Stampa questa pagina

Parco del Monte Avic, un cammino tra pini uncinati e specchi d'acqua

Primo parco naturale della regione Valle d'Aosta, si allunga come un guerriero tra il Vallone di Champdepraz e la Valle di Champorcher. Custode di un bosco che, oltre a suscitare forti emozioni, è impossibile non esplorare per la sua eleganza e magnificenza. 

  • Alessandra Corrà
  • Ottobre 2018
Lunedì, 22 Ottobre 2018
Veduta sul Parco del Monte Avic (Foto A. Corrà) Veduta sul Parco del Monte Avic (Foto A. Corrà)

UN CAMMINO TRA LA FORESTA DI PINI UNCINATI E GLI SPECCHI D'ACQUA DEL PARCO DEL MONTE AVIC.

Le foreste, veri e propri polmoni della terra, nell'era primordiale trasformarono il nostro pianeta in un'oasi verde adatta alla vita. Per il loro aspetto misterioso e impenetrabile hanno sempre affascinato e attirato tutti coloro che amano la natura. Un bosco che suscita sempre forti emozioni, e che consigliamo di esplorare per la sua eleganza e magnificenza, si trova nel Parco Naturale del Monte Avic, in Valle d'Aosta.

Il territorio del parco

Il territorio, primo parco naturale della regione, istituito nel 1989, attraversato dal Torrente Chalamy, si allunga come un guerriero tra il Vallone di Champdepraz e la Valle di Champorcher.
Proprio qui, tra i tanti paesaggi della zona, vi è l'estesa pineta, la più vasta di tutto il Paese, di pino uncinato, una presenza che ricopre di luminosi colori un ambiente governato dalla biodiversità.
La foresta si trova nella conca di Serva, e conduce al bellissimo lago omonimo, classificando la zona fra i "boschi da seme", oggetto di cure colturali da parte del Corpo Forestale Valdostano.
Il pino uncinato è una pianta originaria delle montagne dell'Europa meridionale e occidentale che predilige i substrati calcarei o misti, e colonizza i versanti rocciosi e ricchi di detrito.
Sono alberi maestosi, che si ergono fieri verso il cielo alla ricerca di luce, il loro tronco e i loro rami sono robusti, grigi o bruni, mentre sulle squame dei coni emergono ostentati uncini.
Il Parco del Mont Avic è stato inserito nella rete ecologica dell'Unione Europea "Natura 2000", che si propone di garantire la conservazione degli habitat e delle specie elencati nelle direttive dell'Unione Europea.

Come raggiungere il parco

Il territorio è raggiungibile dall'autostrada Torino – Aosta, uscendo al casello di Verrès. Da qui si può proseguire lungo la strada regionale, in direzione Valle di Champorcher, fino a che, superata la Dora Baltea, si raggiunge il primo centro abitato del vallone. Si prosegue poi verso il capoluogo di Champdepraz e si risale il versante della montagna fino a raggiungere la località Chevrère, dove si trova il Centro visitatori di Covarey e un parcheggio per posteggiare l'auto. Il cammino inizia seguendo la strada principale asfaltata che in poco tempo raggiunge Veulla.
A questo punto, si continua a percorrere il sentiero per il Rifugio Barbuste e Lac Blanc, entrando nel meraviglioso e silenzioso bosco di pino uncinato.
Incantati da tanto splendore, e dalla luce che filtra attraverso i rami di queste maestose conifere, ci si sente catapultati come in un'altra dimensione, e si avanza meravigliati dal tempo che qui sembra essersi fermato. Superato un ponte, rimanendo sempre sul sentiero 6/5c , si attraversa il Ru de Chevrere et Monjovet, e poi si continua a salire su un sentiero caratterizzato da alcuni gradini in pietra, resti di una vecchia mulattiera.
Si costeggia una parete rocciosa, poi superata una passerella in legno, si giunge a un bivio, dove si trovano altre indicazioni per il Lago della Serva.
Dopo aver superano alcuni ruscelli, ci si introduce su di una comoda mulattiera, che in breve conduce allo splendido Lago della Serva, un raffinato specchio d'acqua, dove il cielo e le creste delle montagne circostanti si specchiano per accentuare il loro inconfondibile incanto.
A questo punto, si può decidere di continuare il cammino, proseguendo sulla sponda destra del lago, per risalire il versante opposto che, attraversando un ruscello, sbuca sui pascoli dell'Alpe Serva Damon.
Ora il sentiero si fa più ripido e raggiunge, dopo un breve tratto nel bosco, una valle rettilinea da cui l'orizzonte si apre sul Monte Rosa, che spunta dietro il Mont Lyan.
Si scende costeggiando alcune torbiere e, dopo aver attraversato un torrente sull'ennesimo ponte in legno, si risale l'ultimo tratto che porta all'alpe Cousse.
Adesso, continuando il cammino su un sentiero pianeggiante, nei pressi di una zona acquitrinosa, si arriva in poco tempo al suggestivo Lac Blanc, dove poco distante si trova anche il Rifugio Barbustel, a quota 2200 metri.
Dal Rifugio, aperto da giugno a settembre, si può godere di uno splendido panorama sul Mont Avic, sul Monte Rosa, sul Cervino e la Dent d'Herin.
Sempre nei dintorni del rifugio, in brevissimo tempo, si possono raggiungere gli altri tre laghetti: Lago Nero, Lago Cornuto e Lago Vallette.

 

Potrebbe interessarti anche...

Che conforto, il sottofondo esile dei motori elettrici che accompagna i giorni e le notti nella r ...
Una formazione di basalto leggendaria, scogliere a picco sul mare e colline digradanti, cascate e ...
Ha una storia imponente, intreccio di diverse storie plasmate in un'inedita unicità. Malta, la p ...
Si tratta di un Paese che si prende cura della sua grande biodiversità: il venti per cento del t ...