Stampa questa pagina

Foresto e Chianocco, anche gli orridi in fiamme

Bruciano le montagne poco lontane dal torinese. Oltre agli Orridi di Foresto e Chianocco colpiti dagli incendi, gravi danni hanno subito le Oasi Xerotermiche della Valle di Susa e Rocciamelone. La Regione Piemonte formalizza la richiesta dello stato di calamità mentre garantisce la continuità dei mezzi aerei di soccorso. Intanto, alcune associazioni ambientaliste chiedono la sospensione dell'attività venatoria su tutto il territorio piemontese

  • Emanuela Celona
  • Ottobre 2017
Venerdì, 27 Ottobre 2017
Foresto e Chianocco, anche gli orridi in fiamme

Continua a essere grave la situazione incendi sulle Alpi torinesi. Brucia la montagna sopra Chianocco, Bussoleno e Mompantero insieme alle riserve naturali e SIC della Valle di Susa.

L'incendio è iniziato domenica mattina, 22 ottobre, e le raffiche di vento hanno diffuso i roghi in maniera drammatica. Il fuoco si è diretto dapprima verso le aree a monte di Bussoleno (Argiassera e Richettera), poi si è alzato verso le borgate di Chianocco (Lorano e Pietrabianca). Sono intervenuti due Canadair da Genova. Lunedì scorso l'incendio si è spostato più in quota, e ha interessato le aree di Mompantero e le pendici del Rocciamelone.
A seconda della presenza di vento, o meno, la situazione migliora ma la valle è invasa dal fumo e la cappa impedisce di vedere le fiamme che proseguono sopra Bussoleno, Mompantero e gli Orridi.

Sono state coinvolte dagli incendi le Riserve degli Orridi di Foresto e Chianocco, i SIC Oasi Xerotermiche della Valle di Susa e Rocciamelone che, grazie al Progetto LifeXero-Grazing si è occupato del recupero delle praterie mediante pascolamento, tagli di alberi e arbusti e della valorizzazione con sentieri didattici attrezzati (con bacheche e pannelli) delle aree xerotermiche, ora compromesse.

Minacciate dal fuoco anche varie borgate tra cui l'Argiassera dove, nella ex scuola, è allestito il Laboratorio Ambiente Cultura Montana dei Parchi Alpi Cozie.

Anche l'alta Valle Varaita è stata colpita dagli incendi, in particolare i Comuni di Casteldelfino e Bellino. Resta al momento in cui scriviamo ancora critica la situazione a Casteldelfino, dove anche oggi si è intervenuti per combattere le fiamme e aiutare l'opera dei volontari e dei vigili del fuoco.

Intanto, la Giunta regionale del Piemonte ha formalizzato, durante la riunione del 27 ottobre, l'avvio della procedura di richiesta dello stato di calamità nelle zone colpite dagli incendi boschivi e disposto la copertura finanziaria per garantire la continuità dell'uso dei mezzi aerei di soccorso.
"Purtroppo non si vede un miglioramento significativo delle condizioni e resta lo stato di massima allerta fino alla settimana entrante, che rende necessario mantenere la massima presenza di mezzi e persone", ha affermato il presidente Sergio Chiamparino, che ha anche chiesto alle forze dell'ordine "un'attenzione anche nella fase di prevenzione, perché c'è il sospetto che questa situazione possa dare adito a gesti dolosi che possono aumentare il fronte di intervento".
Per quanto riguarda la qualità dell'aria, Chiamparino ha dichiarato che "è evidente che, bruciando boschi su aree così vaste, gli effetti si sentono e provocano sensazioni sgradevoli e comprensibili preoccupazioni nella popolazione", ma i tecnici dell'Arpa monitorano in modo attivo e costante una situazione che il settore Protezione Civile e Sistema Antincendi Boschivi della Regione Piemonte aveva dichiarato di massima pericolosità in relazione agli incendi boschivi su tutto il territorio piemontese, già dallo scorso 10 ottobre.

E purtroppo, scrutando il cielo, non c'è il sentore di pioggia. La situazione metereologica, peraltro connotata da un prolungato periodo di siccità, non lascia  ben sperare. La newsletter di Nimbus - Società Meteorologica Italiana (SMI) - antepone queste considerazioni alle abituali previsioni meteo di oggi, 27 ottobre: «Stamattina all'ingresso del foehn da Ovest, la situazione incendi è ulteriormente peggiorata soprattutto in Val Susa, dove un grave e vasto rogo "di chioma" in pineta è in corso alle pendici del Rocciamelone, a monte di Susa e Mompantero. Il denso pennacchio di fumo, spinto dal vento occidentale, si sta propagando e abbassando di quota fino a Torino, come già accaduto nei giorni scorsi, dove contribuirà a mantenere ancora elevati i livelli di polveri sottili nell'aria (oltretutto in pianura non è atteso un vero e proprio rimescolamento da parte del foehn, che dovrebbe rimanere confinato alle valli alpine). Dopo un sabato calmo, ripresa del vento secco di caduta sulle Alpi domenica, e nessuna pioggia in vista per almeno altri 7-8 giorni». 

Anche per queste desolanti previsioni, LAC Piemonte, LAV Torino e Pro Natura Piemonte hanno diramato in una nota stampa la richiesta di sospensione  dell'attività venatoria su tutto il territorio piemontese.

Per rimanere informati sulla situazione


Fonti: Ente di gestione delle Aree protette delle Alpi Cozie e Ente di Gestione del Parco del Monviso
La foto notturna dell'incendio di Foresto in apertura è di Luca Giunti/Aree protette Alpi Cozie 

 

 

Potrebbe interessarti anche...

In questa primavera dal caldo anomalo, si va alla ricerca di luoghi in cui trovare un po' di ombr ...
Come ogni anno, nel mese di gennaio, nelle Aree protette del Po piemontese si è svolto il censim ...
Il paesaggio è dominato dalla presenza del complesso monumentale della Basilica di Superga, capo ...
E' possibile contemperare la tutela della fauna selvatica con la fruizione turistica all'interno ...