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Serpenti e uomini della Val Grande

Un filmato svela comportamenti e peculiarità dei serpenti della Val Grande, con riprese spettacolari che si snodano tra gli habitat prediletti dai rettili: acque incontaminate, montagne e vallate. Un percorso che rievoca e approfondisce lo stretto legame che esiste da sempre in queste lande fra l'uomo e il serpente, fra paure ancestrali e mutua assistenza, che li ha resi insospettabili compagni di viaggio. 

  • Alessandra Fassio
  • Novembre 2021
Lunedì, 6 Dicembre 2021
Biacco - Foto archivio Parco Val Grande Biacco - Foto archivio Parco Val Grande

La produzione di "Serpenti e uomini della Val Grande - Insospettabili compagni di viaggio" è stata realizzata in un'unica annata, dalla primavera al tardo autunno del 2020, grazie alla competenza di Lorenzo Laddaga, erpetologo che ha condotto molte indagini nel territorio del Parco e ha curato l'Atlante degli anfibi e rettili del Parco Nazionale Val Grande. La Val Grande, oltre a essere un parco nazionale, è anche una Zona Speciale di Conservazione a livello europeo e ospita habitat e specie molto importanti, tra cui numerosi rettili che spesso incutono paura e sentimenti contrastanti. Il documentario di Marco Tessaro è stato prodotto grazie ad un finanziamento straordinario del Ministero della Transizione Ecologica dedicato alla Rete Natura 2000.

Il video ha registrato più di 80.000 visualizzazioni e ricevuto molti apprezzamenti sia da chi ha lo ha visionato sia dagli addetti ai lavori. 

"Serpenti e uomini della Val Grande - Insospettabili compagni di viaggio" è entrato nella Selezione ufficiale del Gran Paradiso Film Festival, uno dei più prestigiosi d'Italia, dove è stato proiettato lo scorso 12 agosto. Anche il Carpathian Mountain International Film Festival e Eho Mountain Film Festival (Ucraina) hanno scelto di inserire nelle loro selezioni il documentario.

 

Serpenti e uomini della Val Grande - Insospettabili compagni di viaggio from Marco Tessaro on Vimeo.

La natrice tassellata

L'incontro con i serpenti è più facile quando sono in fase di termoregolazione. Come tutti gli altri rettili - infatti - sono organismi a sangue freddo, vale a dire che la loro temperatura corporea dipende dall'ambiente esterno: al di sotto di una certa soglia le funzioni vitali risultano rallentate. Proprio in un momento di questa fase è stata filmata, nel documentario, una natrice tassellata, animale in genere molto elusivo e poco appariscente che si nutre di piccoli pesci e che vive a stretto contatto con i corsi d'acqua. Il suo tratto distintivo sono gli occhi, sporgenti e rivolti verso l'alto, particolarmente adatti alla pesca subacquea.

Natrice dal collare e il biacco

La capacità di variare le fasce del giorno dedicate alla predazione è tipica della natrice dal collare o biscia d'acqua, specie con due mezze lune bianche e nere in evidenza sulla nuca. Le prede e le abitudini di vita di questa specie sono legate agli ambienti umidi. In Val Grande è presente nelle torbiere di montagna, habitat che condivide con la rana alpina, sua preda preferita. Le femmine sono abbastanza grandi e si nutrono prevalentemente di rane e rospi. Durante la predazione la testa si dilata a dismisura, come in tutti i serpenti, per ingoiare la preda intera!

Anche il biacco vive nel Parco ed è riconoscibile grazie ad una livrea nera e gialla o interamente nera. Si mimetizza sotto la lettiera autunnale, dove può dedicarsi alla caccia di lucertole e altre prede. Il biacco è estremamente versatile e frequenta ambienti diversi: edifici rurali in alpeggio, radure assolate, zone nei pressi dei torrenti. Non è velenoso, ma se disturbato diviene aggressivo, causando morsi dolorosi che provocano piccole lacerazioni della pelle. In caso di contatto, si deve avere cura di evitare bruschi strattoni nello staccare la bocca del Biacco, essendo i suoi denti leggermente uncinati.

Velenosi o innocui?

La vipera è l'unico serpente velenoso delle Alpi, ha un carattere schivo e ha una predisposizione a mordere solo se si sente minacciata. La dose di veleno che inietta con il suo morso è efficace soprattutto sulle prede preferite: i roditori, ne consegue che non è letale per gli animali di grandi dimensioni compreso l'uomo. I neonati devono temere addirittura insetti e aracnidi quali la mantide e lo scorpione. Bastano pertanto semplici accorgimenti per evitare pericoli, come indossare scarponi da montagna e pantaloni lunghi, non rovistare con le mani nude nell'erba o tra le pietre, battere con un bastone il sentiero e i luoghi di sosta. Soprattutto è da evitare ogni molestia, visto che la quantità di veleno con cui le vipere accompagnano il morso è proporzionale al grado di stress che subiscono. Per distinguere la vipera da qualsiasi altro serpente presente sulle Alpi bisogna osservare la punta del muso all'insù, la pupilla verticale e la fitta quantità di squame presenti sulla testa.

I serpenti fondamentali per gli ecosistemi

Può suonare strano, ma l'uomo per secoli ha favorito i serpenti grazie alla graduale colonizzazione delle Alpi per l'inalpamento del bestiame che ha significato l'apertura di radure, prati da sfalcio e pascoli. Un lento processo di trasformazione del paesaggio che ha diversificato l'ambiente naturale, creando condizioni favorevoli di vita per numerose specie e relazioni tutt'altro che scontate.

La convivenza tra abitanti degli alpeggi e serpenti ha lasciato infatti tracce nelle antiche raffigurazioni della civiltà rurale montana. Attorno alla Val Grande sono visibili alcuni voltini in pietra all'ingresso delle abitazioni di origine medioevale. Talvolta rappresentano serpenti associati ad altri simboli, come il giglio o la luna piena, e l'interpretazione di questi manufatti lascia intendere una percezione positiva legata alla fertilità. In altre raffigurazioni sembrano invece rappresentare il male.

In ogni cultura i miti sono popolati da serpenti, segno della potenza evocativa di questi animali. Sono simboli ambivalenti del buio, del caos e del male ma anche della rinascita, della fertilità e della potenza, vale a dire di equilibrio tra gli opposti. La figura del saettone, per esempio, si associa alla narrazione mitologica di due divinità del Panteon greco. I due bastoni involuti dai colubri ancora oggi rappresentano la medicina e la farmacia. Il senso di equilibrio e di tonicità che emana un saettone che esplora i rami bassi di un albero sembra abbiano ispirato il mito.

La persecuzione diretta da parte dell'uomo è una delle minacce principali per i serpenti alpini, vipere o altre specie, protette dalle direttive europee e dalle leggi nazionali.

I serpenti sono organismi con un ruolo e una funzioneimportantissimi nell'ecosistema naturale: essendo predatori attivi di piccoli animali talvolta invasivi, come topi e ratti, riescono a controllarne le popolazioni, evitando che possano proliferare eccessivamente. Derattizzatori naturali a costo zero, dal notevole impatto positivo che, in cambio, si accontentano esclusivamente del pasto! Il  ruolo chiave di questi animali sembra palese anche a chi non "mastica" ecologia, così come evidenti sono le conseguenze che potrebbero scaturire da una loro riduzione: un incremento di popolazioni di animali, come alcuni roditori, che potrebbero essere vettori di malattie e creare notevoli danni alle attività produttive.

Sfatare le tante credenze popolari sbagliate, i racconti negativi, le storie manipolate e i falsi miti, che da epoche immemorabili vedono protagonisti in negativo questi fantastici e bellissimi animali, diventa perciò fondamentale.

 

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