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Gesso e Stura, il giallo delle api regine rubate

Dagli alveari del parco spariscono, proprio all'inizio della stagione apistica, quattro insetti tra i migliori. L'ente: un furto chirurgico, commesso da mani esperte

  • Mauro Pianta
  • maggio 2016
Martedì, 3 Maggio 2016
Le arnie dalle quali sono state rubate le api  Le arnie dalle quali sono state rubate le api

C'è un ladro di api, e di api regine per la precisione, che si aggira nel cuneese. Uno specialista, uno che se intende perché è stato in grado di scegliere quattro fra gli insetti «migliori», più «giovani», assicurano dal parco fluviale Gesso e Stura che ha subito il furto. Si trattava infatti di insetti «vitali e in deposizione, eccellenti e in pieno sviluppo». Valore di mercato: sessanta euro.

Le api regine sono state trafugate dall'apiario che il Parco ha in località Tetto Lupo e i cui alveari hanno un valore simbolico particolare perché posizionate in occasione della firma della convenzione di gestione del Parco da parte dei dieci comuni che vi fanno parte. «Le dieci arnie di Tetto Lupo - si legge in una nota dell'ente -, ciascuna di colore diverso, a richiamare l'arcobaleno, rappresentano i dieci comuni che costituiscono il Parco, con il loro significato di socialità e collaborazione».

Il furto, non a caso, è avvenuto proprio all'inizio della stagione apistica: le api delle arnie di Tetto Lupo, dopo «materne cure», spiegano dal Gesso e Stura, avevano superato indenni l'inverno ed aspettavano la prossima fioritura dell'acacia. La colonia di api aveva 9 regine, 4 delle quali, quelle rubate, giovani e in piena vitalità. La scoperta è avvenuta nei giorni scorsi, da parte dell'apicoltore del Parco che si occupa dell'apiario didattico della Casa del Fiume e di tutti gli alveari dell'area protetta.

L'accaduto è stato comunicato immediatamente ai tecnici di Aspromiele, con cui il Parco collabora. Ora le famiglie senza regine salteranno completamente la raccolta delle prossime fioriture (l'acacia) e non accumuleranno miele.

Nell'area circostante le arnie, sono stati trovati segni visibili di ruote d'auto. Ma chi ha rubato le api regine? «L'asportazione delle quattro regine migliori – osservano dal parco - può essere attribuita con molta probabilità a mani esperte che sanno riconoscere appunto "le migliori": l'intervento è stato infatti sorprendentemente chirurgico e mirato».

Gli alveari del Parco sono utilizzati esclusivamente per le attività didattiche con le scuole e non hanno fini produttivi. A risentire del furto saranno quindi le attività che il Parco porta avanti nei confronti di bambini e ragazzi. «Non si tratta ovviamente del valore economico – commentano dal parco gesso e Stura -, quanto piuttosto dell'aspetto simbolico. L'inciviltà non ha bisogno di commenti e parla da sé, ma a rendere ancora più deprecabile il gesto è che non si tratta solo di un danno alla comunità, che pagherà la cittadinanza, ma che questa volta a risentirne sarà l'attività di educazione ambientale del Parco e con lei, simbolicamente, le migliaia di bambini che ogni anno vi partecipano con tanto entusiasmo».

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