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A Marmora, rischia di chiudere la biblioteca della 'Terra Buona'

La biblioteca custodita a Marmora, paesino in alta Val Maira, oggi rischia di scomparire. Non è bastato il riflettore accesso dal film 'La Terra Buona' che, oltre a raccontare la storia della biblioteca, ha mostrato la natura selvaggia della vicina Val Grande, sede dell'omonimo parco nazionale e area wilderness più grande d'Europa.

  • di Alessandra Corrà
  • Aprile 2018
Venerdì, 13 Aprile 2018
Nell'immagine, la biblioteca e alcuni scorci di Marmora, in Val Maira (Foto A. Corrà) Nell'immagine, la biblioteca e alcuni scorci di Marmora, in Val Maira (Foto A. Corrà)

 

Girare per le sue segrete può disorientare, poi però si resta ammaliati da tanto splendore. Un labirinto stretto, intricato, occulto, pieno di scaffali, alcuni in legno, altri metallici, che attraversa cinque sale che custodiscono 73mila libri.
Un patrimonio che Padre Sergio, monaco benedettino, donò al Comune di Marmora un paio d'anni prima della sua scomparsa, con l'accordo che sarebbe stata aperta al pubblico la biblioteca più alta d'Europa, in questo paesino sconosciuto dell'alta Valle Maira.
Un impegno inizialmente preso dal sindaco ma oggi naufragato per mancanza di fondi e vari problemi burocratici, uniti al fatto che la Diocesi di Saluzzo ha dato un ordine di sfratto all'assistente di Padre Sergio, Daniele Gangi, attualmente custode del monastero e dei libri.

Chi era Padre Sergio de Piccoli

Padre Sergio de Piccoli era un uomo di Dio, come amava definirsi lui stesso. Un monaco benedettino che, a metà degli Anni '70, si mise in viaggio per il mondo alla ricerca di un posto dove fondare un monastero. Schivando le mode e il conformismo, perseguì un unico sogno: trovare un ambiente incontaminato, immerso nella Natura e dominato dal Silenzio, per vivere in solitudine.
Esattamente nel 1978, ritrovatosi per puro caso nel Comune di Marmora, ebbe un'illuminazione: quello era l'angolo di mondo che aveva sempre cercato.
All'epoca la chiesa parrocchiale di San Massimo, costruita nel XIII secolo, era stata abbandonata da alcuni anni e la canonica era ormai un locale mezzo demolito.
Senza esitazioni, decise di ristrutturarla per edificare il suo monastero, dopodiché riaprì anche la chiesa. Essendo una persona fuori dal comune, aveva portato con sé a Marmora oltre 2000 libri, risultato della passione ereditata dalla sua famiglia, che collocò in una stanza nei sotterranei del monastero, e che oggi sono più di 70mila.

La biblioteca più alta d'Europa, patrimonio delle Alpi

Girare per quei cunicoli è come fare un viaggio profondo d'iniziazione nel nettare della Conoscenza.
Inizialmente la sensazione è disorientante, ma passo dopo passo, nel percorrere le segrete dove sono custoditi anche libri molto antichi, qualcuno datato 1500, non si può che non restare ammaliati e affascinati da tanto splendore.
Il titolo di ogni libro, dai saggi, ai romanzi, alle enciclopedie, venne registrato, codificato e ordinato su di un data base informatico da Padre Sergio che, in trentasei anni raccolse, catalogò e conservò nel suo monastero circa 70.000 volumi, dedicando in ogni stagione, incurante del freddo e dell'umidità, molte ore a questa minuziosa attività.
Studiosi, intellettuali, fedeli, amanti della lettura, scrittori si sono recati in Valle Maira per visitare la bellissima collezione di libri. Anche Umberto Eco potrebbe aver trovato, proprio tra queste mura, una fonte di ispirazione per quello che è considerato uno dei suoi capolavori: il romanzo 'Il nome della rosa'.
È un vero peccato l'idea che questa splendida biblioteca, immersa in una Natura pura e incontaminata, possa venire smantellata. Dovrebbe invece continuare a vivere e a essere salvaguardata dove è stata fondata, soprattutto per il suo valore simbolico, quello di salvaguardare e tutelare la Conoscenza.

Il film 'La Terra Buona' e il Parco Val Grande

La storia di Padre Sergio e della sua biblioteca l'ha raccontata il regista Emanuele Caruso nel film 'La Terra Buona'. Il lungometraggio ha riempito in quest'ultimo mese le sale di alcuni cinema in Piemonte, raggiungendo in poche settimane i 40mila ingressi.
Un film controcorrente, inconsueto, realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e Film Investimenti Piemonte e finanziato da oltre 500 sottoscrittori che, sulla piattaforma di crowdfunding - produzioni dal basso, ne hanno acquistato quote per oltre 80mila euro.
Il regista, dal momento che concepì la storia, si mise alla ricerca di un'area selvaggia, dove la natura potesse essere prorompente come agli albori, e che fosse in grado di avere un potere terapeutico sull'uomo. Partendo da queste considerazioni, già nel luglio del 2015, contattò il Parco nazionale della Val Grande, una delle zone wilderness più grande d'Europa. La scelta fu vincente, perché in effetti l'Ente, che promuove da sempre il suo territorio cercando di diffondere i valori di sostenibilità ambientale, aderiva perfettamente con gli ideali del film di Caruso. Da questo momento, Il Parco della Val Grande, decise di finanziare, con una piccola quota, circa 4.000 euro, il lungometraggio e si rese disponibile a svolgere un ruolo di regia sul territorio, impegnandosi a facilitare i contatti tra il regista e altre realtà locali.

La trama del film di Emanuele Caruso

Fu nella Località Capraga, sul versante Ossolano, ai confini con la Svizzera, "vero e proprio paradiso terrestre", che il regista dislocò le riprese e mise in scena la sua storia. Narrazione che, ai confini tra la realtà e la finzione, riconduce al personaggio di Padre Sergio, al suo assistente Gianmaria e a due ragazzi giunti sul posto per conoscere una persona che, in gran segreto, è ospite della canonica.
La richiesta che i due giovani faranno a questa misteriosa figura sarà il punto di svolta da cui prenderanno vita e si uniranno le storie di tutti i personaggi.
Un racconto visivo, a volte grinzoso e duro che, sottraendosi a qualsiasi genere narrativo, ha il pregio di interrogarsi su tematiche attuali, quali la religione, l'alimentazione, la malattia, senza dare mai risposte definitive, ma lasciando negli spettatori tanti spunti di riflessione.
Una pellicola di un cinema indipendente, autonomo, che tocca il suo apice nel momento in cui i protagonisti sono sul procinto di separarsi, nell'istante in cui il frate offre ai viandanti un sacchetto pieno di terra. Proprio in quell'attimo si riesce a distinguere tutta la semplicità e la gradevolezza del film, perché è allora che si avverte quanto sia necessario mantenere sempre un contatto diretto e individuale con la Terra. "La terra buona" che, nonostante sembri imperturbabile davanti ai dolori degli uomini, resta pur sempre la nostra vera casa.

Dov'è la Valle Maira?

In provincia di Cuneo, immerso nella bellissima e selvaggia Valle Maira, si trova il piccolo borgo di Marmora, un luogo che sembra uscito da un libro di fantasia. Un tratto di mondo circondato di luce propria, in grado di suggerirci che "c'è davvero qualcosa di più in questa vita". Qui la cerchia delle montagne è uno scenario di grande impatto e il regista Emanuele Caruso ha preso ispirazione per il suo film.
Forse fin troppo spesso dimenticata, la Valle Maira, lunga 45 km e divisa a metà dal Torrente Maira, a prima vista sembrerebbe una gola stretta e isolata.
Dal paese di Dronero, a pochi chilometri da Cuneo, risale e si snoda su una tortuosa via che giunge fino al suggestivo paese di Chiappera, dove gli orizzonti finalmente si aprono.
Qui si regge l'impudica Rocca Provenzale, che sembra un'onda ingrandita dal mare, arrivata fin qui per sfidare i confini della montagna.
Da Chiappera bisogna fare qualche passo indietro, tornare alla deviazione che porta nel villaggio di Marmora, a 1548 metri di quota per raggiungere la biblioteca più alta d'Europa. Un'oasi di pace che – ci auguriamo – continui a salvaguardare questo patrimonio di Conoscenza.

Trailer del film 'La Terra Buona'

 

 

PROGRAMMAZIONE IN PIEMONTE

18 e 19 APRILE 2018
SAVIGLIANO (CN) – CINEMA AURORA
DAL 20 AL 22 APRILE 2018
SAN DAMIANO D'ASTI (AT) – CINEMA LUX
21 e 22 APRILE 2018
GIAVENO (TO) – CINEMA TEATRO SAN LORENZO
21 MAGGIO 2018
VINOVO (TO) – CINEMA AUDITORIUM 
LA TERRA BUONA. PROIEZIONI FUORI PIEMONTE
DAL 19 AL 26 APRILE 2018
MILANO (LOMBARDIA)–CINEMA ANTEO
3 MAGGIO 2018 (DATA UNICA)
GORGONZOLA (LOMBARDIA)–SALA ARGENTIA
DAL 8 AL 10 MAGGIO 2018
VICENZA (VENETO)–SALA ARGENTIA
15 e 16 MAGGIO 2018
VICENZA (VENETO) – MULTISALA ROMA
DAL 3 AL 11 APRILE 2018
TORINO (TO) – MULTISALA REPOSI t
DAL 4 AL 8 APRILE 2018
CUNEO (CN) – CINEMA LANTERI
DAL 6 AL 10 APRILE 2018
VARALLO (VC) – CINEMA SOTTORIVA

 

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