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Valderia, gioiello delle Alpi Marittime

Scrigno di rare piante locali, ritrovabili solo in questo lembo della Regione, Valderia regala agli appassionati botanici una full-immersion negli "endemismi".

  • Loredana Matonti
  • Luglio 2011
Venerdì, 1 Luglio 2011

Terme di Valdieri, alta Valle Gesso, nel cuore delle Alpi Marittime; luogo dove la Madre Natura si rivela con la sua maestosa presenza e il pullulare degli Elementi. Sovrana fra di essi, l'acqua: qui, a 1370 metri di altezza, si trova infatti uno dei complessi termali più in quota delle Alpi italiane. Poco sopra, fa capolino un variegato e multicolore paesaggio fiorito che per le sue peculiarità e rarità floristiche rappresenta un vero paradiso botanico: il giardino Valderia. Ci troviamo infatti in una parte delle Alpi dalla straordinaria biodiversità e dalla maggiore concentrazione di specie vegetali d'Europa, grazie sia alla particolare posizione geografica che alla particolare "storia" geologica. Tra le centinaia di specie censite circa trenta sono rinvenibili soltanto tra queste vallate e in nessun altro luogo del mondo. Sono i cosiddetti "endemismi", specie con un areale di distribuzione limitato, che ovunque rappresentano l'elemento più caratteristico di una flora. Peculiarità frutto di vari fattori: dalla posizione geografica ai notevoli dislivelli nell'arco di breve spazio, dalla morfologia alla varietà di substrati geologici, che hanno fatto guadagnare a questa parte della catena alpina il titolo di "centro principale d'endemismo". Luoghi che vantano anche una storica e prestigiosa frequentazione. Proprio qui, il piemontese Carlo Allioni, uno dei più illustri botanici italiani del Settecento, attirato dal fascino delle cime e dei passaggi inviolati, si spinse alla ricerca di nuove specie per la sua monumentale opera Flora pedemontana pubblicata nel 1785. Il paesaggio, selvaggio ancor oggi, all'epoca doveva apparirgli davvero come uno scrigno incontaminato, dove era ancora possibile provare il brivido della scoperta di nuove specie. Lo si può immaginare aggirarsi lungo pendici scoscese, pietraie e praterie, fermandosi a ogni passo per osservare con la sua lente ogni filo d'erba. Muovendosi lungo il torrente Gesso, nei pressi delle Terme, un giorno il suo sguardo fu attratto da un cespo di viole che classificò come l'endemica Viola valderia, attualmente assunta a simbolo dell'omonimo giardino. Il giardino, allestito alla confluenza del Gesso del Valasco con quello della Valletta, all'ombra delle pareti granitiche della Rocca di San Giovanni, fu inaugurato dal Parco nel luglio del 1990. Prima di ciò, la zona già attrezzata di sentieri e vialetti, era già nota nell'Ottocento come "Giardino degli Inglesi", dove gli aristocratici, ospiti delle vicine terme, amavano passeggiare per godere della flora variegata e del bellissimo bosco misto di conifere e latifoglie, tra le cui fronde si possono scorgere le alte cime del Massiccio dell'Argentera e del Monte Matto.

La flora del Parco in 14 tappe

Al giardino si accede tramite un ponticello di legno sul Gesso del Valasco, dal quale si ammirano la ricchezza vegetazionale della zona e le severe pareti della Rocca di San Giovanni sulle quali abeti, larici e pini cembri hanno insediato anche la più piccola cengia e ogni anfratto. Valderia ospita in ambienti naturali o ricostruiti in modo da sembrare naturali, soltanto piante autoctone, cioè di origine locale, provenienti dalle montagne circostanti. "Soltanto" per modo di dire. visto che sono presenti ben 450 piante, distribuite in quattordici ambienti naturali. Alcuni di essi erano già presenti, altri sono stati creati o adattati, ma il tutto rimane perfettamente naturale e inserito nel territorio circostante, così da sembrare lì da sempre. Questa impostazione, studiata per rispondere nel miglior modo alle finalità informative ed educative del giardino, non solo rende comodamente osservabili specie che si potrebbero vedere solo dopo ore di cammino, ma offre anche un quadro chiaro e comprensibile dell'intero "mondo vegetale" delle Alpi Marittime. Alla scoperta delle caratteristiche di ogni singolo fiore, si unisce così il piacere di cogliere i legami tra le diverse specie botaniche, nonché tra le piante stesse e quanto le circonda. Il giardino ospita al suo interno un sentiero naturalistico ad anello, percorribile in circa un'ora, che si sviluppa per 950 metri e presenta un dislivello di 60 metri. Luglio è forse il mese più indicato per ammirare le fioriture. Lungo la passeggiata sono stati predisposti dei punti di sosta numerati, illustrati in un opuscolo offerto in consultazione all'ingresso del giardino. Camminando, l'attenzione viene subito catturata dalle rigogliose siepi di felci spontanee (una quindicina di specie) che accompagnano lo sviluppo dei muri a secco di pietra granitica dei sentieri, fino a quando non ci si ferma incantati davanti alla nota "regina delle alpi" (Eryngium alpinum) dal portamento elegante e maestoso e dall'incredibile colore grigio viola. Tra gli ambienti più interessanti da segnalare vi sono senz'altro le roccere calcaree, perché ospitano le entità della zona più rare e quelle endemiche, fra le quali la Potentilla valderia, che forma grandi cespugli argentei, o lo Jovibarba allionii e la Veroni­ca allionii, dedicate sempre al noto al botanico piemontese. Nella roccera silicea vi sono alcune rosette dell'endemismo più importante e noto: la Saxifraga florulenta. Come indica l'epiteto specifico, è una pianta lenta a fiorire: può impiegare alcuni decenni prima di deliziare l'appassionato di botanica con lo sbocciare in decine di infiorescenze bianco-rosate. Spostandosi verso il greto si può ammirare la "regina del giardino," la famosa Viola valderia, scoperta da Allioni, che pochi giardini hanno il prestigio di ospitare al proprio interno. Specie più comuni, ma non poco interessanti, si trovano anche nell'ambiente del megaforbieto (un'associazione di "alte erbe" delle aree umide e fresche) come il Peucedanum ostruthium. Questa specie, nota volgarmente come imperatoria, fu oggetto di raccolta da parte dei valligiani, che ne vendevano la radice per impieghi in erboristeria e liquoreria.

Un sentiero di scoperta

A completamento della visita è opportuno percorrere il "sentiero natura" che inizia dopo l'ambiente del sottobosco, s'inerpica con un facile percorso sulle pendici della Rocca di San Giovanni, per ritornare nel giardino nei pressi del casotto del custode. Lungo la passeggiata, che comporta un dislivello di un centinaio di metri, sono posizionati ventiquattro punti di sosta, che fanno capo a un opuscolo (in consultazione e prestito per la visita all'ingresso) di aiuto all'osservazione naturalistica. Durante la breve escursione è possibile rendersi conto della bellezza del paesaggio circostante, dominato dai tremila metri del Monte Matto e dell'Argentera e rallegrato dal chiacchiericcio dei due torrenti che lo circondano. Camminando nel bosco è facile imbattersi in branchi di camosci ormai abituati a queste visite silenziose, oppure ascoltare il lavoro dei picchi e il canto di numerosi passeriformi. Enormi abeti bianchi, rossi, e larici accompagnano tutto il percorso rendendo la visita piacevole anche nelle giornate estive più calde.

Gli endemismi delle Alpi Marittime

L'area del Parco naturale Alpi Marittime annovera undici endemismi ristretti e una cinquantina di specie a più ampia diffusione.
Endemismi ristretti
- Saxifraga florulenta Moretti: vive su substrato ricco di silice, con areale ristretto al massiccio cristallino dell'Argentera, vegeta nelle fessure di pareti strapiombanti con prevalente esposizione nord dai 2000 ai 3200 metri di quota. - Potentilla valderia L.: vive su substrato esclusivamente ricco di silice, è notevolmente diffusa nelle praterie alpine e subalpine a cotica discontinua. Predilige condizioni di caldo e secco. Presenta affinità con specie balcaniche e pirenaiche. - Silene cordifolia All.: si ritrova in genere abbastanza frequentemente nelle fessure delle rupi silicee con esposizione soleggiata da 1500 fino a 2500 metri di quota. Presenta specie affini nel Portogallo e nella Spagna nord-occidentale. - Viola valderia L.: specie relativamente frequente, predilige suoli detritici molto fini. Anche se più frequente su suoli carenti di calcio, in certe stazioni al limite dell'areale vegeta anche su calcare. - Galium tendae Rchb.: vive su substrato esclusivamente ricco di silice, si ritrova nelle fessure più piccole delle rocce soleggiate e scarsamente colonizzate dalla vita vegetale tra 1500 e 2800 metri di quota. - Silene campanula Pers.: pur se considerata endemismo proprio delle Alpi Liguri e Marittime, raggiunge le Alpi Cozie meridionali. La sua distribuzione è abbastanza localizzata tra i 1700 e 2300 metri nelle fessure delle rupi. Vive su substrato ricco di calcio, si rinviene sporadicamente anche su silice. - Primula allionii Loisel.: rara e graziosa primula che vive su substrato ricco di calcio, vive appartata sulle pareti rocciose strapiombanti in corrispondenza di nicchie, concavità e balme, dove sfugge alla competizione delle altre specie vegetali, tra 500 e 2200 metri di altitudine. - Micromeria marginata (Sm.) Chater: è una specie ampiamente diffusa sia nelle Alpi Liguri sia nelle Marittime. Vive su substrato esclusivamente ricco di calcio, cresce su suoli detritici fini alla base delle pareti rocciose tra 600 e 2000 metri di quota. - Galeopsis reuteri Rchb.: specie annuale che predilige il caldo e il secco, Vive su substrato esclusivamente ricco di calcio, vegeta nei ghiaioni tra 600 e 1500 metri di quota. - Viola argenteria Moraldo et Forneris: si tratta di un endemismo marittimo-corso, che vive su substrato ricco di silice. Comune nel massiccio cristallino dell'Argentera tra i 2200 e 3000 metri. Predilige i detriti umidi dove costituisce un'associazione caratteristica con Thlaspi limosellaefolium. - Moheringia argenteria: è l'ultima specie scoperta nelle Marittime. Una cariofillacea rinvenuta nel 2008 nel Massiccio dell'Argentera e in seguito censita anche in altre zone del Parco delle Alpi Marittime sempre su substrato siliceo e quote oltre i 2400-2500 metri.

Come si raggiunge:

da Cuneo si raggiunge Borgo S. Dalmazzo, quindi S. Anna di Valdieri e Terme di Valdieri. Apertura: da metà giugno a metà settembre con orario 10-18 compresi i giorni festivi; l'ingresso è a pagamento. Ingresso: a pagamento (3 euro)
Contatti:
Centro visita del Parco (apertura estiva), Località Terme di Valdieri Telefono: 0171 97208. Parco delle Alpi Marittime, Piazza Regina Elena n. 30. Telefono: 0171 97397 E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Sito internet: www.parcoalpimarittime.it

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