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Dalle Marittime alle Liguri: in cammino nelle Alpi del Sole

Parco delle Alpi Marittime e Parco del Marguareis: due aree protette "così vicine e così diverse". E per apprezzare la diversità nulla di meglio che visitarle insieme. Camminando, ovviamente.

  • Toni Farina
  • Giugno 2014
Giovedì, 26 Giugno 2014
Alpi Marittime, nel Vallone del Valasco Foto Toni Farina Alpi Marittime, nel Vallone del Valasco Foto Toni Farina

La proposta: partire dalle Terme di Valdieri per arrivare alla Certosa di Pesio. Dalle Valle Gesso alla Valle Pesio, passando per la Valle Vermenagna e la Val Tanaro. Dal granito delle Marittime, i laghi e i torrenti, al calcare delle Liguri, dove l'acqua corre perlopiù nascosta nei cunicoli e nelle grotte del sottosuolo..
La stagione migliore non può che essere l'esordio dell'estate alpina, quando il bianco della neve ingentilisce ancora le combe e i valloni all'envers, ma "mille e più colori" già vivacizzano pietraie e doline.
Una traversata lunga (sono individuate 10 tappe) ma alla portata di ogni camminatore allenato. Fa eccezione il transito sul Passo dei Ghiacciai dove si richiede un surplus di abilità tecniche (passaggio comunque evitabile).
Si va inizialmente sul percorso denominato "Alta Via dei Re", quindi sulla GTA che coincide nel tratto finale con il Tour del Marguareis.
Le località di pernottamento sono puramente indicative: la traversata si presta a varianti a piacere.

Prima tappa. L'anello del Valasco

Quota max: Rifugio Questa, Lago delle Portette, 2400 m.
Dislivello in salita: 1100 m.
Pernottamento a Terme di Valdieri

Esordio nel cuore della ex Riserva reale di caccia Valdieri-Entracque. A testimonianza di quel tempo di cacce esclusive sta la palazzina a pianta quadrangolare che accoglie i camminatori sul pianoro, a metà strada fra il fondovalle e la cerchia di montagne che chiude il vallone. Fatto costruire da Vittorio Emanuele II come base per le battute, l'edificio è stato mirabilmente ristrutturato e oggi è base per le escursioni nella zona. Imperdibile la corona di laghi: Valscura, Portette, Claus (con passaggio al Rifugio Questa), che si raggiungono lungo la strada ex militare di Valscura-Fremamorta, un'opera stupefacente che aggiunge interesse storico alla camminata. Cinque stelle il riflesso dell'Argentera e dei suoi satelliti nella loro acqua profonda.

Seconda tappa. Nel Vallone di Lourousa

Quota max: Colle del Chiapous, 2530 m.
Dislivello in salita: 1150 m.
Pernottamento al Rifugio Genova, 2015 m.

Da Terme di Valdieri si inanellano infiniti tornanti tra larici secolari. Quasi una mistica preparazione allo spettacolo che attende i camminatori all'uscita dal bosco. La parete nord del Corno Stella e l'impressionante scivolo di ghiaccio del Canalone di Lourousa sono un classico delle Marittime, una manifestazione di energia primordiale, tale da infondere l'energia per salire ancora: al Rifugio Morelli- Buzzi (2350 m) per il meritato ristoro, e al Colle del Chiapous. Dove si apre l'orizzonte della conca di Entracque. In basso sta il grande invaso del Chiotas, nel Vallone della Rovina. Poco lontano dalla riva, verso il naturale Lago Brocan, il Genova offre un possibile rifugio per la notte.


Terza tappa. Al Gesso della Barra

Quota max: Colle di Finestrelle, 2460 m.
Dislivello in salita: 450 m.
Pernottamento al Rifugio Ellena Soria, 1850 m

Entracque: punto di incontro di torrenti. Fra questi il Gesso della Barra nell'omonimo vallone. Per arrivarci si valica il Colle di Fenestrelle, luogo animato da stambecchi e camosci, appagati dallo scorcio sul gruppo dei Gelas.
Salita agevole, e agevole discesa accompagnati dal candido lenzuolo che ingentilisce il versante nord della montagna a inizio estate. La meta è il Gias del Praiet, o meglio il Rifugio Ellena Soria. Per un pomeriggio di meritato riposo: il giorno dopo si va in alto.

Quarta tappa. Al Rifugio Pagarì

Quota max: Passo dei Ghiacciai, 2750 m
Dislivello in salita: 900 m.
Pernottamento al Rifugio Pagarì, 2630 m.

Il rifugio più alto delle Marittime, luogo straordinario, a pochi passi dai ghiacciai più meridionali delle Alpi. Non ordinario è però l'accesso attraverso il passo detto appunto "dei Ghiacciai", aperto (si fa per dire) tra il Vallone di Moncolomb e la valle principale. Tappa di grande impegno, non per tutti. I meno abili e allenati possono comunque scendere dal Rifugio Ellena Soria a San Giacomo per risalire al Pagarì il giorno appresso.
Una notte al Pagarì però vale la pena, eccome.

Quinta tappa. Al Centro Uomini e Lupi

Tappa in discesa.
Pernottamento alla Locanda del Sorriso a Trinità di Entracque.

Una notte al Pagarì ripaga della salita e, il giorno dopo, della lunga discesa a San Giacomo. Da dove il servizio di navetta prenotato in precedenza accompagna a Trinità, frazione di Entracque nel Vallone del Bousset.
La giornata si potrà ben impiegare con un'istruttiva visita al Centro Uomini e Lupi, sulla strada Entracque a Valdieri.

Sesta tappa. A Palanfrè

Quota max: Colle della Gabella, 2170 m.
Dislivello in salita: 1000 m.
Pernottamento a Palanfrè al rifugio del parco l'Arbergh.

Si lascia la Valle Gesso per andare nella Valle Grande, laterale della Valle Vermenagna. Un ambiente diverso, dopo l'en plein di natura selvaggia si apprezza un angolo del parco dal volto più accogliente. Il dazio da pagare è la salita lungo la GTA nell'appartato vallone che innalza al Colle della Garbella, sulla Costa Pianard, dove si apre la vista sulla piramide del Monte Frisson, il "Cervino" della Val Vermenagna.
Discesa "pascoliva" al bel borgo di Palanfrè per una notte tranquilla alla Locanda l'Arbergh.

Settima tappa. Nel Vallone degli Arbergh

Quota max: Passo del Ciotto Mien, 2274 m
Dislivello in salita: 950 m
Pernottamento: a Limonetto o Colle di Tenda

Il "volto accogliente del parco". È all'insegna del relax la salita alla conca dove si annidano i laghi. Dopo un esordio di bosco, nella bandita secolare di faggio, si cammina guidati dalla cuspide del Frisson. L'immancabile sosta lacustre si rivela utile per affrontare l'erta che conduce al Passo del Ciotto Mien ( o Ciotto Mieu), passaggio verso il solco vallivo principale della Valle Vermenagna.
Si saluta il Parco delle Alpi Marittime, a oriente il profilo del Marguareis annuncia un altro parco, "vicino e diverso". Ma ora c'è da scendere a Limonetto. Tranquilli pendii agevolano il compito.

Ottava tappa. Tra Italia e Francia

Quota max: Colle della Boaria, Colle dei Signori, 2100 m.
Dislivello in salita: 400 m (900 m da Limonetto).
Pernottamento al Rifugio Don Barbera, 2070 m.

Italia e Francia, nazioni un tempo nemiche. Come testimonia la fitta presenza di residui di guerre, per fortuna più narrate che combattute.
Al granito subentra il calcare. E se il confine del Parco del Marguareis è ancora lontano il suo ambiente distingue la giornata di cammino sul panoramico percorso GTA lungo il confine italo francese, sull'antica Via Marenca. Dove sono posizionate alcune delle più belle fortificazioni del Vallo Alpino.
Dal Colle di Tenda si raggiunge il Colle della Perla e quindi il Colle della Boaria, per proseguire lungo i percorsi ex militari. Alternativa più "escursionistica" la salita da Limonetto al Colle della Boaria lungo il Vallone di San Giovanni. In entrambi i casi si attraversano " lunari" paesaggi carsici, ma da ultimo sono gli accoglienti pascoli del Pian d'Ambrogi ad accompagnare al Colle dei Signori. Passaggio oltremodo agevole in Val Tanaro, versante solare del Parco del Marguareis. Pochi passi oltre il colle sta Rifugio Don Barbera.

Nona tappa. A nord, in Valle Pesio

Quota max: Colle del Pas 2350 m m
Dislivello in salita: 600 m
Pernottamento al Rifugio Garelli, 1970 m.

Si va sul Tour del Marguareis, per passare sull'altro lato della montagna. Il lato "Valle Pesio", una sfilata di canaloni e pareti precipiti che valsero al massiccio l'appellativo di "Piccole Dolomiti. Gli ammalati di cime non mancheranno la salita alla vetta della montagna regina delle liguri: con meteo favorevole lo sguardo veleggia dalle Pennine alla Corsica...
Meta della giornata è il Rifugi Garelli, alti sulla Valle Pesio e i suoi boschi di abete bianco. La via più breve è un lungo cammino "cullante". Dapprima si va alti sul Vallone dei Maestri (Vallone di Carnino), ai piedi del comprimari del Marguareis, quindi si divalla sulla conca di Piaggia Bella con l'omonima grotta.
Dopo breve salita al Colle del Pas si scende per una "toccata e fuga" in Valle Ellero. Segue risalita ancora più breve alla Porta Sestrera, aperta sulla Valle Pesio. Epilogo di tutta rilassatezza verso il vicino Pian del Lupo, con il Rifugio Garelli in strategica posizione. Di fronte sta l'incredibile sequenza di torri e spigoli cha va dal Marguareis allo Scarason. Le luce radenti del pomeriggio ne svelano i segreti...

Decima tappa. Epilogo di abete bianco

Tappa in discesa
Eventuale pernottamento al rifugio del parco Pian delle Gorre

Si scende a lungo. Dopo un primo tratto di terreno aperto, l'ombra della splendida abetina del Buscaié accompagna a fondovalle. Un piacere, da prolungare magari con la variante alta e il passaggio alla radura del Pian del Creus. Il posto giusto per una sosta di riflessione prima di scendere al Pian delle Gorre. Più a valle ancora, verso la Certosa, all'abete si unisce il faggio. L'alta montagna è un ricordo, fresco ricordo di passi.

 

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