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Vivere il Po a Casale Monferrato

Riqualificare le aree naturali lungo i 7 chilometri di fiume che attraversano Casale Monferrato e creare una nuova relazione tra il Po e la città, tra la natura e la storia di una città industriale che sta cambiando. Questi gli obiettivi più importanti del progetto proposto dall'Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino e finanziato dalla Compagnia di San Paolo. 

  • Raffaella Amelotti
  • Novembre 2020
Giovedì, 29 Ottobre 2020
Paesaggio sul Fiume Po | Foto arc. Ente di gestione delle Aree protette del Parco del Po Paesaggio sul Fiume Po | Foto arc. Ente di gestione delle Aree protette del Parco del Po

ovvero... la natura a portata di mano

La scorsa primavera, in piena emergenza sanitaria, l'Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino ha aderito al bando "Restauro Ambientale Sostenibile" della Compagnia di San Paolo, presentando il progetto "Vivere il Po a Casale Monferrato".

Il tema ambientale è uno dei nuovi campi in cui la Fondazione torinese ha deciso di spendersi: l'attenzione è rivolta al ruolo svolto dal capitale naturale nello sviluppo sostenibile del territorio e, dunque, alla necessità di investire sulla ricchezza naturale, proteggendola, valorizzandola e incrementandola.

Il bando si inserisce proprio nella missione operativa 'Proteggere l'ambiente', per la valorizzazione del Capitale naturale, che fa parte dell'Obiettivo Pianeta, perseguito dalla Compagnia di San Paolo, in linea con le strategie dell'Unione Europea per il raggiungimento degli SDGs, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile indicati dalle Nazioni Unite nell'Agenda 2030.

Un progetto convincente

Nonostante la particolare complessità del periodo, sono giunte alla Compagnia ben 119 proposte progettuali e, tra queste, la commissione giudicatrice ha individuato 8 vincitori. Tra i progetti che saranno realizzati si inserisce anche la proposta dell'Ente parco, presentata in partenariato con il Comune di Casale Monferrato.

Entrambi gli enti lavorano da tempo sul tema della valorizzazione ambientale e dello sviluppo sostenibile, e il bando ha offerto loro l'opportunità di rafforzare la collaborazione.

Questi i numeri degli interventi che dovranno essere realizzati in 3 anni: l'importo complessivo è di circa 600.000 euro, metà dei quali costituiscono il contributo della Compagnia di San Paolo, mentre le altre somme sono progetti e interventi già a bilancio dell'Ente parco e del Comune.

Il progetto segue due linee di intervento:

- la riqualificazione delle aree naturali o di connessione lungo i 7 chilometri di fiume che attraversano la città e che costituiscono la Riserva naturale delle Sponde fluviali di Casale Monferrato. Con questa istituzione, la Regione Piemonte ha riconosciuto i risultati già raggiunti in termini di bonifiche o riqualificazioni di aree che un tempo erano ai margini di attività industriali e della città in espansione urbana, ma che oggi si stanno trasformando in aree per la fruizione e lo svago, oasi di grande valore naturalistico.

- la creazione di una nuova relazione tra il Po e la città di Casale Monferrato, tra la natura e la storia, tra il paesaggio e i bisogni di una città industriale che sta cambiando, attraverso un programma di attività che prende spunto dalle esigenze degli attori locali: conoscere il fiume, raccontare il territorio, vivere all'aria aperta...

Gli interventi

La proposta è articolata su cinque interventi di restauro ambientale, che coinvolgono l'area dal Bosco urbano della Pastrona al pontile galleggiante, per proseguire a valle del ponte fino ai margini dell'abitato in sponda destra, e dall'area "Oltreverde" fino alla zona di arretramento dell'argine della Cascina Consolata in sponda sinistra.

Laddove, in un recente passato, sono già stati realizzati interventi di miglioramento ambientale, l'obiettivo è quello di migliorare le aree attuando il contenimento delle piante esotiche invasive, incrementando la vegetazione autoctona, per potenziare la naturalità complessiva a tutela della biodiversità.

Parallelamente, in collaborazione con l'Università degli Studi di Torino e con l'Università del Piemonte Orientale, sono previsti monitoraggi della flora e della fauna.

L'attenzione rivolta alla potenzialità che l'area esprime e l'intenso coinvolgimento della popolazione scolastica e dei cittadini costituiscono l'aspetto più innovativo del progetto.

E' la natura a portata di mano che solleciterà la curiosità e l'interesse dei cittadini: l'area di intervento è totalmente inserita nel contesto urbanizzato o periurbano.

Alla definizione degli interventi si è giunti attraverso riunioni che hanno visto fin dai primi mesi del 2020 il coinvolgimento dei soggetti che, per competenza istituzionale, lavoro, hobby o semplice passione, svolgono attività connesse a queste aree.

Il dialogo con il territorio

Il dialogo con le scuole del territorio, con le associazioni culturali, sportive o di tutela ambientale ha prodotto le proposte progettuali e operative: i bioblitz, i monumenti vivi, gli allievi come guide, il tema degli insetti impollinatori, l'outdoor education, l'attività sportiva immersi nella natura saranno solo alcune delle proposte offerte a chi vorrà 'vivere il Po a Casale Monferrato'. 

Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, in occasione del webinar di presentazione dei progetti vincitori, ha affermato che i cambiamenti climatici sono ormai un'evidenza innegabile dimostrata dal ripetersi di fenomeni atmosferici estremi e dall'aumento della temperatura. Un effetto moltiplicatore è il consumo di suolo, a cui si aggiunge, nei nostri centri urbani, la realizzazione di superfici impermeabilizzate che porta a un aumento anche di + 4 °C rispetto alle aree periferiche e alle zone rurali, con effetti devastanti sulla salute di gruppi specifici di popolazione.

"Molti dei progetti presentati possono contribuire a contrastare l'impatto anche solo perché si propongono di creare un luogo di riparo dalla calura estiva, dichiara Prino. Nelle città si gioca la sfida cruciale per i cambiamenti climatici: interventi e opere devono passare attraverso una progettazione seria e innovativa che tenga conto del cambiamento climatico e che sia in grado di rispondere alle esigenze non solo di oggi ma anche di un prossimo futuro.

Il bando va in questa direzione: la salvaguardia del capitale naturale in ambito urbano e in aree fortemente antropizzate, concorrendo alla politica di resilienza che mette insieme il tema della pianificazione, della rigenerazione urbana e della restituzione ai cittadini di aree naturali vivibili e di qualità".

Gli hashtag del bando: #FondazioneCSP #PianetaCSP #AmbienteCSP #ProteggereLAmbiente

 

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