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Gaiola di Napoli, un tuffo fra ville romane, "guarracini" e antichi vulcani

Il parco sommerso di Gaiola è l'area marina protetta più piccola d'Italia: tutela un patrimonio di biodiversità marina, permettendo una fruizione sostenibile e la libera balneazione nelle acque del parco: tutto nel rispetto del regolamento della riserva, suddivisa in integrale e generale.

  • Pasquale De Vita
  • Dicembre 2018
Giovedì, 29 Novembre 2018
Alcuni scorci dell'Area Marina Protetta e, in basso. gli operatori del parco: da sx, Anna Del Giudice, Paola Masucci, Eliana Barra, Maurizio Simeone Alcuni scorci dell'Area Marina Protetta e, in basso. gli operatori del parco: da sx, Anna Del Giudice, Paola Masucci, Eliana Barra, Maurizio Simeone

Per gli antichi greci, affacciarsi su questo braccio di mare, a picco sulla scogliera tufacea forgiata dalle eruzioni vulcaniche dei Campi flegrei e con il panorama del Vesuvio, della Costiera Sorrentina e delle isole del Golfo di fronte, significava prendersi letteralmente una "tregua dagli affanni e dal dolore". L'etimologia del nome "Pausilypon" parla chiaro ed è presente ancora oggi nel nome del quartiere collinare di Napoli, a due passi dal caos del centro e scenario dell'area marina protetta più piccola d'Italia, la Gaiola.

Nel cuore di Posillipo, dopo una ripida discesa da via Manzoni, dove la natura con tutta la sua prepotenza reclama già i suoi spazi, e le radici imponenti dei secolari pini marittimi rendono l'asfalto un rugoso susseguirsi di balzi, si arriva in questo piccolo angolo partenopeo, testimone di una lunga storia geologica, archeologica e naturalistica. Due isolotti, che sembrano usciti da uno dei quadri del pittore simbolista Arnold Böcklin, delimitano la visuale dell'Area Marina Protetta "Parco Sommerso di Gaiola", che si estende su una superficie di appena 41,6 ettari: dal pittoresco borgo di Marechiaro, sede della celebre finestra decantata dal poeta partenopeo Salvatore Di Giacomo, alla baia di Trentaremi. Un patrimonio di biodiversità marina ma anche di storia, dal momento che vi sono disseminati, sia sul suolo che sul fondo del mare, i resti delle ville fatte costruire in questi luoghi ameni dall'aristocrazia romana a partire dal I secolo a. C..

La gestione dell'area marina 

Dal 2005, d'intesa con la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli, il Centro Studi Interdisciplinari Gaiola onlus porta avanti un progetto di tutela e valorizzazione del patrimonio marino-costiero dell'area. "In pochi anni – spiega la biologa Paola Masucci, tesoriera del Csi Gaiola onlus – siamo riusciti a restituire alla città di Napoli un sito di enorme interesse naturalistico ed archeologico, che da decenni versava in totale stato di degrado. Il nostro impegno garantisce la fruizione sostenibile e la libera balneazione nelle acque del parco, nel rispetto del regolamento della riserva marina, divisa in integrale e generale. L'accesso è consentito ad un massimo di 100 persone e non si può introdurre nell'area nessun tipo di vuoto a perdere, al fine di prevenire accumuli di rifiuti. Grazie ai nostri volontari e alla Capitaneria di porto siamo anche attivi contro la pesca di frodo". Simbolo del recupero è stata l'apertura nel maggio 2010 del Centro per la Ricerca e Divulgazione dell'AMP di Gaiola (CeRD), sede operativa del C.S.I., un centro di eccellenza per lo studio e la diffusione delle risorse naturalistico-archeologiche del mare di Napoli. Il progetto di tutela è stato esteso anche al Parco Archeologico Ambientale del Pausilypon - Grotta di Seiano, riaperto al pubblico dopo diversi anni di chiusura per restauro. Sono stati quindi strutturati diversi percorsi didattici e diversi itinerari di visita per riscoprire il fascino e la bellezza della Pausilypon imperiale, con il suo teatro affacciato sul mare, dove in estate si svolge la rassegna "Suggestioni all'imbrunire", che porta in scena i classici della letteratura teatrale greco-romana.

La biodiversità dell'isola

In questa area marina, al pari di quella di Baia, a pochi metri di profondità si possono ammirare il porto, le vasche per le murene e le terme che facevano parte del complesso residenziale della villa eretta dal cavaliere romano Publio Vedio Pollione e divenuta alla sua morte (15 a.C.) villa imperiale. Il fenomeno vulcanico-tettonico del bradisismo ha fatto salire il livello del mare che ha avvolto sotto la sua superficie anche cave di tufo, approdi, ninfee e peschiere.

"L'area protetta – prosegue Masucci – è ricca di vita ed è una delle più pescose del Golfo. La profondità è di circa tre metri e ci sono anche delle secche e dei promontori di roccia affioranti. Una morfologia che contribuisce allo sviluppo di una grande varietà biologica di specie marine, si tratta infatti di una zona coralligena". Saraghi, polpi, donzelle e branchi di "guarracini" (castagnole) nuotano tra piante marine e resti di un passato glorioso, in uno spettacolo "aperto alle visite", sia attraverso una barca dal fondo trasparente, sia alle immersioni, sia allo snorkeling. Tutte queste attività, insieme al trekking e ai percorsi didattici sono organizzate dal centro.

"Le nostre attività – aggiunge il presidente del C.S.I. Gaiola onlus, Maurizio Simeone – vengono portate avanti attraverso la divulgazione e la ricerca, seguendo un approccio interdisciplinare, garantito dalla molteplicità delle competenze dei nostri membri, che vanno dalle scienze naturali all'archeologia. Sono stati quindi lanciati diversi progetti di ricerca scientifica sia in ambito biologico-naturalistico che in ambito geo-archeologico". Parallelamente, un grande impegno viene profuso nella tutela e bonifica, attraverso azioni di pulizia e campagne di sensibilizzazione su alcune problematiche ambientali di rilievo. "La nostra esperienza – conclude Simeone – è la dimostrazione che, nonostante le grandi difficoltà, investire nelle competenze sui territori porta a risultati straordinari. In pochi anni, un luogo abbandonato, vissuto da tutti come un problema, è diventato una risorsa del nostro territorio. Le istituzioni locali dovrebbero dare una mano a chi decide di restare e di valorizzare i gioielli della propria terra".

 Video ufficiale dell'Area Marina Protetta di Gaiola

 

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