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L'Oasi di Crava Morozzo in soccorso delle Stelle di Natale

Sotto le feste è onnipresente ma la sua vita è breve. Per salvare la Stella di Natale, pianta simbolica segnata da un tragico destino, gli Amici dell'Oasi di Crava Morozzo, in collaborazione con la Lipu, hanno deciso di aiutare questa pianta, prendendosene cura

  • Redazione
  • Gennaio 2017
Martedì, 17 Gennaio 2017
L'Oasi di Crava Morozzo in soccorso delle Stelle di Natale

Sotto le feste natalizie è onnipresente: addobba le nostre case, le vetrine dei negozi ed è la regina assoluta per fiorai e vivaisti. La Stella di Natale viene da lontano e se oggi la associamo alla festa per via del suo colore rosso acceso, in origine è stata una leggenda messicana a legarla al Natale.

Purtroppo la sua vita è breve e facilmente muoiono. A molti non interessa la pianta se non nel periodo natalizio. Un peccato visto che rimane una pianta bellissima anche se perde le sue caratteristiche foglie rosse. L'impegno dell'associazione Amici dell'Oasi di Crava Morozzo è di difendere la natura e quindi, in collaborazione con la Lipu, ha deciso di aiutare questa pianta.

Dopo le festività natalizie si possono portare (tutte le domeniche dal 15 gennaio) al Centro visita della Riserva Naturale Crava Morozzo le piante di Stelle di Natale, e gli Amici dell'Associazione si prenderemo cura di loro e in cambio, per l'impegno e la cura dimostrata per questa pianta, si riceverà un simpatico omaggio. 

Le peculiarità botaniche

Il suo nome scientifico è già un complimento: Euphorbia Pulcherrima. Euphorbia è il nome del genere, pulcherrima in latino significa "bellissima". Il nome si deve al botanico tedesco Carl Ludwig Wilenow ma la stella di Natale è anche conosciuta come Poinsettia, che deriva dal politico statunitense Joel Roberts Poinsett. Nel 1825 (o 1828, la data precisa non è chiara) mentre Poinsett era ambasciatore in Messico vide una meravigliosa chiazza rossa alta circa due metri. Era un cespuglio di Poinsettia, anche se all'epoca, naturalmente, non si chiamava in questo modo. Poinsett importò la pianta negli Stati Uniti e proprio dagli USA cominciò a... fiorire il business della Poinsettia.

In Messico questa pianta, che gli Aztechi chiamavano Cuitlaxochitl, è associata al Natale almeno dal Sedicesimo secolo. Tanto che, al tempo di Poinsett, per tutti era già il "flor de Noche Buena" (vigilia di Natale in spagnolo). E proprio al Sedicesimo secolo risale la leggenda di Pepita, una ragazza messicana molto povera che non aveva soldi per comprare bei fiori da portare al Bambin Gesù la notte di Natale. Suo cugino Pedro, nel vederla sconsolata, le disse che anche delle erbacce sarebbero andate bene "perché anche il dono più umile, se offerto con amore, sarà il benvenuto agli occhi di Gesù". Pepita seguì il consiglio e, appena posato l'umile bouquet davanti all'altare della chiesetta del villaggio, questo si trasformò in un meraviglioso mazzo di color rosso intenso. In Messico – cioè nel suo ambiente - la stella di Natale può diventare un cespuglio alto anche 3-4 metri.

Più difficile coltivarla alle nostre latitudini, dove ha bisogno di crescere in serre, ancora più complicato mantenerla in buona salute nelle nostre case. Ma non impossibile: serve un po' di pazienza. La Poinsettia infatti ha bisogno di massimo 7-8 ore di luce filtrata, non diretta, e di stare lontana dalle correnti d'aria. La sua temperatura ideale, perché assuma il colore intenso che conosciamo, è intorno ai 18 gradi e, se nebulizzata regolarmente con dell'acqua, la fioritura dura più a lungo.

Per informazioni sull'iniziativa degli Amici dell'Oasi di Crava Morozzo: tel.  347 7648262

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