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Il terremoto colpisce due parchi nazionali

Il Parco del Gran Sasso e quello dei Monti Sibillini nuovamente messi a dura prova dal sisma dell'Italia centrale

  • Emanuela Celona
  • Gennaio 2017
Venerdì, 20 Gennaio 2017
Il terremoto colpisce due parchi nazionali

L'ultima richiesta, in ordine di tempo, partita dal Cento Operativo di Coordinamento per l'Emergenza di Teramo, riguarda gli alimenti urgentemente necessari per gli animali da allevamento: cereali, fieno, foraggio, graniglia in sacchi. A lanciare l'appello è il presidente del Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, Tommaso Navarra. Gli aiuti devono pervenire al Centro Emergenza Zootecnica e Sanitaria presso il Parco della Scienza a Teramo, in località Gammarana.

Finalmente è stata raggiunta la frazione di San Pietro di Isola del Gran Sasso, a oltre 800 metri di altezza dopo 5 giorni di completo isolamento senza luce e riscaldamento: uno dei tanti luoghi dove la terra è tornata a tremare nel centro Italia. Nell'occasione sono state consegnati viveri di prima necessità e rifornimento per generatori e medicinali richiesti. Nei giorni seguenti si cercherà di raggiungere Fano Adriano e alcune frazioni di Crognaleto.
Intanto sono state raggiunte altre frazioni - Forca di Valle, Cerchiara, Fano a Corno, Casale San Nicola e due frazioni di Castelli: Colledoro e Palombara - per portare sostegno alla comunità del parco e raccogliere le richieste di necessità da gente provata da giorni di freddo e mancanza di comunicazione viaria e telefonica. Le necessità riguardavano soprattutto medicinali salvavita e per le terapie di malattie croniche, oltre alla tachipirina per affrontare i casi di influenza aggravati dal freddo.
"E' in atto una profonda trasformazione del territorio segnato da smottamenti, frane e slavine. Il bosco sopra la frazione di Cerchiara è segnato in più punti", ha detto il presidente Navarra.

Il ringraziamento delle comunità che vivono su questi territori va al personale dei Forestali (oggi inglobati nei Carabinieri) all'esercito, ai Vigili del Fuoco e ai tanti volontari che sono accorsi per affrontare le tante emergenze segnalate. Tutte le segnalazioni trasmesse all'Unità di Coordinamento emergenziale di Teramo della Protezione Civile e sono state eseguite dai mezzi dell'esercito

Mentre continuavano i tentativi di raggiungere la frazione di San Pietro per fornire di medicinali e benzina messa a disposizione dai Vigili del Fuoco di Teramo per alimentare i gruppi elettrogeni e le auto mentre, il personale dell'Acquedotto del Ruzzo tenterà la riattivazione dell'acqua potabile sopra Isola.

Era stata anche data notizia della presenza di una donna che, avendo terminato il periodo di gestazione, necessitava di un urgente intervento di soccorso e che fortunatamente è stata portata in salvo dal 118 all'ospedale di Teramo.

Nel frattempo sono partite 18 motoslitte della Federazione Italiana Motociclisti provenienti da Cortina D'Ampezzo che hanno cercato di raggiungere la frazione San Giorgio di Crognaleto.

In un quadro di assoluta gravità, soltanto qualche giorno prima, si leggeva sul sito del parco - in una nota pubblicata mercoledì 18 gennaio – l'elenco dei i centri in particolare difficoltà: Cortino, Crognaleto, Valle Castellana e Arsita e le relative frazioni, Capitignano, Campotosto, Pietracamela, Fano Adriano, Civitella del Tronto, Torricella Sicura e Isola del Gran Sasso. Mancavano anche notizie degli abitanti della frazione di San Pietro di Isola, con notevole apprensione per i dipendenti del parco lì residenti. L'urgenza segnalata riguardava (e riguarda ancora) sulla necessità di gruppi elettrogeni, turbine, terne per un ripristino minimo della viabilità. Chiusi almeno fino al 20 gennaio gli uffici dell'Ente parco dislocati ad Assergi, Isola del Gran Sasso e Barisciano.

Soltanto qualche mese fa, avevamo scritto del forte sisma che aveva colpito il Comune di Visso, nel Parco nazionale dei Monti Sibillini  e che aveva reso inagibile la sede istituzionale dell'ente, portando gli uffici amministrativi presso altre strutture ma comunque operativi.

L'ultima ricognizione comunicata in una nota stampa dall'Ente, e datata 22 novembre 2016, era stata effettuata per verificare gli effetti ambientali del terremoto di fine 2016. I tecnici del parco e le Guide alpine del Collegio regionale delle Marche mediante un volo in elicottero del Corpo Forestale dello Stato avevano potuto raccogliere una importante documentazione fotografica e video, evidenziando come il sisma - iniziato il 24 agosto e proseguito con le scosse del 26 e 30 ottobre – avesse già causato profonde modifiche del sistema idrogeologico provocando diffuse situazioni di dissesto e di rischio lungo le strade e nei centri abitati.

Un altro aspetto da non sottovalutare – si legge nella nota - erano le condizioni di fruibilità dei percorsi e dei sentieri Parco dei Monti Sibillini. Alcune aree non erano raggiungibili a causa della chiusura di strade fortemente danneggiate o che attraversano zone rosse e, in particolare, quelle nei settori più impervi, interessate da diffuse frane e distacchi di massi da pareti rocciose, anche di notevoli dimensioni. Le precipitazioni piovose e nevose previste nel periodo invernale e primaverile avrebbero potuto accentuare tale rischio... Previsione che purtroppo non si è fatta attendere.

- Per fornire alimenti al Centro Emergenza Zootecnica e Sanitaria presso il Parco della Scienza a Teramo, contattare: dott. Di Ubaldo - 3473357804 oppure il dott. Dalla Villa 3666235997

- Per restare aggiornati sulla situaizone dei territori dei parchi nazionali colpiti dal sisma:

 

 

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