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Nella valle del Kiè

Foreste di faggi, misteriose grotte, e una parlata antica di origine occitana, "il kie", caratterizzano l'alta valle del Corsaglia nel Monregalese

  • Aldo Molino
  • Luglio 2014
Giovedì, 17 Luglio 2014
Nella valle del Kiè Aldo Molino Nella valle del Kiè Aldo Molino

A pochi chilometri da Mondovì e dalle affollate stazioni sciistiche di Frabosa (Artesina, Prato Nevoso) la solitaria val Corsaglia vale senz'altro una visita e non solo per la celebre Grotta di Bossea ma anche per le sue emergenze naturalistiche e culturali . Parte del territorio è compreso nella Riserva naturale delle Grotte di Bossea, uno degli ultimi tasselli delle del sistema delle aree protette piemontesi istituita solamente nel 2011 e affidata in gestione al limitrofo Ente Parco del Marguareis. La riserva tutela non solo ovviamente la nota cavità turistica, ma anche buona parte del suo sistema di assorbimento e per un breve tratto ingloba e confina con il Sito di Rete Natura 2.000 "Faggete di Pamparato" e grotte della Tana dell'Orso e della Tana delle Turbiglie" aree carsificate queste ultime afferenti a Roburent e alla Val Casotto.

Si tratta di una zona dalle spiccate morfologie carsiche di cui il torrente di Bossea costituisce la principale risorgenza. Le basse montagne sono ricoperte in gran parte da boschi, faggete e castagneti soprattutto, e da più limitate aree a pascolo e radure prative. La scarsa potenzialità depurativa delle acque che percolano nel sistema carsico ne fanno un territorio delicato e molto fragile. Recenti studi hanno infatti rilevato la presenza di microrganismi, tra cui colibatteri fecali provenienti dalle deiezioni dei bovini al pascolo, nelle acque di risorgenza. Ai fini della conservazione della biodiversità l'Alta Val Corsaglia riveste un ruolo strategico sia dal punto di vista floristico che faunistico. Come è noto, le Alpi Liguri sono stati connotati come "cardine geografico" dove si incontrano all'estremo dei loro areali elementi nord-europei con altri mediterranei.


Se la rara Drosera rotundifolia, una piccola pianta carnivora propria degli acquitrini e la Saxifraga callosa endemica delle Alpi sud-occidentali e dell'Appennino sono le specie botanicamente più interessanti, gli invertebrati sono rappresentati addirittura da alcuni endemismi esclusivi di queste grotte come Atrioplanaria pseudavenionia un platelminte, o verme piatto, appartenente a un primitivo phylum di organismi. Come in genere le planarie è caratterizzato oltre che dalla depigmentazione, dalla scomparsa degli organi visivi, dalla lentezza del ciclo riproduttivo, e da un elevato numero di cromosomi. E ancora il coleottero Duvalius morisii o la rarissima Eukoenemia strinatii. La sola grotta di Bossea ospita almeno venti specie eucavernicole di cui dieci troglobie con tre endemismi ristretti.
Tra la fauna un po' più evoluta è da ricordare invece la presenza del geotritone di Strinati (Speleomantes strinatii) una salamandra abitatrice di preferenza delle caverne e dei loro ingressi e tra i pipistrelli, alcune colonie dei quali utilizzano le grotte per svernare (da Bossea per via della frequentazione turistica sono però quasi scomparsi) è segnalato il Rinolofo maggiore.
Estinto da almeno 15.000 anni è invece l'orso delle caverne, l'orso speleus, che utilizzava le cavità della zona per partorire e il letargo e del quale sono stati recuperati abbondanti reperti paleontologici che hanno permesso di ricostruire tra l'altro il bell'esemplare esposto nella grande sala dei concerti all'interno della grotta di Bossea.


La Val Corsaglia è anche l'ultima valle piemontese verso est dove si parla occitano, il "kyè". Così chiamato dal pronome personale soggetto "kyè = io" che deriva dalla contrazione di QUID+EGO. (=Ky+e=Kyé ,o QUIE'). Questo particolare dialetto di chiara impronta occitana, ha caratteristiche sue proprie: essendo influenzato dal ligure nella fonetica e dal piemontese nel lessico. Oltre che a Fontane e a Prà (Roburent) il "Kyé"è ancora parlato e/o inteso nell'ambito domestico, anche nella alta Valle Ellero, a Prea, Baracco e Rastello e a Miroglio in Val Maudagna."

A Fontane gestito dall'Ass.ne Culturale "E' Kyè" (tel. 0174/349137) si trova il Museo Etnografico "Cesare Vinaj abbinabile a quello della Grotta; l'ingresso è gratuito; il museo è aperto dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 15.00 alle 18.00 tutti i giorni nei mesi di Luglio e Agosto, a richiesta nel restante periodo dell'anno.

Come arrivare: dall'uscita dell'autostrada di Mondovì si prende la strada provinciale per Villanova M.vi, Frabosa Soprana, Corsaglia, Bossea.

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