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Il cielo sopra Monfrague

Nella regione iberica dell'Estremadura, sull'alto corso del Tago, il Parco Nazionale di Monfrague offre al turista appassionato di natura emozioni davvero uniche.

  • Aldo Molino
  • Luglio 2011
Sabato, 2 Luglio 2011

Estinto nelle Alpi da qualche secolo, il grifone, una delle quattro specie di avvoltoi presenti nella nostra penisola, compare con sempre maggiore frequenza sulle montagne delle valli del cuneese. La presenza dei parchi e le migliorate condizioni ambientali ed ecologiche hanno riportato il grande rapace nei cieli del Piemonte, per ora solo come erratico o migratore. Gli esemplari avvistati provengono dal versante francese dove da alcuni decenni sono in corso importanti interventi di reintroduzione, nelle Cevenne, nelle Causse, nelle Baronnies, nel Verdon. Alcuni esemplari provengono dalla lontana Croazia dove il grifone dopo anni bui è nuovamente in espansione. In attesa che il grande uccello decida di mettere su famiglia dalle nostre parti, si può visitare uno dei parchi spagnoli dove è di casa (la penisola iberica vanta la maggior popolazione europea di avvoltoi autoctoni) e dove lo si può imparare a conoscere L'emozione non è di quelle che si dimenticano facilmente: cammini sulla strada, un'ombra oscura il sole e improvvisamente percepisci che l'aria tersa è percorsa da vibrazioni. Alzi gli occhi e la silouette gigantesca di un uccello si materializza proprio sopra la tua testa. Un'occhiata curiosa e con pochi colpi d'ala il grande avvoltoio scivola via. Ed ecco che altre 10, 20, 30 sagome scure si stagliano nel cielo azzurro trasportate dalle calde correnti ascensionali. Siamo nella provincia di Caceres nella Spagna centro-occidentale, in una delle aree meno abitate d'Europa e un tempo una delle più povere. Terra di emigrazione per gli uomini, terra di migrazione per gli uccelli. Monfrague è una delle zone di maggior di biodiversità e di conservazione della fauna mediterranea, Parco naturale dal 1979, prima area protetta di Extrema­dura, e dal 2007 uno dei 14 Parchi nazionali e riserva della biosfera. Diciottomila ettari di tavolati assolati e di colline profondamente incise dal corso dei fiumi. Paesaggi forse un po' monotoni e tristi: assolati d'estate e desolati d'inverno, ma lo spettacolo degli uccelli è assicurato. Basta percorrere la strada che da Truiyllo porta a Palencia, l'unica che taglia trasversalmente l'area protetta e seguendo le indicazioni parcheggiare. Il Penafalcon, il "salto del Gitano" il cui nome richiama una leggenda locale, nella stagione riproduttiva è un autentico condominio avicolo. La barra rocciosa a picco sul fiume ospita innumerevoli specie di uccelli che qui hanno idoneo sito di nidificazione. Basta sedersi e guardare, meglio se si dispone di un binocolo, ma la cosa non è indispensabile. Ecco in basso la rara ed elusiva cicogna nera, molto meno comune di quella bianca, mentre più in alto tra una perlustrazione e l'altra riposano i grifoni. Sono più di cento le coppie che albergano su questa falesia fin troppo affollata e l'andirivieni è continuo. In mezzo a fare da intrusa si può scorgere la sagoma più chiara del capovaccaio, sacro agli egizi e il più piccolo degli avvoltoi europei. E ancora aquile, falchi e il gufo reale. Manca all'appello l'avvoltoio monaco, ma nidificando quest'ultimo sui grandi alberi, in particolare sulle sughere (in spagnolo "alcornoque", Quercus suber) e avendo comportamenti molto meno gregari del grifone è difficile da identificare quando vola nel mucchio. Magari ci sta osservando ma non ce ne accorgiamo. E quando ci si stanca di stare con la testa all'insù e si vuole cambiare posizione, basta tornare indietro di un chilometro e affrontare la salita che porta al castello arabo di Monfrague. Situato in posizione strategica per il controllo delle aree circostanti e dei guadi sul Tajo, la località era già frequentata dai romani che la chiamarono "Monsfragorum" con allusione all'esuberanza della vegetazione. Un tratto di strada asfaltata e un ripido sentiero portano in cima alla collina sferzata dal vento caldo dove si trovano un'antica chiesa cristiana e i resti della fortificazione. Il paesaggio dal muro di coronamento è strepitoso su tutto il parco e sulle distese di sughere circostanti, ma ancora più spettacolare è il volo degli avvoltoi e dei rapaci che si avvicinano sino a pochi metri dalle rocce per sfruttare le correnti termiche ascensionali per prendere slancio nella loro esplorazione del territorio che li può portare anche a decine di chilometri di distanza alla ricerca di carcasse da spolpare. Eleganti e silenziosi si librano a pochi metri di distanza, indifferenti all'ostentazione di poderosi obiettivi fotografici che i bird watcher professionisti o improvvisati trascinano fin quassù. La Portilla del Tietar, situato a una dozzina di chilometri di distanza da Villareal, è un altro luogo topico. Oltre ai soliti e invadenti grifoni. il posto è particolarmente indicato per osservare il capovaccaio e la cicogna nera che vola radente le acque dell'invaso artificiale.
Monfrague si trova nel nord della provincia di Caceres tra le città di Plasencia, Cáceres e Trujillo (Caceres patrimonio Unesco è cittadina splendida da non perdere con una ricchissima fauna urbana con cicogne e grillai), costituendo una forma rettangolare che borda la confluenza dei fiumi Tajo e Tiétar. Un'area relativamente modesta con alcune zone in passato impiantate a eucalipti (a cui si sta ponendo rimedio con rimboschimenti mirati di specie autoctone) che assorbono l'acqua e desertificano e con i fiumi sbarrati (fortunatamente con danni ambientali contenuti) per realizzare dei grandi invasi artificiali idroelettrici, che costituisce comunque uno degli ultimi boschi vergini mediterranei e con un patrimonio avifaunistico davvero eccezionale. Attorno al parco si estende per una superficie di 1200 km2 la zona speciale di protezione degli uccelli, corrispondente alla nostra ZPS: complessivamente 800 sono le coppie di grifoni, 400 e in espansione di avvoltoio monaco che ne fanno il maggior sito di conservazione europeo. E ancora capovaccai, poiane, aquile reali, aquile imperiali, minori e del Monelli, falchi pellegrini, sino a uccelli magari di dimensioni minori ma non meno belli come il rabilargo (Cyanopica cyanus) singolare gazza grigio-azzurro specie relitta che presenta un areale disgiunto Cina-Spagna occidentale. Meno spettacolari e più elusivi sono i mammiferi e tra questi la lontra, la genetta, il gatto selvatico. Non si hanno notizie certe invece della lince pardina (la lince iberica, il più minacciato felide del mondo di cui sono in atto disperati tentativi per salvarlo dall'estinzione riproducendolo in cattività), in forte regresso in tutta la Spagna dove non rimangono più di 200 esemplari adulti dispersi in piccoli nuclei riproduttivamete isolati. Il solo centro abitato situato all'interno dell'area protetta, è San Carlos di Villareal, nome importante per quello che in realtà è un minuscolo e polveroso agglomerato di casette: un ristorante, un bar, l'ufficio postale, un hostal e poco altro. Per la benzina e per qualche negozio bisogna andare sino a Torreyon, 18 km più in là. Fondato nel 1767 e dedicato a Carlo III il piccolo borgo voleva essere un posto tappa lungo una frequentata ma priva di insediamenti via di transito di mandrie e commercianti di bestiame. Ora ospita la sede del Parco e in fondo alla via principale sulla quale si aprono le aule del Centro di Interpretazione si può vedere un "chozo", tipica capanna circolare con tetto in ginestra come se ne trovavano ancora qualche decennio fa e che sono rimaste immutate praticamente dal neolitico. Da Villareal iniziano i principali percorsi di visita: il Rosso che conduce al Castello di Monfrague (16 km, 6 ore), il Giallo per il Mirador de la Tajiadilla (8,5 km, 3 ore), il Verde per il Cerro Gimio situato alle spalle del Salto del Gitano (7,5 km, 2.30 ore) particolarmente intrigante perché si possono osservare i nidi dell'avvoltoio monaco e per la presenza dei resti di un atalaya romana del periodo repubblicano. I belvedere più interessanti (La Taja­dilla, La Malavuelta, la Higuerilla, El Pliegue ecc.) sono comunque quasi tutti raggiungibili in auto e attrezzati con tavoli, capanni e bacheche informative. Basta accomodarsi e avere pazienza lo spettacolo è assicurato e si potrà magari avere la visita di una volpe venuta a reclamare un pezzo di panino. Il Parco assicura comunque un servizio gratuito di miniautobus da Villareal alle principali aree di sosta e al campeggio di Malpartida, l'unico della zona. Non lontano dal campeggio è anche la stazione ferroviaria realizzata nel 1891 perché situata in posizione strategica per la formazione dei convogli e la gestione del personale e attualmente ancora attiva. Monfrague dista circa 300 km da Madrid (3 ore di autostrada): il periodo migliore per la visita è la primavera inoltrata quando gli uccelli stanziali o migratori sono in fase riproduttiva. Da evitare, se possibile, i periodi più caldi quando gli stessi uccelli terminata la fatica riproduttiva si si godono pigramente l'ombra delle grandi rocce.

Info:

Asociazion de Turismo de Monfrague Tel +34 927 116 498 Ufficio Informazioni del Parco nazionale Tel +34 927 199134
E.mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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