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Dite la vostra (anche) sul futuro dell'ambiente

A pochi giorni dalle elezioni europee, non si sente parlare di parchi nel dibattito politico in corso. Eppure, proprio l'Europa ci ricorda che il 24 maggio di 110 anni fa nasceva il primo parco europeo e che per celebrare la ricorrenza, ogni anno, si festeggia la Giornata Europea dei Parchi.

  • Emanuela Celona
  • Maggio 2019
Martedì, 21 Maggio 2019
 (Foto Pixabay) (Foto Pixabay)

La Giornata Eiropea dei Parchi è un'iniziativa di EUROPARC – la Federazione che associa le aree protette di tutta Europa - che ricorda ogni anno il giorno in cui, nel 1909, venne istituito in Svezia il primo parco europeo. Un'unione di intenti, quella europea, che ha fatto parecchia strada in campo naturalistico– sebbene molta ne resti ancora da fare – e che a una settimana dalle elezione del Parlamento ha divulgato un'agile manualetto, scaricabile in tutte le lingue dell'Unione, intitolato 'Dialoghi con i cittadini. Dite la vostra sul futuro dell'Europa'.

"I dialoghi e gli scambi di opinioni transfrontalieri sono fondamentali prima delle elezioni del Parlamento europeo affinché le persone comprendano meglio il funzionamento democratico dell'UE", si legge nell'introduzione della pubblicazione che ha lo scopo di incentivare la partecipazione al voto ma soprattutto di spiegare che cosa fa l'Europa e a che cosa serva.

Con questi obiettivi, nel marzo 2017, la Commissione ha avviato un dibattito pubblico sul futuro dell'Unione definendo le principali sfide e opportunità per il decennio successivo, avviando in tutti gli Stati membri una consultazione dei cittadini europei che già a oggi registra più di 40mila contributi.

Le questioni ambientali preoccupano gli europei

Dalle risposte di questi primi partecipanti risulta che tra le principali preoccupazioni degli europei ci sono le questioni ambientali, in particolare la produzione e il consumo di energia rinnovabile.
A tale proposito, si legge nel documento: "L'UE è in prima linea negli sforzi internazionali volti a raggiungere un accordo globale sul clima. E' stata l'Europa a riunire le ambizioni che hanno reso possibile l'accordo di Parigi, e la Commissione ha già avanzato proposte legislative per adempiere l'impegno dell'UE di ridurre le emissioni di gas serra nell'Unione di almeno il 40% entro il 2030".

Nei dialoghi con la Commissione europea, i cittadini hanno portato sul tavolo anche altri argomenti di discussione come: la necessità di espandere un turismo ecologico; raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile per l'acqua; sviluppare tecnologie ambientali intelligenti; ottimizzare la gestione dei rifiuti; lottare contro l'inquinamento di fiumi laghi e acquee sotterranee.

Una giornata dedicata ai parchi 

Ed è anche alla luce di tutte queste preoccupazioni che la Giornata Europea dei Parchi acquisisce un'importanza fondamentale, considerato che la perdita di biodiversità del nostro Pianeta è tra queste.
Lo ha esplicitato recentemente anche l'Onu (Organizzazione Nazione Unite) nel suo primo Rapporto sulla biodiversità della Terra diffuso dall'Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), la piattaforma intergovernativa di scienza e politica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici, secondo cui il tasso di estinzione delle specie sta accelerando, con gravi conseguenze a livello mondiale. Allarme lanciato anche dal Global Risk Report 2018 del World Economic Forum, secondo il quale ci troviamo addirittura di fronte alla sesta estinzione delle specie, la più grave dopo quella dei dinosauri avvenuta 6,5 milioni di anni fa. 

Nel salvaguardare la biodiversità in pericolo, le Aree naturali protette svolgono un ruolo fondamentale: sono, infatti, quegli enti collocati sul territorio preposti alla tutela di habitat e specie, ma soprattutto dedicati alla gestione di quel 'tesoro naturale' sul quale la Giornata Europea dei Parchi punta quest'anno l'attenzione.

Un tesoro che acquista un valore crescente, nel tempo e nello spazio: un bene comune di cui si occupano tutti i parchi del nostro Paese, a partire da quelli piemontesi che l'Europa considera meritevoli, attribuendo premi e riconoscimenti. 

I parchi piemontesi protagonisti in Europa

E' soltanto di qualche giorno fa la notizia del riconoscimento conferito da Bruxelles al progetto Life Wolf Alps nell'ambito della cerimonia Life Awards 2019, promossa dalla Commissione europea.
Life Wolfalps ha vinto nella categoria "conservazione della natura e della biodiversità" per per aver prodotto i maggiori benefici per l'ambiente e la biodiversità, un risultato che riconosce un lungo e intenso lavoro di squadra che ha coinvolto 12 partner dalle Marittime  - l'Ente di gestione delle Aree naturali protette omonimo è stato il capofila - alla Slovenia.

E' invece del momento in cui scriviamo, la notizia della premiazione riconosciuta al progetto "Comuniterrae. Mappe di Comunità Culturali di Paesaggi Alpini nel Parco Nazionale della Val Grande", risultato tra i quattro vincitori italiani dell'European Heritage Award/Europa Nostra Award 2019 nella categoria "Educazione, Formazione e Sensibilizzazione".

Un'Europa, dunque, attenta alle aree naturali. E l'Italia? Nel nostro Paese, i primi parchi nacquero nel 1922 e furono il Parco Gran Paradiso e il Parco d'Abruzzo, Lazio e Molise. Nel 1978 vennero istituiti invece i primi parchi regionali in Piemonte: il Parco Alta Valle Pesio e Tanaro, quella che oggi è La Mandria, la Riserva del Bosco del Vaj, il Parco delle Lame del Sesia, il Parco della Valle del Ticino, quello dell'Alpe Veglia.

A 41 anni di distanza, oggi il Piemonte annovera più di 10mila ettari di nuove aree naturali protette inserite nel sistema dei parchi piemontesi che, sommati agli oltre 193mila appartenenti a realtà già istituite e disciplinate, porta una superficie complessiva, protetta, di oltre 200mila ettari. Come dire, l'attenzione ai numeri non manca. 

E' questo un 'tesoro naturale' - per dirla in termini cari all'Europa - di cui sapremo occuparci? Dipenderà da noi e dai decisori politici che siamo chiamati, a breve, a scegliere.

 

 

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