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Via l'antenna dalla vetta, grazie al Parco Burcina

Nell'ambito dei lavori di manutenzione dell'Ente delle Aree naturali del Ticino e del Lago Maggiore, è stata divelta l'antenna che disturbava il punto più alto e panoramico del Parco della Burcina

  • Redazione
  • Febbraio 2018
Giovedì, 22 Febbraio 2018
Via l'antenna dalla vetta, grazie al Parco Burcina

Svettava dal punto più panoramico del parco, l'antenna installata sul finire degli Anni 90 e che aveva lo scopo di servire il Comando dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile. L'impianto però diventò obsoleto subito dopo che il Comune di Biella spostò il servizio di emergenza sul ripetitore di Tracciolino; eppure nessuno mai si era preoccupato di 'abbatere' il palo che ha continuato a esistere, e a infastidire il paesaggio, senza alcun motivo.

Per fortuna ci ha pensato l'Ente Aree protette del Ticino e del Lago Maggiore che, avendo in gestione Riserva naturale del Parco Burcina "Felice Piacenza", ha il compito di conservare il pregevole patrimonio arboreo dell'area, valorizzando le connotazioni botaniche, ambientali e paesaggistiche. 

«Sono molto contento del risultato - spiega il consigliere delegato al Parco Burcina, Alessandro Ramella Pralungo - ottenuto grazie a un 'gioco di squadra'. Partendo dalle documentazioni accuratamente archiviate dall'ex direttore Nicoletta Furno, il nostro personale dell'Ente insieme con i dirigenti del Comune, sono riusciti a ridare al paesaggio la sua originale bellezza. Oltretutto, questo permetterà di proseguire più tranquillamente il percorso Unesco (cui il parco è candidato - ndr) e la certificazione archeologica della vetta della Burcina».

Tra le competenze dell'ente c'è anche «il continuo controllo delle aree tutelate, esercitato con pareri, autorizzazioni ambientali e urbanistiche, precisa il direttore Benedetto Franchina. Un modus operandi che si disegna nel rispetto delle norme in difesa della biodiversità e del paesaggio».

La conservazione del patrimonio arboreo del Parco Burcina

L'Ente di gestione aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, in considerazione della considerevole fruizione in transito dell'area, per prevenire eventuali incidenti ha condotto, lo scorso anno, anche dei monitoraggi degli alberi considerati a maggior rischio (per fenomeni di schiantoo di sradicamento) in prosecuzione di quelli già svolti negli anni passati.

Il gruppo di lavoro, composto da personale dell'Ente parco, ha visto la partecipazione di: Edoardo Villa- funzionario tecnico, responsabile del Settore Gestione forestale; Quirico Lazzaro - funzionario tecnico forestaler, esponsabile del Settore territoriale Sesia Baragge; Claudio Ferrari, Giuseppe De Santo e Maria Chiara Sibille, tutti guardiaparco.

A seguito dei rilievi sul campo, è risultato necessario realizzare con urgenza 12 abbattimenti e 38 potature di alberi, iniziati intorno alla metà del mese di gennaio e conclusi il 30 gennaio, e realizzati da una ditta dotata di particolare professionalità per operare su un patrimonio arboreo di così notevole pregio.

Nei prossimi mesi continueranno le analisi sullo stato di salute delle piante e dove necessario, sono previsti altri interventi.

E' soddisfatto dei lavori svolti, il Presidente dell'Ente Ticino e Lago Maggiore, Adriano Fontaneto: "L'Ente, compatibilmente con il personale a disposizione, sta facendo il possibile per valorizzare ogni area protetta in gestione e migliorarne la fruibilità".
Gli fa subito eco il Consigliere, Alessandro Ramella, affermando che il rilancio del parco porterà a una maggiore fruibilità con un aumento di visitatori che dovrà essere accompagnato della messa in sicurezza del parco stesso: "Le risorse a nostra disposizione sono poche e persiste un sempre più serio problema di personale. Ma spero che questi sacrifici siano presi in considerazione dalla politica e dalla Regione Piemonte".

 

 

 

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