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Raccolta funghi, una risorsa per il sentiero dei Laghi del Gorzente

 L'Ente di gestione delle Aree protette dell'Appennino Piemontese rimette a nuovo il sentiero dei Laghi del Gorzente grazie ai proventi della raccolta funghi

  • Lorenzo Vay
Mercoledì, 12 Settembre 2018
Raccolta funghi, una risorsa per il sentiero dei Laghi del Gorzente

Si chiama "Anello dei Laghi del Gorzente" – ovvero Sentiero n. 3 – ed è stato messo a posto grazie ai lavori di manutenzione eseguiti dall'Ente di Gestione delle Aree protette dell'Appennino Piemontese. I lavori sull'itinerario - di tipo escursionistico che attraversa il Parco Capanne di Marcarolo e dove sono state sistemate anche due aree attrezzate per i visitatori - sono stati realizzati utilizzando fondi introitati grazie ai titoli di idoneità per la raccolta funghi, ovvero i vecchi "tesserini', oggi ridefiniti dalla Legge regionale n. 24/2007, Titoli per la raccolta dei funghi epigei.

La legge regionale stabilisce, infatti, che gli Enti parco siano deputati a ingressare le quote dei titoli e, nel caso specifico, il finanziamento è stato integrato di un 40% (circa 4mila euro su un totale di 10 mila euro di intervento) per la sistemazione delle due aree attrezzate di "Capanne Superiori" dalle quali è possibile partire per l'escursione sul monte Poggio che arriva ai laghi del Gorzente.

La manutenzione ordinaria dei percorsi segnalati nel parco, solitamente, viene fatta in 'economia' con la collaborazione del settore tecnico della Regione Piemonte per la provincia di Alessandria e Asti che presta squadre di operai forestali per la pulizia della vegetazione e la sistemazione del fondo, al fine di migliorare la praticabilità e lo scolo delle acque meteoriche.
La manutenzione straordinaria viene, invece, appaltata a ditte specializzate in ingegneria naturalistica quando sono necessari lavori di sistemazione di versanti o di ripristino/variazione di itinerari.
I fondi utilizzati per questi interventi derivano da finanziamenti regionali o europei previsti per la sistemazione della sentieristica o per i servizi connessi, come per esempio la segnaletica orizzontale e verticale, le aree attrezzate e le strutture ricettive.

Quelli che hanno interessato il primo tratto dell'Anello dei Laghi del Gorzente, riguardano il tratto del sentiero che da Cascina Salera ragginge la Sella del Monte Moro, attraversando un'area naturale caratterizzata da un'alternanza pascoli e aree boscate. Il tracciato aveva subito alcuni intensi dilavamenti in occasione dell'alluvione dell'autunno 2014 e successivamente era stato danneggiato dall'alterazione della regimazione delle acque meteoriche che scendono dal versante nord del Monte Poggio.

L'itinerario risultava quindi di difficile percorrenza da parte degli escursionisti, in modo particolare in occasione di piogge, anche non particolarmente intense. Analoghi problemi di regimazione delle acque meteoriche erano presenti nelle due aree attrezzate per la sosta degli escursionisti.

Gli interventi realizzati hanno quindi permesso, nel tratto iniziale del sentiero, all'apertura di un fosso di scolo a monte, alla sistemazione di un tratto di strada con leggera scarifica e livellamento, al ripristino di un piccolo dissesto a monte e alla posa in opera di una bacheca.
Nelle aree attrezzate si è reso necessario il livellamento del parcheggio inghiaiato, l'apertura di un fosso di scolo a monte, il livellamento dell'area di sosta con riporto di terreno prelevato in zona, la sistemazione dell'area dell'altalena per i più piccoli e la fornitura di 5 gruppi tavolo-panche.

Anello dei Laghi del Gorzente

L'intera rete escursionistica del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo è composta da 21 itinerari, per un totale di circa 110 km di viabilità, che si snodano su sentieri e mulattiere e, in qualche caso, anche su strade sterrate. Si tratta di itinerari opportunamente indicati da un sistema modulare di segnaletica.

Il sentiero n. 3 "Anello dei laghi del Gorzente" parte da Capanne Superiori di Marcarolo (m 813 slm) in corrispondenza delle cascine Saliera e Locanda . I toponimi restituiscono la memoria di un deposito di sale e di un punto tappa che esistevano a Marcarolo quando la "strada Cabanera", a partire dall'XI secolo, diventò uno dei più frequentati percorsi per il commercio del sale del quale Genova possedeva il monopolio.

Percorrendo la mulattiera lungo il versante settentrionale del Monte Poggio, lo sguardo spazia sul panorama dei pascoli e delle prateria di altitudine, habitat ideali per i caprioli che qui sono facilmente osservabili nelle prime ore del mattino e al tramonto.
Dopo la Colla del Monte Moro (m 814 slm) l'itinerario recupera quota per poi scendere tra i rimboschimenti di pino nero fino a raggiungere la sponda destra idrografica del Lago Badana (m 716 slm) e poi proseguire al Lago Bruno (m 646 slm) e Lago Lungo (m 687 slm).

Per il ritorno si attraversa la diga del Lago Badana e si prosegue in direzione Capanne Superiori su un sentiero immerso tra pini e erica arborea che raggiunge in breve tempo un poggio panoramico dal quale si dirama il sentiero per la Costa Lavezzara (m 800 slm). Il percorso continua quindi su una comoda mulattiera che riporta al punto di partenza. Questo tratto costeggia due belle cascine: la Menta di Cazè che, durante la Resistenza, è stata sede del I distaccamento della III Brigata Garibaldi "Liguria" e la Porasa circondata da possenti esemplari di faggio.

 

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