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Croazia, luoghi da cartolina di là dall’Adriatico

È il Paese degli asini addomesticati ai lavori nei campi e dell'euro appena introdotto. Ampie spiagge, borghi non assoggettati al turismo, in un ambiente ecologicamente protetto e ricco di perle.

  • Testo e foto di Claudia Patrone
  • Marzo 2023
Giovedì, 30 Marzo 2023
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La costa croata vista dalle Alpi Bebie La costa croata vista dalle Alpi Bebie

Zone naturali ovunque: otto parchi nazionali e numerosi più ridotti. Un Paese – la Croazia – dalla superficie piuttosto contenuta che, nonostante ciò, ha il vantaggio di tanti patrimoni dell'umanità Unesco. Porzioni verdi proteggono la biodiversità di una decina di altri territori, non mancano molteplici giardini storici e due veri e propri monumenti all'orticoltura, come sono gli arboreti di Cannosa, vicino a Ragusa, e Opeka, non lontano da Varaždin. Un patrimonio totale di quattromilatrecento specie vegetali e altrettante animali.

Da là è ancora possibile inoltrarsi nelle campagne nel cuore dell'Europa e incontrare gli asini addomesticati per i lavori dei campi. Costeggiare ampie spiagge, dai borghi non del tutto assoggettati al turismo. È un ambiente ecologicamente protetto, che dona diverse perle. Eventi artigianali d'altri tempi e avvenimenti di interesse, oltre ad una ricettività che si è adeguata per soddisfare la domanda crescente di chi arriva fin lì. Croazia è "il Mediterraneo com'era una volta", secondo l'ente promozionale del Paese: dunque, vi esploriamo anche il nostro passato.

Biodiversità e progetti di conservazione

L'elenco di animali è patrimonio dell'intero continente: la lince, rilasciata in Croazia in seguito al progetto Life Linx, nel Parco Naturale delle Alpi Bebie, in lingua locale Velebit; il grifone, che in una delle isole croate mantiene uno degli ultimi habitat naturali; la meta principale è il mare e le acque offrono l'avvistamento frequente di delfini – lì vive pure la rarissima foca monaca mediterranea, da lasciare tranquilla per il fragile stato di conservazione. Le riserve zoologiche e botaniche protette sono ovunque: la favorevole geografia di quella terra l'ha dotata di un'eccezionale diversità continentale, marina e sotterranea. Altre specie là presenti sono l'orso bruno, le cicogne bianche e i cavalli selvatici.

Ben visibile è l'eredità degli ecosistemi nel Parco Naturale dei Laghi di Plitvice: biodiversità rigogliosa che, in ogni stagione, dona cartoline da paradiso con il suo complesso sistema di integrazione e vitalità. Contesto vegetazionale multiforme dove abitano specie floristiche e faunistiche di enorme rilevanza, in un'area umida che comprende l'interrelazione di sedici laghi che si autoalimentano. La pressione antropica che ne fa uno dei luoghi più visitati in Europa non ha ancora intaccato l'equilibrio ecologico di quello che è anche uno dei più importanti bacini al mondo. Boschi incontaminati, acque dolci cristalline, un collegamento di cascate, isole e terra con ponti pedonali di legno. Magnificenza che si cela e si esplora attraverso un sentiero che, in diciotto chilometri, si snoda fra gli specchi smeraldo, che generano corsi e rivoli che balzano a diverse altezze. Foreste che offrono rifugio ad animali selvatici, scorci protetti dalla bellezza perfetta. È aperto tutto l'anno: l'inverno cristallizza le forme in un silenzio argenteo, in attesa che le miti temperature sciolgano l'incantesimo e il verde esploda ancora alla vita.

Ha anche un Parco Nazionale meno noto ma altrettanto unico, la Croazia:Paklenica ha natura selvaggia, a ridosso di un entroterra non lontano dalla costa, fatto di rocce brulle, selve di pini neri e faggi a perdita d'occhio, che si distendono sui versanti e offrono rifugio a numerose specie faunistiche di rilievo. Un luogo che non manca di riservare sentieri di facile percorribilità e pareti di roccia levigate dall'acqua, seguendo il corso del fiume nell'interno della zona tutelata. Le cavità, le grotte e simili fenomeni geologici custodiscono preziosi elementi, come l'incavo di origine carsica denominato Manita Peć. Bellezze ambientali che vengono riconosciute da chiunque abbia raggiunto l'area, accessibile in auto dalla strada che sfila lungo il litorale e che, per chilometri, regala scorci inalterati dalle attività dell'uomo. Il paese di riferimento per Paklenica è Starigrad: adagiato davanti ad un mare placido, fuori dal circuito turistico di massa. Le attività ricettive sono a misura di flussi di visitatori interessati all'avvicinamento graduale fra la storia locale di un tempo e una contemporaneità che cerca sapori e comportamenti perduti. Territori poco abitati, frequentati via via negli anni da esperti di arrampicata, che hanno provato le palestre a cielo aperto delle montagne intorno e oggi ne condividono i sentieri con escursionisti curiosi di novità. Un itinerario suggestivo e non impegnativo invita a partire da Starigrad per risalire la vetta più elevata del parco, Vaganski Vrh o Monte Drago, 1.757 metri: lassù si raggiunge il rifugio alpino Paklenica – dove si può anche pernottare – attraverso un percorso che segue il fiume impetuoso scorrere verso fondovalle, non prima di avere plasmato le rocce con lavorio potente. Dalla cima della parete di nordovest dell'Anića Kuk, si domina con lo sguardo una buona porzione dell'Adriatico e della penisola di Zara. Un fitto bosco di faggi, una varietà floristica e faunistica importante – alcune specie di farfalle, ormai quasi scomparse in molte regioni europee – completano le risorse naturalistiche del parco. Il giro ad anello verso l'Anića Kuk permette di tornare alla spiaggia nel punto di partenza.

Dalle isole ai laghi, dalle cascate alle paludi, massicci boscosi, falesie e canyon carsici

Ha in serbo otto parchi e ambienti diversi fra loro, il viaggio in Croazia. La fascia costiera primeggia in fatto di protezione naturalistica con le quattordici isole Brioni, le cascate del fiume Cherca, l'arcipelago delle bianche Incoronate con i loro antichi fari, parte dell'isola di Meleda nella Dalmazia meridionale; nell'entroterra montuoso, i laghi di Plitvice di cui si è detto, impressionanti gole della Velika e Mala Paklenica in territorio zaratino, l'habitat d'elezione della lince nel massiccio Risnjak, infine le Alpi Bebie settentrionali.

Sicuro rilievo presentano anche i paesaggi mozzafiato del monte Biokovo a picco sul mare, le aree palustri di Kopački Rit in Slavonia, il selvaggio arcipelago di Lastovo; le paludi di Lonjsko Polje – di importanza mondiale, secondo la Conferenza di Ramsar; il massiccio della Medvednica, con i suoi boschi di abete, castagno, faggio e quercia; le foreste fitte del Papuk, l'insenatura e le falesie di Telašćica, i panorami che si godono dal Monte Maggiore; il grande lago Vrana, patria di numerosi uccelli selvatici, tra cui anatre ed aironi; gli spettacolari canyon carsici di Žumberak. Una Croazia da sogno, per scoprire un angolo di un mondo nelle sue varietà: si entra in contatto in poche ore con climi distanti tra loro – stupore di un soggiorno che conserva un sapore esotico, soltanto di là dall'Adriatico.

 

Per approfondimenti:

Portale ufficiale dell'Ente Nazionale Croato per il Turismo

Parco Naturale delle Alpi Bebie o Velebit

Parco Nazionale di Brioni

Parco Nazionale della Cherca o Krka

Parco Nazionale delle Isole Incoronate o Kornati

Parco Nazionale di Meleda o Mljet

Parco Nazionale del Risnjak

 

Parco Naturale dei Laghi di Plitvice
Parco Naturale dei Laghi di Plitvice
Parco Naturale dei Laghi di Plitvice
Starigrad, centro di riferimento per il Parco di Paklenica
Veduta di Dubrovnik dal mare
Il mare Adriatico e le isole dell'arcipelago croato

 

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