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La Via dell’Arbola

Da Devero a Binn, e ritorno

  • Toni Farina, Alessandro Pirocchi
  • ottobre 2013

Mercoledì, 12 Marzo 2014

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La Via dell’Arbola

In modo moderno e sostenibile, camminando sulle tracce delle lunghe carovane di mercanti, pellegrini in cammino devozionale, soldati e contrabbandieri che per secoli sono passati per queste montagne.
Si va tra pascoli e rocce, prati e minerali: due ambienti complementari, entrambi ben rappresentati.
I prati da sfalcio di Crampiolo, in Devero, i più elevati della regione. I minerali della Binntal: una delle zone "mineralogiche" più interessanti delle Alpi. L'area del Monte Cervandone, dove stati scoperti minerali unici, ad alto contenuto di arsenico, alcuni dei quali nuovi per la scienza. E ancora: le torbiere dell'alta Binntal, i villaggi, antichi e moderni allo stesso tempo.
Quattro giorni è la proposta-base. Dilatabili a piacere: gli spunti davvero non mancano.

Il "giardino glaciale dell'Ossola"

Non è un ossimoro, ma una imperdibile premessa all'itinerario. Uriezzo, i suoi "magnifici Orridi", profonde incisioni nella roccia ossolana, dove l'azione di modellamento degli antichi torrenti ha lasciato segni potenti.
Imperdibile è anche la romanica Chiesa di San Gaudenzio di Baceno, fra le più belle delle Alpi: è di lì che parte il sentiero per l'Orrido Sud, attrezzato con scale di ferro per rendere sicura la visita. Un profondo crepaccio che suscita profonde impressioni: in taluni punti le pareti si avvicinano tanto da non permettere la vista del cielo.

All'Alpe Devero

Il cielo della valle di Devero: è un sollievo trovarlo all'uscita dall'orrido. Dalla zona del campo sportivo si lascia il paese tra prati ben curati. Su mulattiera lastricata si sale a Graglia, continuando poi tra zone terrazzate dove sono evidenti i segni dell'abbandono del bosco. Attraversato il Rio Ghendola si prosegue per l'Oratorio di San Marco, la mulattiera si fa opera d'arte, con gradini ricavati nella roccia. Costeggiando la forra del Torrente Devero si raggiunge il ponte in pietra di Osso, invito a breve variante per visitare il vicino abitato di Croveo, con il monumento a Don Ruscetta, il prete viperaio.
La bella cascata accanto al ponte consente di ripartire rinfrancati per Osso (fraz. di Baceno) e di superare i 2 chilometri e mezzo di strada carrozzabile per Goglio. Strada che soltanto fino a pochi anni fa terminava qui, e per salire a Devero la mulattiera non era una scelta ma una necessità. C'era, a dire il vero, anche la rossa cabina della funivia di servizio agli impianti idroelettrici, che adattata avrebbe costituito una saggia alternativa. Ma la Svizzera era troppo lontana per imparare...
La mulattiera però esiste ancora ed è un modo bello e coerente di guadagnare l'Alpe. Non prima però di una puntata in Goglio, all'oratorio che conserva gli affreschi di Angelo Bersani, artista legato a Devero tanto da guadagnarsi la fama di "Angelo del Devero". La mulattiera esiste ancora e inerpicandosi su un costone roccioso, all'apparenza insuperabile, esce sulla piana.

Rocce verdi, rocce rosse

La piana di Devero. Arduo intuire dal profondo della valle il mondo quassù, il fascino senza tempo dell'alpe. L'appuntamento con le distese d'erba però è rimandato: al mattino si sale al Passo della Rossa, a conoscere l'anima minerale di Devero. Il regno del serpentino, rocce verdi di nome, ma rosse di colore grazie all'ossido di ferro. Il sentiero si arrampica a nord verso il Piano della Rossa, dove la salita concede un tregua, importante per affrontare il tratto più tosto: una bastionata difende l'accesso al colle, ma una scala metallica permette di superare l'ostacolo verticale e distendere il passo su una sequenza di rocce montonate.
È la premessa al Passo della Rossa, Geisspfad per gli svizzeri. Ed è in Svizzera che si scende. La Binntal è la meta, Binntal parco naturale, scrigno di tesori minerali. Ma il primo tesoro è la vista: superba sulle montagne dell'Oberland e pittoresca sulla distesa di placido blu del Geisspfadsee. Il sentiero ne costeggia la riva, quindi su ripida pietraia scende alla piana di Manibode con la splendida torbiera. Dalla piana si può calare diretti a Binn, oppure più a monte, a Fäld, sul percorso mineralogico che tocca la cava di Lengenbach, forziere di minerali unici (da Fäld al capoluogo 2,5 km, evitabili con bus navetta). In entrambi i casi fa da cornice il fitto bosco all'envers della valle.

La Via dell'Arbola

La prima parte è pastorale. Tra prati e villaggi in puro stile svizzero, una pista agricola strada risale la destra orografica della valle fino a Brunnebiel, località raggiungibile anche con l'Alpin bus. Si apre l'alta valle con l'imponente Punta d'Arbola e la mulattiera si distende in ambienti di grande pregio: le torbiere di Blatt e di Oxefeld, vera gioia per il naturalista. Raggiunta l'ormai vicina Binntalhütte, una vera gioia per tutti è la vista a occidente, sul sole che se ne va al di là delle cime dell'Oberland.
I monti vallesani sono i primi ad accogliere la luce del mattino, mentre l'ombra avvolge i camminatori nella breve salita alla Bocchetta d'Arbola. Dove si saluta l'alpestre Binntal per scendere nel Grande Est di Devero. I resti della mulattiera medioevale conducono nel primo tratto italico, poi è una lunga planata su Pianboglio. Un momento di distensione deliziata dal piccolo lago precede la discesa nel Canaleccio, graziosa vallecola che accompagna con gentilezza sulla riva di Cogelago. Un vero fiordo alpino, dall'acqua blu-intenso che occhieggia tra i larici nel lungo cammino sulla riva.
Ed è Crampiolo, villaggio alpino d'oc. Sosta immancabile, deliziata dal verde-non meno intenso dei prati e dagli aromi di polente più o meno conce. Un rito, necessario per predisporre la gamba e l'animo all'ultima mezzora di cammino.
Devero è la meta.

La Via dell'Arbola in pillole

Una via già utilizzata in epoca romana, poi un iportante collegamento tra il Ducato di Milano e la Svizzera, attraverso le montagne di Baceno e della Binntal: questa la Via dell'Arbola, dal nome del passo a 2400 metri ai piedi dell'omonima montagna. Un percorso che unito al Passo della Rossa origina un anello di grande respiro e di grandissimo interesse.
All'andata si valica il Passo della Rossa (Geisspfadpass) con partenza da Baceno, lungo su un percorso oggi poco frequentato. Al ritorno si valica la citata, agevole Bocchetta d'Arbola (Albrunpass).
Alla portata di ogni camminatore, grado di difficoltà E (escursionisti), con l'eccezione della salita al Passo della Rossa, dove la presenza di una scala metallica di 8 metri per superare un parete rocciosa impone la classificazione EE (escursionisti esperti). L'anello "base" si può fare in tre giorni, ma gli spunti interesse d'oltre confine, nel Parco della Binntal, consigliano più dilatate permanenze, approfittando degli efficienti trasporti svizzeri per visitare i centri abitati dell'area parco: Ernen, Mühlebach, Grengiols. Bandita la fretta dunque. E senza fretta va fatta la salita nella Binntal: pascoli, villaggi, torbiere, da apprezzare con le ombre lunghe del pomeriggio.

Le tappe

1 Baceno – Orridi di Uriezzo – Goglio - Alpe Devero (1640 m): 4 h; dislivello: 990 m.
2 Alpe Devero – Passo della Rossa (2474 m) - Binn (1400 m): 6,5 h; dislivello: 850 m in salita, 1100 m in discesa.
3 Binn - Binntalhütte (2269 m): 3 h (2 h utilizzando la navetta); dislivello 850 m. Salita pomeridiana, da abbinarsi alla visita mattutina nei villaggi.
4 Binntalhütte – Bocchetta d'Arbola (Albrunpass, 2409 m) – Pianboglio (1980 m) – Crampiolo (1750 m) – Alpe Devero: 5 h; dislivello: 150 m in salita, 800 m in discesa.

Info:
Aree protette dell'Ossola www.parcovegliadevero.it
Parco naturale della Binntal www.landschaftspark-binntal.ch
Baceno è raggiungibile in bus da Domodfossola (linea per Formazza). Da Baceno servizio Prontobus per l'Alpe Devero (tel. 333 3271795; 349 0796016).
Bus alpin della Binntal, da Binn a Brunnebiel (tel. +41 (0)27 9277630)

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