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Cuba, ultima chiamata per salvaguardare l'ambiente

La crescita economica e il turismo rischiano di rovinare per sempre il fragile equilibrio naturale dell'arcipelago caraibico anche se, negli ultimi anni, si è fatta strada una maggiore attenzione per la conservazione dell'ambiente

  • Aldo Molino
  • Aprile 2017
Giovedì, 6 Aprile 2017
Cuba, ultima chiamata per salvaguardare l'ambiente

La più grande delle isole caraibiche è una realtà in profonda trasformazione e dalle molte contraddizioni. Secoli di monocultura della canna da zucchero hanno impoverito la rigogliosa natura tropicale che si è conservata nelle montagne più elevate come la Sierra Madre, la catena più elevata che sfiora i 2000 m di altitudine (ma come fanno notare i cubani, non nevica mai) lungo i litorali più inospitali dove le mangrovie e le paludi costiere sono ostacolo agli insediamenti permanenti e in quell'incredibile patrimonio fatto migliaia di isole e isolotti che circondano quella principale.

La crescita economica e il turismo con resort, villaggi turustici e alberghi di lusso rischiano di rovinare per sempre il fragile equilibrio naturale. Negli ultimi anni si è fatta strada una maggiore attenzione per la conservazione dell'ambiente, e nuovi parchi e riserve si sono affiancati a quelli esistenti. Sono circa 250 le aree protette a vario titolo. I parchi più importanti sono il Parco nazionale sbarco del Gramma, con la contigua Sierra Maestra e Turquino, il Parco Alejandro de Humbolt, il Parco Pico de Cristal e la Ciénaga di Zapata, riserva della Biosfera che occupa tutto l'estremo sud della provincia di Matanzas, con una estensione di 600.000 ettari.

I tre quarti di questo territorio è costituito da paludi e lagune salmastre e rappresentano la principale zona umida di Cuba nonché la maggiore e meglio conservata nelle isole caraibiche. Zapata è gemellata con il Parco dei Laghi di Avigliana ed è l'ultimo rifugio con l'Isola della Gioventù, dell'endemico coccodrillo cubano. Crocodylus rhombifer, Cuvier, 1807, un tempo diffuso in tutti i Caraibi è di piccole dimensioni (al massimo 3, 50 metri di lunghezza nei maschi) vive nei fiumi a corso lento ma tollera anche un discreto livello di salinità ed è ben adattato sia alla vita acquatica che a quella terrestre.

Iguane (l'endemica Cyclura nubila è il più grande sauride della sua specie) e coccodrilli a parte, la fauna terrestre a Cuba è costituita soprattutto da piccoli roditori e da chirotteri, ma forse il maggiore motivo di interesse è dato dalla ricchissima avifauna: oltre alle specie endemiche esclusive di Cuba o dei Carabi, l'isola nei mesi invernali ospita molti uccelli migratori dal continente americano. Alzando gli occhi al cielo avvoltoi o poiane sono una presenza famigliare (come da noi gazze o cornacchie) anche nel centro di l'Avana e pure nei pressi dei luoghi turistici è possibile osservare e avvicinare interessanti specie ornitiche. Anche alle spalle della iper-turistica spiaggia di Varadero, si trova una interessante riserva, quella Varahicacos. Ci arriva da Varadero con gli autobus turistici scendendo alla fermata n. 25. Nei pressi è il Centro visite che illustra i caratteri naturalistici della zona. Dal botteghino parte un sentiero autoguidato che attraversa la fitta foresta dove troviamo molte di quelle piante che fanno bella mostra di sé all'interno delle nostre case europee.

Succulente, epifite, cactus giganti come Dendrocereus nudiflorus , l'Aguacate cimarron detto anche cactus suicida, endemico della costa settentrionale a rischio di estinzione perché gli esemplari noti sono tutti longevi e non si conoscono nuove piante. E anche zone umide con mangrovie. Il sentiero conduce alle grotte dei Musulmanes un complesso carsico sub orizzontale che si eleva di qualche metro dal bosco circostante e così chiamate perché da questo luogo elevato i contrabbandieri, chiamati "musulmanes" potevano controllare il territorio. Di malviventi nelle grotte, illuminate dall'alto da aperture naturali - ma una buona torcia è molto utile - adesso non c'è ne sono più. In compenso appese al soffitto si trovano numerose colonie di pipistrelli. Sono piuttosto riservati e cercano gli angoli più appartati ma se casualmente disturbati è davvero emozionante sentire nel buio il fremito delle ali delle bestiole che sfiorano la testa. Il sentiero è percorribile in circa un'ora e poco distante dall'uscita sull'autostrada si può visitare anche la Cueva de Ambrogio. Anche qui sono presenti almeno quattro specie di chirotteri, ma l'interesse maggiore è rappresentato dalle pitture rupestri pre-cololombiane, forse un calendario Maya gruppi dei quali potrebbero aver raggiunto Cuba dal non lontano Yucatan. Questo è uno dei due siti caraibici che ne attesterebbero la presenza.

Se le piccole riserve possono essere visitate anche da soli, per avventurarsi nei parchi più grandi è necessario affidarsi alle guide locali. Sempre più numerose sono le agenzie che propongono nei loro tour anche i parchi e anche i grandi alberghi propongono spesso gite guidate finalizzate alla conoscenza del patrimonio naturale.

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