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Ponte del Diavolo, uno dei 30 ponti più belli d'Italia

Accanto al famossisimo Ponte dei Sospiri a Venezia e Ponte Vecchio a Firenze, il Ponte del Diavolo dei Parchi reali si collocherebbe tra i 30 ponti più belli d'Italia. È quanto rivela una ricerca del quotidiano La Repubblica

  • Redazione
  • Gennaio 2018
Lunedì, 29 Gennaio 2018
Ponte del Diavolo, uno dei 30 ponti più belli d'Italia

A pochi chilometri da Torino e al centro dell'omonima riserva naturale, il Ponte del Diavolo di Lanzo è un luogo di eccezionale bellezza. Lo afferma anche una ricerca del quotidiano La Repubblica che lo collocherebbe addirittura tra i 30 ponti più belli d'Italia, accanto ai famosissimi Ponte dei Sospiri di Venezia e Ponte Vecchio di Firenze.

Circondato dalle acque limpide della Stura e da suggestive formazioni rocciose (dette per la loro forma "Marmitte dei Giganti"), è un ponte di importanza storica e architettonica che deve il suo nome a una leggenda che ne attribuisce l'ardita costruzione al diavolo. Tant'è che in il capo al ponte, presso la cappella di S. Rocco, la fantasia popolare ha individuato l'impronta lasciata dallo zoccolo del maligno che, terminata l'opera, l'avrebbe valicata con un solo grande passo, o magari stizzito per essere stato giocato dai lanzesi che, anziché l'anima pattuita, gli fecero trovare nel sacco, chi dice un povero cane, chi una forma di toma. Il ponte, la cui realizzazione inizio' nel 1378, ebbe tra l'altro grande importanza nella storia di Lanzo e delle Valli. Il 15 luglio 1564, per evitare che forestieri portassero in Lanzo la peste che si era diffusa in Avigliana e zone limitrofe, il Consiglio di Credenza della Castellania dispose che fosse costruita, sulla sommità dell'arco, una porta per chiudere il ponte in allora chiamato "del Roc".

Una 'Casa del parco' per presidiare l'area protetta

L'istituzione dell'Area protetta del Ponte del Diavolo, di circa 30 ettari, si ha nel 1993, unitamente alla Zona di Salvaguardia della Stura di Lanzo (divenuta oggi area connessa), integrando il collegamento con il Parco naturale La Mandria, già istituito nel 1978. Tutte aree naturali oggi di competenza dell'Ente di gestione dei Parchi Reali.

Purtroppo questa incantevole area, e in particolare la spiaggetta in riva alla Stura, essendo facilmente raggiungibili e poco vigilabili, subiscono gli effetti di frequentazioni poco attente, l'abbandono di rifiuti e occasionali atti vandalici. Per far fronte a questi fenomeni, e anche per offrire servizi basilari ai visitatori, l'Ente parco regionale ha tempo fa acquisito l'unico piccolo edificio presente nell'area e, grazie a risorse messe a disposizione dalla Regione Piemonte (€15.200), sta curando i necessari lavori di tipo impiantistico per attivarne le funzioni entro l'estate di quest'anno.

Il bando per selezionare il concessionario della struttura ha lo scopo di creare un punto di riferimento per il presidio e mantenimento dell'area protetta, per l'accoglienza e la fruizione sostenibile, compresa, nei limiti dei ristretti spazi presenti, la vendita e somministrazione di alimenti e bevande.
Il gestore della "Casa del Parco" dovrà tra l'altro farsi carico della manutenzione ordinaria e straordinaria dell'immobile affidato e del regolare funzionamento dei servizi igienici per il pubblico. 

 

 

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