L'idea di "Piemonte Parchi" nasce nell'aprile 1983, quando l'assessore Luigi Rivalta convoca nel suo ufficio tre impiegati e li incarica di dar vita a una rivista che sappia stimolare l'interesse verso la natura e promuovere la politica dei parchi che si stava concretizzando in quegli anni. Avevo 31 anni e nessuna esperienza giornalistica, come i miei colleghi: non sapevamo come fare, ma avevamo una gran voglia di riuscire a fare e a fare bene.
A novembre esce il primo numero con l'immagine di un gufo incorniciata da uno spesso passe-partout giallo; nella prima parte gli articoli di attualità, al centro un inserto dedicato di volta in volta a parco regionale e nella seconda parte gli articoli scientifici scritti in modo divulgativo. Un format che piace subito. La rivista è ben accolta e la sua importanza si vede già nella preparazione del terzo numero, quando Paolo Fioratti (futuro direttore di "Oasi") ci regala una sua fotografia eccezionale che pubblichiamo a piena pagina: è un martin pescatore che caccia un pesce sott'acqua. Ma la più grande emozione personale, arriva quando nel rispondere a una telefonata, sento la viva voce di Primo Levi che comunica di avere preparato l'articolo, poi pubblicato sul numero 7.
La 'serie gialla' è un banco di sperimentazione eccezionale: il dialogo e il confronto continuo con i redattori Giovanni Falco e Massimiliana Giacomini, contribuisce a rafforzare quello spirito di gruppo indispensabile per la buona riuscita del periodico. I lettori approvano la scelta degli argomenti e delle belle immagini e molti insegnati di scienze sono entusiasti di avere a disposizione uno strumento aggiornato da utilizzare a supporto dei programmi didattici. Le richieste di abbonamento gratuito alla rivista si moltiplicano e in breve da allegato trimestrale a "Notizie della Regione Piemonte", "Piemonte Parchi" diventa una testata autonoma, aumenta il numero di pagine e la periodicità.
Il pubblico sensibile alle tematiche ambientali segue con attenzione la rivista, che svolge una funzione fondamentale nel diffondere la conoscenza e le ragioni della politica dei parchi e delle riserve naturali. Migliora anche l'aspetto grafico, arricchito dalle illustrazioni di Mario Sanna, un caro collega e un valente pittore, purtroppo morto prematuramente. Poi, negli anni Novanta, la scarsa disponibilità del bilancio regionale, mette a rischio la pubblicazione, imponendo il pagamento di una quota annua: la risposta dei lettori supera ogni aspettativa, così l'avventura della rivista continua.
Il fattore decisivo che proietta "Piemonte Parchi" dall'ambito regionale sullo scenario nazionale della tutela naturalistica è dato dall'impulso del nuovo direttore Gianni Boscolo. Tra il 1991 e il 2007, Boscolo mette a frutto la sua capacità ed esperienza, maturata nella stampa quotidiana e ridisegna il profilo della rivista attorno alle attività del Centro di documentazione, organizzando mostre e convegni, dibattiti e corsi di aggiornamento. Un approccio innovativo e più immediato, che propone i diversi punti di vista e le molteplici sfaccettature in campo naturalistico, con rimandi al mondo scientifico e culturale. L'obiettivo è avvincere e incuriosire il lettore, il fine è sviluppare la creazione di un'opinione pubblica più responsabile sull'importanza della tutela ambientale.
Il mio impegno lavorativo si qualifica e m'incoraggia a coltivare più ampi interessi e a intraprendere scelte impegnative sia in ambito didattico, come il conseguimento della seconda laurea e l'insegnamento della materia geografia presso la facoltà di Architettura di Torino, sia nell'ambito dell'informazione con l'iscrizione all'Ordine nazionale dei giornalisti e all'Unione dei giornalisti scientifici, e ricoprendo il ruolo di vicedirettore di "Piemonte Parchi" dal 2007 al 2012 e di direttore della rivista online "sacrimonti.net" dal 2009 al 2015.
Successivamente a dirigere il giornale è chiamato il consulente esterno Enrico Camanni (2008 -2011). Giornalista, scrittore ed esperto alpinista, trasforma la rivista in un periodico più pacato e mirato a favorire la riflessione e il confronto. L'emblematico sottotitolo della rinnovata edizione 'mondi vicini sguardi lontani', sottolinea la scelta d'indagare con atteggiamento critico il mondo dei parchi e di mostrare le complesse interconnessioni tra problematiche locali e globali. Più rigorosa anche l'impostazione grafica e il format degli inserti speciali.
La crisi economica di quest'ultimo decennio riduce drasticamente il badget della rivista e determina la fine delle pubblicazioni della versione cartacea nel dicembre 2012, che riprendono l'anno successivo con l'edizione on-line. Come la fenice rinasce dalle proprie ceneri, "Piemonte Parchi web" (dopo un fisiologico assestamento) coglie le opportunità offerte dalla rete dei social network, rinnova forma e linguaggio ed assume i lineamenti di un dignitoso strumento d'informazione sull'attività dei parchi, più immediato e dinamico.
Ringrazio tutti i lettori che hanno seguito e seguono la rivista e tutti i colleghi redattori, con cui ho condiviso questa lunga esperienza lavorativa, formativa e umana. Un particolare e affettuoso saluto a Emanuela Celona, che dopo anni di appassionata e qualificata attività, ora nel ruolo di caporedattore è il punto di riferimento fondamentale della rivista. Sono orgoglioso di aver contribuito alla realizzazione di un prodotto editoriale valido e significativo e nel congedarmi, sono soddisfatto di constatare che le persone passano, mentre l'avventura di "Piemonte Parchi" continua.