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MaB Monviso: una fucina di buone pratiche

Quando Uomo e Territorio cercano nuove vie per una convivenza e uno sviluppo sostenibile. È questa l'esperienza che si appresta a vivere l'area del Monviso, certificata dal programma Mab (Man and Bioshere) dell'Unesco ed ora simbolicamente unito in un'unica riserva transfrontaliera.

  • Mario De Casa
  • Agosto 2014
Mercoledì, 30 Luglio 2014
  • Stampa
Sulla cima del Monte Briccas Foto Toni Farina Sulla cima del Monte Briccas Foto Toni Farina
Il gruppo del Monviso
Foto RealyEasyStar/Clickalps
Monviso
Foto Renzo Ribetto
Monviso innevato
Foto RealyEasyStar/Clickalps
Rifugio Quntino Sella e Monviso
Foto Giovanni Allisio
Luce radente sul vecchio Rifugio Alpetto
Foto Giovanni Allisio
Salendo alla Punta d'Ostanetta
Foto Toni Farina
Le borgate di Ostana
Foto Toni Farina
Paesana e Monte Bracco
Foto Toni Farina
L'incontro al Colle dell'Agnello
Foto Mario De Casa
L'incontro al Colle dell'Agnello
Foto Mario De Casa
L'incontro al Colle dell'Agnello
Foto Mario De Casa
Rifugio Giacoletti
Foto Toni Farina
Ciclisti verso PIan del Re
Foto Toni Farina
L'Abbazia di Staffarda
Foto Toni Farina

Domenica 6 luglio 2014 al Colle dell'Agnello, a 2.748 metri d'altezza, valico e punto simbolico di unione tra i territori fisicamente uniti, ma anche separati dalle Alpi Cozie, si sono ritrovati i rappresentanti dei governi di Francia e Italia (Ségolène Royal, Barbara Degani, Enrico Costa), delle regioni (l'Assessore Alberto Valmaggia per il Piemonte) e numerosi amministratori locali di entrambi i versanti.
Scopo dell'incontro, suggellare il riconoscimento della Riserva della Biosfera transfrontaliera Italia-Francia, tredicesima nel mondo. È questo il secondo traguardo raggiunto dal territorio del Monviso nell'ambito del MaB Unesco, giunto a un anno di distanza dal riconoscimento di Riserva della Biosfera italiana.
Animavano l'incontro gruppi di alpini e turisti, accomunati dalla celebrazione di questo storico risultato.

Le riserve della biosfera sono siti individuati dai governi nazionali che si candidano per le specificità del proprio territorio e sono riconosciuti dall'Unesco nel quadro del programma sull'Uomo e la Biosfera (MaB, Man and Biosphere) per promuovere uno sviluppo sostenibile basato sullo sforzo congiunto delle comunità locali e del mondo scientifico.
L'Area della Biosfera del Monviso comprende in Italia 88 comuni. Il territorio interessato si estende su 284.500 ettari: dai colli dell'Agnello e delle Traversette, al confine con la Francia, raggiunge le colline del Roero. Sono coinvolte le valli Maira, Varaita, Po, Bronda e Infernotto e l'area del Saluzzese, di Racconigi e di Savigliano (il Nord-Ovest del cuneese). Interessato è anche un settore meridionale del torinese, comprendente quattro comuni.

Info:

Riserva Biosfera del Monviso

Parco del Po cuneese

 

Gli interventi al Colle dell'Agnello

"Le riserve della biosfera certificate dal marchio MaB dell'Unesco non creano nuovi vincoli, ma facilitano azioni di sviluppo sostenibile nella nuova visione dell'area protetta intesa non più come museo della natura, ma officina di vita basata sul rapporto simbiotico tra uomo e territorio".
Così ha riassunto Barbara Degani, Sottosegretario all'Ambiente.

Le ha fatto eco Engida Getachew (Etiopia), Direttore generale dell'Unesco, presente alla cerimonia con Qunli Han (Cina) Segretario generale del MaB Unesco:
"Il programma Mab (Man and the Biosphere) è stato avviato dall'Unesco negli anni '70 con lo scopo di migliorare il rapporto tra uomo e ambiente e ridurre la perdita di biodiversità. In questo ambito sono state riconosciute le Riserve della Biosfera, aree marine o terrestri che gli stati membri si impegnano a gestire, nell'ottica della conservazione delle risorse e dello sviluppo sostenibile, nel pieno coinvolgimento delle comunità locali". "Oggi le riserve sono in tutto 631 in 119 Paesi; i siti transfrontalieri sono 14, tra cui ora il Monviso che lega Parco del Po Cuneese e Parco del Queyras, la prima in assoluto per l'Italia e la seconda per la Francia".

Infine, Silvano Dovetta, Presidente del Parco del Po cuneese, ricevendo dalle mani del Direttore generale dell'Unesco la pergamena che conferisce l'attestazione di Riserva Tranfrontaliera, ha ribadito l'importanza del lavoro che è stato fatto dai due territori:

"Oggi è un punto di partenza e non di arrivo, il nostro parco vuole, oltre al compito ambientale, diventare un'agenzia di sviluppo locale per il territorio in un'ottica di utilizzo sostenibile in cui natura e uomo possano trovare un giusto equilibrio. La nuova tornata di progettualità per accedere ai finanziamenti europei è una sfida che vedrà ancora insieme il Parco del Po e il Parco del Queyras".

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Parco del Po cuneese riserve biosfera unesco mab monviso

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