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Quando gestire la natura è un'eccellenza mondiale

Arcipelago Toscano, Foreste Casentinesi e Gran Paradiso: ecco i tre parchi nazionali italiani che sono nella Green List dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. 

  • Nadia Faure
  • Maggio 2021
Mercoledì, 26 Maggio 2021
Foto Pixabay Foto Pixabay

 

L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali (IUCN) ha riconosciuto, per la terza volta, il Parco nazionale Gran Paradiso nella Green List dell'IUCN; traguardo raggiunto per la prima volta anche dal Parco nazionale Arcipelago Toscano e dal Parco nazionale Foreste Casentinesi.

La Green List rappresenta la più importante certificazione di eccellenza della governance delle aree protette e conta oggi 59 aree, distribuite in 50 nazioni (vedi mappa). Nel 2014, l'Italia è stata tra le prime nazioni a sperimentare il processo, supportato dal Ministero dell'Ambiente, con il Parco del Gran Paradiso, una tra le prime 10 aree protette al mondo certificate.

Il Gran Paradiso, una tra le prime aree protette certificate

Il riconoscimento - dichiara Italo Cerise*, presidente del Parco del Gran Paradiso in un'intervista - si basa sulla valutazione del parco e della sua capacità di sapere conservare la biodiversità con lo sviluppo sostenibile delle comunità che vivono al suo interno. La nuova verifica, avviata all'inizio del 2020, ha visto la visita sul campo da parte dei verificatori IUCN, lo scorso settembre, oltre al coinvolgimento degli attori del territorio con cui l'Ente agisce nella sua attività quotidiana, fra cui le amministrazioni locali, le associazioni, gli operatori, le guide e altre categorie di stakeholder".

Sul tema l'ex presidente dell'Associazione di Direttori e funzionari dei parchi italiani (AIDAP)Ippolito Ostellino, che ha recentemente pubblicato un suo contributo sulla rivista Eco, ha sottolineato come la presenza di ben tre aree italiane nel novero delle oltre 50 certificazioni rilasciate da IUCN, testimonia la qualità del nostro sistema anche grazie in particolare al forte impegno che le competenze del qualificato personale dei parchi assicurano quotidianamente nel loro lavoro. "Certo, secondo Ostellino, per avere davvero una rappresentanza completa, anche i parchi regionali dovrebbero essere inseriti, come ha per esempio tentato di fare il Parco delle Alpi Marittime in Piemonte, che inspiegabilmente, pur avendo presentato istanza già nel 2014, a oggi non ha ancora visto una conclusione positiva del suo iter. Speriamo che presto questo minus italiano venga colmato".

Tra i tanti progetti condotti dalle tre realtà nominate in Green List si cita quale esempio virtuoso di capacità di gestione e conservazione il progetto A piedi tra le nuvole  con cui il Parco nazionale del Gran Paradiso promuove una mobilità dolce, regolamentando il traffico automobilistico privato d'estate lungo la strada che conduce al Colle del Nivolet; la Riserva della Biosfera "Isole di Toscana" riconosciuta dal programma MAB UNESCO che include il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e la gestione del censimento al bramito del cervo nel Parco delle Foreste Casentinesi, condotta in forma partecipata e di turismo esperienziale coinvolgendo tantissime persone, tra volontari e tecnici.

Una gestione efficace

Il riconoscimento internazionale è attribuito alle aree protette che raggiungono livelli di gestione efficaci attraverso un processo di verifica, articolato in 50 indicatori, suddivisi in 4 ambiti: Governance, Pianificazione, Gestione e Risultati. Per ognuno di questi ambiti, detti anche "pilastri", sono definiti i criteri, gli obiettivi e la relativa documentazione per la verifica da parte del gruppo di esperti italiano e della stessa commissione centrale della IUCN (WCPA). La candidatura, su base volontaria, prevede verifiche triennali.

Secondo il Manuale d'uso per sviluppare e gestire lo standard Green List dell'IUCN, disponibile qui, il programma comprende:

  • una teoria del cambiamento che guida le modalità con cui il Programma Green List dell'IUCN può aiutare a raggiungere risultati di conservazione duraturi nelle aree protette e conservate di tutto il mondo
  • uno standard globale, che comprende una serie di indicatori generici, per identificare i siti che forniscono validi risultati di conservazione della natura nonché servizi culturali, ecosistemici e benefici sociali associati (lo "Standard Green List dell'IUCN")
  • una procedura per adattare gli indicatori generici per garantire l'applicabilità in contesti e regioni diversi, nel pieno rispetto del parametro globale stabilito dallo Standard Green List dell'IUCN
  • regole e procedure spiegate in un Manuale d'uso per verificare che le aree protette e conservate nominate soddisfino pienamente lo standard Green List dell'IUCN e le linee guida sulla sua attuazione

Cosa è l'IUCN?

 

L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali (IUCN), su base associativa, è composta da organizzazioni governative e della società civile. Nata nel 1948 è oggi la rete ambientale più grande e diversificato al mondo, con oltre 1300 organizzazioni affiliate e circa 10.000 esperti, organizzati in sei commissioni dedicate alla conservazione delle specie, al diritto ambientale, alle aree protette, alla politica sociale ed economica, alla gestione degli ecosistemi e, infine, all'educazione e alla comunicazione.

La Commissione mondiale IUCN per le aree protette (World Commission on Protected Areas - WCPA) è amministrata dal Programma mondiale di IUCN sulle aree protette (Global Protected Areas Programme - GPAP) che conta oltre 2.500 affiliati, distribuiti in 140 Paesi. Supporta governi ed enti a pianificare le aree protette, fornendo consulenza strategica ai responsabili politici, rafforzando la capacità e gli investimenti nelle aree protette e convogliando la diversificata compagine delle parti interessate nella gestione di problematiche complesse. Da più di 50 anni, l'IUCN GPAP e la WCPA sono stati in prima linea nell'azione globale sulle aree protette. L'IUCN GPAP mobilita e gestisce i lavori dell'Unione e della Commissione mondiale sulle aree protette nella definizione di approcci, orientamenti, posizioni e buone pratiche per sostenere l'efficacia delle crescenti reti globali tra aree protette.

* (fonte): intervista dal servizo RAI 

 

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