) l’area di tutela è stata limitata all’alta valle, 641 ettari nella conca Lago Capezzone (integrata da un’area contigua di 1248 ettari).

Ma tant’è, estensione dell’area protetta a parte i presupposti per una visita ci sono tutti: raggiungendo la Valle Strona a piedi, attraverso la Bocchetta.

Come i Walser secoli or sono e i camosci oggi.

 

La visita

 

Per saperne di più

 

Atti della 20a Giornata di studio “Campello e i Walser”

Sabato 28 luglio 2012, Campello Monti

 

Tema: “Campello diventa parco regionale”

 

Walsergemeinschaft Kampel - Gruppo Walser di Campello Monti -

Presidente Rolando Balestroni (http://nuke.campellomonti.it/ )

 

Interventi di:

Rolando Balestroni, presidente Gruppo Walser di Campello Monti.
"Relazione introduttiva"


Susanne Lehringer, ricercatrice ed estensore progetto ampliamento del parco
"Il Parco per la sua gente è vincolo o opportunità?"


Tullio Bagnati – Direttore Parco nazionale Val Grande
"I primi vent'anni del Parco nazionale Val Grande: quali ricadute sul territorio"


Paolo Caruso, ex Assessore ai Parchi Provincia del VCO
"Il parco opportunità per il rilancio della Valle Strona, nel quadro di un nuovo modello di economia sostenibile"


Valentino Valentini, ex Sindaco di Valstrona
"Aree protette e ricadute territoriali: da semplice vincolo ambientale a possibile volano di crescita?"


Nicoletta Furno, - Direttore Parco naturale Alta Valsesia e Alta Val Strona
"L'inserimento dell'Alta Valle Strona nel parco della Valsesia : tra novità e ritorno al passato"

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