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Diventare guardiaparco, dal sogno alla realtà

C'è chi lascia il mare per i pendii scoscesi della montagna e chi, invece, torna a casa. Tutti, comunque, scelgono di vivere circondati dalla bellezza di un prato fiorito, dalle vedute mozzafiato che solo una cima può offrire alle stalle dove assaggiare il latte appena munto. Hanno preso servizio cinque nuovi guardiaparco alle Aree protette delle Alpi Marittime: li abbiamo intervistati per capire cosa li ha spinti a scegliere questo stile di vita.

 

  • Denise Giusto
  • Marzo 2023
Martedì, 7 Marzo 2023
I cinque nuovi guardiaparco insieme al presidente dell'Ente Piermario Giordano e al responsabile del settore Vigilanza Mauro Fissore   - Foto Arch. APAM I cinque nuovi guardiaparco insieme al presidente dell'Ente Piermario Giordano e al responsabile del settore Vigilanza Mauro Fissore - Foto Arch. APAM

Si sono iscritti in 871, in 380 si sono presentati al concorso per diventare guardiaparco presso l'Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime. Per l'area protetta cuneese l'evento è storico: l'ultimo concorso  risale a ben 30 anni fa; a 15 anni fa, quello nel Parco Marguareis.

Da Genova a Entracque: la storia di Luca Caviglia

Il genovese Luca Caviglia, 31 anni, all'orizzonte del mare ha sempre preferito i pendii scoscesi delle Terre Alte. Laurea triennale in Scienze Naturali all'Università degli Studi di Genova, specialistica in Evoluzione del Comportamento Animale e dell'Uomo presso l'Università degli Studi di Torino, è diventato anche accompagnatore di media montagna presso il Collegio delle Guide Alpine del Piemonte.

"Sono nato in un paese affacciato sul mare, Arenzano in provincia di Genova. Ma alle spalle della costa si ergono le montagne del massiccio del Monte Beigua ed è a loro che ho sempre rivolto il mio sguardo", racconta Luca. "Nel periodo della scuola non vedevo l'ora di incamminarmi per sentieri e perdermi negli intricati boschi dell'appennino ligure, preferendo un bagno in qualche torrente ai tuffi in mare. L'estate era invece la stagione dell'alta montagna. In compagnia dei nonni ho trascorso tutte le estati della mia infanzia/adolescenza tra le montagne della Valle Stura di Demonte, imparando ad amare quei paesaggi che hanno sempre suscitato in me uno straordinario fascino". Quando ha vinto il concorso per guardiaparco si stava occupando di ricerca universitaria, sempre nel campo dell'etologia e dell'ecologia, in particolare concentrando il suo interesse sul lupo. Prenderà servizio a Casermette, Entracque, nel cuore delle Alpi Marittime. "L'impossibilità di confinare questo mestiere entro paletti predefiniti è forse il suo vero valore aggiunto. La possibilità di occuparsi di un tema specifico, come potrebbe essere il monitoraggio del lupo, non preclude ma anzi si concilia perfettamente con altre materie quali l'educazione ambientale e la fondamentale attività di vigilanza del territorio".

Lavorare per la biodiversità: l'elisir di lunga vita secondo Annalisa Franco

Annalisa Franco è la più giovane: 27 anni, cuneese, tecnico faunistico, volontaria di lunga data presso il C.R.A.S. di Bernezzo e studentessa al corso di laurea magistrale in biologia dell'ambiente. Come tanti giovani, si è messa alla prova in molti settori: è stata cameriera, portalettere, barista, cassiera. "Tutti questi lavori hanno accresciuto ulteriormente in me la volontà nel perseguire il mio obiettivo: lavorare per e nella biodiversità", spiega Annalisa Franco. "Essere guardiaparco rappresenta la realizzazione del mio grande sogno di bambina, l'unica costante certezza che ha accompagnato la mia crescita. Ma questa precoce consapevolezza nasce dall'innata curiosità e interesse per il mondo animale". Anche se l'amore con la montagna non è stato a prima vista, per lei. "Ho dovuto frequentare l'ambiente montano fin da piccina, ma a quell'età subivo come un'imposizione degli adulti la fatica e il caldo delle passeggiate in quota. Inutile dire che come per tutte le cose che mi vengono imposte appena ho potuto me ne sono allontanata; il riavvicinamento è stato graduale e in solitaria, guidato dall'iniziale unico interesse di osservare la fauna nel proprio ambiente naturale. La libertà di una cima, la soddisfazione dopo una fatica, il sentirsi piccoli e insignificanti di fronte al bramito del cervo sono stati d'animo che sono maturati insieme alla mia persona". Annalisa Franco prenderà servizio in Valle Gesso. "Ovviamente la mia attività sarà molto incentrata sulla vigilanza ma non solo. Il parco si occupa di conservazione della biodiversità, didattica ed educazione, manutenzione dei sentieri, promozione locale, cultura. La possibilità di lavorare insieme a esperti di vari settori rappresenta per me il vero elisir di lunga vita, un'opportunità unica di apprendimento e stimolo nel tempo".

Il ritorno a casa, in Val Tanaro, di Michele Pelazza

Profonde radici nella terra del Tanaro ha Michele Pelazza, 48 anni, di Bagnasco. Laureato in produzioni animali e conservazione della fauna selvatica, in qualità di tecnico faunistico ha lavorato in diversi Comprensori alpini e Ambiti territoriali di caccia delle province di Cuneo e Alessandria. "Penso che l'istinto ambientalista sia per me una questione congenita. Passavo le mie giornate in campagna con i miei nonni che coltivavano la terra ancora con i buoi, diametralmente lontani dalla meccanizzazione e dalla chimica. Qui ho cominciato ad osservare e imparare. Più grandino ricordo l'apprensione di arrivare tutti i giorni puntuale alle ore 14.00 davanti alla TV che nei primi anni Ottanta trasmetteva la serie originaria de "il mondo di Quark". La decisione di diventare guardiaparco arriva come corollario ad un percorso umano e professionale da sempre impostato sull'amore per la natura e la sostenibilità ambientale", racconta Michele. "Ho preso servizio il 16 gennaio e sono stato assegnato alla sede di Ormea, che introduce al versante Tanaro del parco del Marguareis. Finalmente posso lavorare sulle montagne dove sono cresciuto, dove ho svolto la tesi di laurea e il tirocinio. Dopo aver girovagato tanto in un certo senso posso affermare, con emozione, di essere tornato "a casa". Ogni tanto lungo il sentiero, circondato da silenzio e bellezza, mi fermo e penso di essere una persona fortunata a poter svolgere questo lavoro".

Naturalista e botanico con il mare siciliano nel cuore: la storia di Ivan Pace

Ivan Pace, 47 anni. Naturalista e botanico, per tanti anni è stato collaboratore del Parco del Marguareis e poi dell'Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime. Ha svolto attività presso il Centro per la biodiversità vegetale e le stazioni botaniche del Marguareis: "Nonostante la mia famiglia sia di origini siciliane, vivendo a Torino ho frequentato la montagna fin da bambino, imparando ad apprezzare la bellezza di un prato fiorito e le passeggiate in natura. Sono state numerose, infatti, le mie escursioni in montagna, alla scoperta di un laghetto in quota o in visita ad una stalla per assaggiare il latte appena munto. Per questo ho sempre amato il paesaggio alpino, anche se le mie origini si fanno comunque sentire e il mare rimane sempre nel mio cuore. Ha preso servizio a Chiusa di Pesio: "Oltre al normale servizio di vigilanza sul territorio, mi occuperò principalmente dei Giardini botanici dell'Ente (Giardino Fitoalimurgico, Giardino alpino Valderia e Stazioni botaniche alpine), e delle attività di salvaguardia e monitoraggio delle specie vegetali spontanee del Parco". "Per perfezionare il mio approccio alla conservazione, in questi anni ho scelto di iscrivermi anche ad una seconda laurea in biotecnologie vegetali, percorso che amplia le mie conoscenze sulle piante, in particolare gli aspetti molecolari e le tecniche di laboratorio. Spero di riuscire un giorno a portarla a termine, compatibilmente con i nuovi impegni lavorativi: sono rimasto uno studente lavoratore".

Torna tra le sue montagne in Valle Pesio Mattia Colombo

Infine, c'è Mattia Colombo, 43 anni. Monregalese, maestro di sci alpino, laurea in scienze naturali e master in Svezia nella gestione della fauna, è il figlio di Guido, storico gestore del rifugio Garelli. Mattia è cresciuto ai piedi del Marguareis e il chiodo fisso di fare il guardiaparco lo ha sempre accompagnato, finché non è stato assunto dal Parco nazionale del Gran Paradiso. Quattro anni di servizio nella sperduta Val Soana. Poi l'occasione di tornare tra le proprie montagne. "Da un punto di vista strettamente personale, credo che la mia infanzia passata nel rifugio in gestione della mia famiglia nel Parco della Valle Pesio, sia stata la prima scintilla che mi ha spinto ad intraprendere questo percorso di vita. La mia infanzia è stata suddivisa in estate tra il rifugio in montagna gestito dai miei in Valle Pesio e le piste da sci in inverno in Valle Susa e Valli Monregalesi. Questo stile di vita, credo che sia alla base del forte senso di appartenenza che ho sviluppato nei confronti della montagna". Dal 2006 al 2018 ha lavorato anche come tecnico e ricercatore a progetto su diversi progetti regionali ed europei sulla gestione e monitoraggio del lupo e prevenzione dei danni da lupo su domestici. Nel 2012, borsista dell'Isaac-CNR di Torino e Parco Nazionale del Gran Paradiso dove si è occupato della dieta degli stambecchi. Sempre nel 2018, ha partecipato a due spedizioni per lo Snow Leopard Trust in Mongolia dove ha fatto l'assistente di campo nell'ambito di uno studio preda-predatore riguardante il leopardo delle nevi e gli stambecchi. "Prenderò servizio in Valle Pesio ma con l'auspicio di prestare servizio anche in Valle Gesso e Tanaro così da lavorare con tutti i colleghi e conoscere tutte le nuove aree che abbiamo in gestione".

Altre novità alle Aree Protette delle Alpi Marittime

Ma le novità per le Aree Protette delle Alpi Marittime non si fermano all'assunzione di nuovi guardiaparco. Il 16 gennaio è entrata in servizio Irene Borgna, vincitrice del concorso per un responsabile del servizio di Educazione ambientale. Nei prossimi mesi ci saranno altre assunzioni: due figure part-time legate al Centro Grandi Carnivori (un comunicatore e un veterinario), una impegnata a tempo pieno nel settore conservazione.

 

NB: Le foto di questo articolo sono state gentilmente concesse dai guardiaparco e dall'EGAP delle Alpi Marittime

 

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