Stampa questa pagina

Quando la segale è femmina...

25° anniversario della festa della segale, dove le donne diventano protagoniste tra mostre, corsi, canti occitani e laboratori.

  • Loredana Matonti
  • agosto 2016
Martedì, 9 Agosto 2016
donne in costume alla festa della segale Foto L. Matonti donne in costume alla festa della segale Foto L. Matonti

A S. Anna di Valdieri, comune che vanta una lunga tradizione sulla coltivazione e artigianato basati sulla segale, dal 19 al 21 agosto è festa.
Tale cereale, simbolo di questa cultura alpina e resistente ai rigori della montagna, fino agli anni '50 era coltivato in abbondanza nelle Alpi Marittime, significando non solo pane e paglia per le stalle, ma anche un ottimo materiale, isolante e resistente, per la costruzione dei tetti. Indispensabile e centrale nell'alimentazione e nella vita, era alla base di quella che si può definire una "civiltà della segale", caratterizzata da una pressoché totale autosufficienza garantita da agricoltura, pastorizia e piccoli commerci e manifatture.

In montagna giungeva a maturazione solo nelle prime settimane di agosto e la battitura avveniva nei cortili, con partecipazione dell'intera popolazione, accompagnata da una festa occitana con musiche e danze. Era un momento importantissimo, di forte aggregazione sociale, retaggio di antichi rituali agresti di fertilità.
Da tempo il Parco delle Alpi Marittime ne ha promosso la rievocazione, curandone l'organizzazione, con l'obbiettivo di ricucire, tessere, rafforzare. Ricucire i legami della popolazione della Valle Gesso con il territorio, tessere una nuova trama identitaria (rimpiazzando quella sfilacciata da quasi un secolo di devastante spopolamento), rafforzare il contatto con gli abitanti della valle.

Quest'anno la manifestazione raggiunge un quarto di secolo e proprio per l'occasione sarà ancora più bella, appassionante e divertente del solito. Per un lungo fine settimana animerà la frazione di Sant'Anna di Valdieri, proponendo al pubblico un programma di eventi legati al territorio, alla sua cultura e tradizioni. Protagoniste indiscusse della festa: le donne.

Quella del 2016 sarà perciò un'edizione incentrata non solo sul cereale che ha sfamato intere generazioni di montanari, ma sulle figure che dai tempi dei Reali Savoia ad oggi, hanno sempre rivestito una presenza forte all'interno della comunità di questo paesino di montagna, lasciando un segno indelebile. Ieri come oggi.
Tra le novità più importanti della festa la mostra nell'ecomuseo della Civiltà della Segale dedicata ai Reali in Valle Gesso, e in particolare a "Sua Maestà Elena", a cura dello storico Walter Cesana; donne di corte e di montagna, raccontate attraverso fotografie e testimonianze, a tratti commoventi, dei soggiorni della regina in Valle Gesso, tanto amata dalla gente del luogo per le sue generose azioni di beneficenza: "Sua Maestà è proprio la benefattrice della nostra popolazione bisognosa (...) ha fatto costruire sotto tettoie improvvisate delle cucine gratuite dove si distribuiscono minestra e vino (...) alleviando le necessità che per alcune famiglie sono diventate insopportabili" si legge in una testimonianza. Tra gli annedoti più toccanti anche quelli in cui la regina era solita aiutare, in particolare, le donne in difficoltà, regalando corredini per i neonati delle gestanti indigenti.

Ma oggi, quale importanza rivestono le donne in questo piccolo borgo di montagna? Notevole, visto che l'economia del paese, da qualche anno a questa parte, si regge solo su di loro. Sono sette infatti le donne che tirano avanti, per così dire, il paese. Sette come il numero magico che, guarda caso, rappresenta l'azione per eccellenza, a tutti i livelli: su se stessi e sul mondo.
Gestiscono attività commerciali varie; molte vengono da fuori, alcune hanno famiglia e altre sono single.

Da Clara che gestisce il negozio di prodotti tipici del Parco "I Bateur", negozio aperto tutto l'anno (S. Anna è l'unico centro abitato anche di inverno all'interno del Parco delle Alpi marittime), alla casa per ferie, "Casa Alpina" adatta a gruppi, gestita da una delle sorelle Formento, Michela, presidente di un'associazione Eco Turismo in Marittime, mentre l'altra sorella, Marcella, si occupa della "Casa Regina", un residence d'epoca, un tempo chiamato "Albergo Regina" composta da camere e appartamenti. Poi c'è la locanda alpina "Balma Meris", da quest'anno gestita da due ragazze di Torino che, solo a novembre dello scorso anno, hanno iniziato l'attività. Ancora troviamo il "Centro alpino", area attrezzata per camper, gestita da Cinzia. Un'altra ragazza, Claudia, si occupa del bar caffetteria "Da Cloud" lungo la strada, mentre Monica, l'unica proprio di S. Anna, è la proprietaria del Bed & Breakfast "La Ciaburna dei ribota".

Singolare situazione, createsi probabilmente per il fatto che gli uomini, nel tempo, si sono spostati nei paesi di bassa valle alla ricerca di un lavoro "sicuro" e le occasioni di imprenditorialità sono rimaste scoperte; sfide a rischio che solo donne forti e intraprendenti hanno saputo accettare, visto che in inverno questo paese conta appena 14 abitanti.

Ce ne parla Marcella, una delle sorelle Formento, che viene da fuori, precisamente da Chiusa Pesio. Trapelano dalle sue parole grande determinazione e amore per la montagna. Lei, come la sorella, ha scelto di dedicarsi alle sue passioni. Donne dirette, trasparenti, che più che un lavoro fanno della loro attività una scelta di vita, improntata sulla coerenza. Il sogno è quello di incentivare un turismo eco-sostenibile basato su sport che per natura la valle Gesso permette di fare, ovvero il trekking, la pesca, l'alpinismo, il ciclismo, senza stravolgere la natura del territorio."Essere noi stesse –afferma Marcella - è per noi la sfida più importante". E qui gli uomini, dove sono? -Chiediamo ad una giovane cameriera di Casa Regina – "Eh, ce li andiamo a cercare più a valle– risponde simpaticamente Sara – "Qui l'età media è molto alta!"

La festa della segale

La festa sabato 20 si articolerà tra corso di panificazione e cottura dei prodotti nel forno a legna dell'Ecomuseo, cucina con le erbe, curiosità e racconti inediti sui reali in Valle Gesso, per finire col concerto in "rosa": "Occitanas", gruppo di 20 suonatrici (e un 21esimo suonatore), provenienti da diverse valli occitane, che suoneranno tutti gli strumenti tradizionali più svariati: ghironde, organetti, galoubets, violini, a quelli importati dalla musica classica come l'arpa e il flauto traverso, fino ai più moderni basso, batteria e ukulele che costituiscono la sezione ritmica. Il gran numero di strumenti utilizzati, combinato alla voce calda e potente della cantante, permette alle "Occitanas" di presentare uno spettacolo vario ed entusiasmante, sia per chi balla, sia per chi ascolta, eseguendo un repertorio di musiche e canzoni della tradizione con qualche incursione nelle danze dei confinanti Paesi Baschi.
Seguirà la domenica 21 l'apertura del consueto mercatino e, naturalmente, la tradizionale e immancabile battitura della segale.

Programma completo

 

Bibliografia

http://www.ecomuseosegale.it/
Cesana W, I Savoia in Valle Gesso. Diario dei soggiorni reali e cronistoria del distretto delle Alpi Marittime dal 1855 al 1955.

Potrebbe interessarti anche...

In questa primavera dal caldo anomalo, si va alla ricerca di luoghi in cui trovare un po' di ombr ...
Come ogni anno, nel mese di gennaio, nelle Aree protette del Po piemontese si è svolto il censim ...
Il paesaggio è dominato dalla presenza del complesso monumentale della Basilica di Superga, capo ...
E' possibile contemperare la tutela della fauna selvatica con la fruizione turistica all'interno ...