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Castelnuovo Don Bosco, smentita la presenza di lupi

Sono stati branchi di cani ad aver aggredito alcune capre nei giorni scorsi

Martedì, 30 Gennaio 2018

Una predazione avvenuta nel territorio del Comune di Castelnuovo Don Bosco che alcuni articoli di stampa hanno frettolosamente attruibuito al lupo. Questa è la notizia che l'Ente parco delle Aree protette del Po torinese ha smentito all'indomani delle doverose verifiche effettuate dal gruppo di ricerca che è giunto alla conclusione che non si tratta di esemplari di lupo, bensì di cani.

A ciò si è aggiunta anche la notizia che un cane di taglia grande, simile a un cane lupo con manto chiaro e testa scura, e due di taglia media simili a labrador scuri quasi neri, sono stati colti sul fatto mentre aggredivano delle capre nel Castelnovese. I tre sono stati visti anche in altre occasioni durante altre aggressioni ad altri animali, e uno di loro ha rischiato di essere catturato.

L'Ente parco, insieme ad altri parchi del Piemonte, ha aderito nel 2015 al programma di ricerca "LIFE12 NAT/IT/000807 "WOLFALPS" Wolf in the Alps: implementation of coordinated wolf conservation actions in core areas and beyond", al fine di contribuire alla conoscenza e alle attività di monitoraggio sullo stato della popolazione del lupo in Piemonte. La presenza di questo importante carnivoro sulle Alpi determina la necessità di monitorare e verificare l'eventuale sua dispersione verso le aree premontane e di pianura, specialmente in periodi dell'anno dove le avverse condizioni climatiche dell'alta montagna spingono le popolazioni a cercare rifugio in ambienti meno rigidi.

Sull'episodio specifico, anche i risultati delle autopsie degli animali, aggrediti e trovati morti, portati al Dipartimento di Scienze Veterinarie (anatomia patologica) dell'Università degli Studi di Torino, e al servizio di patologia animale dell'Istituto Zooprofilattico di Torino, hanno confermato le aggressioni e i morsi di cane.

Resta importante comunicare e segnalare ai Comuni e agli Enti preposti gli avvistamenti di branchi o singoli cani che si aggirano nei territori collinari interessati, con l'auspicio che anche l'informazione locale abbia un approccio corretto a temi di questo tipo, abbandonando quello  banalmente scandalistico.

 

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